stellapiena
Conquistare qualcuno è considerabile come un successo personale?
@fumojeno
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A questo mi servirebbe “la guida” a cui fa riferimento Ian Curtis. Una guida che mi spieghi come sembrare una persona il più normale possibile. E “normale” lo intendo come una persona spensierata, che riesce ad apprezzarsi per quello che è ed essere fiera di se stessa. Che riesce a provare delle emozioni forti come sembrano provarle gli altri.
Perché non sopporto l’idea che qualcuno mi veda e dica che sono debole o che si vede lontano anni luce che sto male e che mi odio. Per quello penso in continuazione a quella volta in cui uno mi disse che la depressione mi si leggeva negli occhi. Io non voglio che si veda! Io faccio tutto il possibile per sembrare una persona normale eppure non funziona mai!
Conquistare qualcuno è considerabile come un successo personale?
Di una ragazza affamata e rabbiosa
Ma ancora sentivo l’amarezza che l’odio ammesso da quella mi aveva provocato. Certo, io stessa la ritenevo la più scellerata, inutilmente irritabile e boriosamente seccante di tutti loro, ma mai mi ero permessa di offenderla in modo così diretto. Mai l’avrei chiamata urlando nel mezzo di un museo per dirle di sbrigarsi perché avevo voglia di uno spritz aperol. Dopo aver mangiato quel tanto promesso pasto, mi rallegrai nuovamente: se l’odio era reciproco, significava che avevamo almeno una cosa su cui concordavamo. Per quanto assurdo, lo trovavo divertente. “Chissà se tra dieci anni mi arrabbierò ancora, pensando a lei”, dissi alla mia amica. “Io spero che tra dieci anni non mi ricorderò nemmeno della sua esistenza!” Io invece non volevo dimenticarmene, né che tutti si dimenticassero di me. Volevo solo che non mi offendessero in quel modo, lei e gli altri, per poi procedere a guardarci e sbuffare seccatamente, quindi ignorarci.
Arrivammo dopo un paio di minuti. Lo sguardo che il professore ci diede quando uscimmo fu come per dire che capiva il nostro amore per l’arte e i Musei, ma che non poteva dirlo a voce alta perché avevamo infranto le regole. “Bello, ne?” “Bello”, concordammo io e lei, guardandolo temendo ancora un rimprovero, che tardava ad arrivare. Che non arrivò. Ci beccammo una pacca sulla spalla a testa e un sorriso, poi un generico lamento per i continui aperitivi con i quali quegli altri ci torturavano almeno due volte al giorno. In definitiva, avevamo vinto.
Ci attaccarono inferociti, rabbiosi come un cane posto a dentale contatto con un pipistrello contagioso. “Dobbiamo andare a fare aperitivo!” fu il feroce lamento di colei che ci chiamò, e non appena noi tentammo di dire che stavamo già da qualche minuto seguendo i cartelli per l’uscita, che ci mancava davvero poco, quella bofonchiò di odiarci da sempre, per poi impedirci di rispondere ulteriormente.
Maybe I’m not the right person for romance
Grazie per il voto alla mia storia! Mi ha fatto ricordare della sua esistenza, che nostalgia :)
@conflagrazione di niente! È carinissima, scrivi davvero bene :) mi ha fatto piacere leggerla
Perché per me è così importante il testo e per te no… non capisco come prenderti, non so cosa fare con te
Ti dico che per me è la poesia, che per me è il crepare di maggio, l'Amerigo che chiude la porta verde, trovarla sul pavimento del bagno, le mie mani amare che cullano i vetri rotti, dire la cosa peggiore che posso dire (“è meglio che io rimanga qui”), l'aspettare che una guida mi prenda per mano, il cantare assieme e chiedersi se sentirò le cose in modo così reale per sempre
A questo mi servirebbe “la guida” a cui fa riferimento Ian Curtis. Una guida che mi spieghi come sembrare una persona il più normale possibile. E “normale” lo intendo come una persona spensierata, che riesce ad apprezzarsi per quello che è ed essere fiera di se stessa. Che riesce a provare delle emozioni forti come sembrano provarle gli altri.
Perché non sopporto l’idea che qualcuno mi veda e dica che sono debole o che si vede lontano anni luce che sto male e che mi odio. Per quello penso in continuazione a quella volta in cui uno mi disse che la depressione mi si leggeva negli occhi. Io non voglio che si veda! Io faccio tutto il possibile per sembrare una persona normale eppure non funziona mai!
as promised eccomi nel mio ⭐️ spazietto ⭐️
@-pinkmvtter SCUSA non so perché non avessi visto il messaggio ): comunque io tutto bene, al momento sto scrivendo perché ho un sacco di idee quindi sono piuttosto felice (: anche se ovviamente tutti qui sono letteralmente morti <\3 a te invece come va?
si vero, io credo ancora nella sua apparizione divina com’era successo qualche mese fa ;) COMUNQUE, come va?? permanenza su wattpad sempre noiosa? HWHWHHQ
@-pinkmvtter siiiiì infatti!!! sigh mi manca un sacco fare cose stupide con voi due :( penso che marti non tornerà mai più su wattpad at this point… I guess we’ll never know. io la aspetterò fiduciosa
Ascoltare Silent e poi Embers nella colonna sonora di HSR funziona benissimo. I’m so glad music exists e, sì, lo sto dicendo per un brano di due minuti suonato con una chitarrina.
Perché ho davvero avuto come compagni delle persone assurde e voglio che il mondo ne sia memore
ciao stupenda, ogni volta devo capire su quale dei tuoi profili devo venire a romperti le palle once in a lifetime
@ch4nluvbot siiì dai abbastanza :) sicuramente sarebbe meglio se non dovessi fare l’esame di fisica
Quella volta che la professoressa stava revisionando il quaderno del mio compagno di classe migliore in matematica, e rise commentando il fatto che accanto ad un esercizio non riuscito lui avesse scarabocchiato un: “Datti all’ippica!” Questa matta voglia di arrendersi e abbandonare ogni cosa è reale per tutti, ora me ne rendo conto. Ma allora perché ci sono persone che riescono ad andare avanti e io invece…?
E sinceramente nel corso del tempo ho avuto anche dei buoni motivi per avercela con lui — anche se non avendo mai parlato ovviamente non abbiamo mai avuto l’occasione di litigare
Mi chiedo che ne sarebbe della mia vita se mi fossi trovata bene nel gruppo di zxxz all’inizio della prima e poi avessi continuato con lei e con gli altri sentendomi a mio agio con loro… ora noi due saremmo amici. Ora magari saprei qualcosa in più su di lui, lui che non mi parlò mai e con il quale mai parlai, convinta che non potesse dirmi niente di interessante perché mi sentivo migliore di lui in quanto “non avevo bisogno di studiare”
Ma sentirlo dire quella cosa mi fece cambiare la mia opinione su di lui. Solo che ormai i cinque anni erano già passati tutti, e non ci eravamo mai parlati se non quella volta che io avevo dimenticato il libro di latino e gli avevo detto: “Scusa, metteresti in mezzo il tuo?” E lui aveva risposto con un “mh”, prima di fare quanto avevo domandato.
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