Malfoy aveva rallentato il passo, aveva guardato proprio lei, e poi se n'era andato al suo tavolo con espressione ancor più scura di quando era entrato, cosa che doveva essere per forza dovuta al fatto che l'aveva vista, pensò Ginny con una certa punta di soddisfazione. Non c'erano altre spiegazioni. Il fatto che avesse cambiato espressione proprio dopo averla notata doveva essere un caso?
Il caso non esiste
Suo fratello Charlie lo diceva sempre e l'aveva sempre sostenuto, e lei ne era altrettanto convinta. Tutto in fondo in fondo ha motivo di accadere, anche se spesso e volentieri al momento non si capisce il fine ultimo o il perché delle cose. Tutto ciò che accade nella vita, dal fatto più grandioso al particolare più sciocco, forma la persona che si diventa, e questa è una verità che nessuno può negare. Questa era la teoria di suo fratello, ed era una teoria che permetteva di prendere le cose con molta filosofia, comprese le esperienze peggiori.
Secondo quel ragionamento, quindi, Draco Malfoy non poteva aver cambiato espressione per qualcos'altro che non fosse l'avvistamento di Ginny Weasley, punto e basta.
Ginny si godette la sensazione di soddisfazione che derivò da questa consapevolezza, chinando completamente il capo sui libri. Se quando avessero finito il loro studio di gruppo lui fosse stato ancora lì, si disse, avrebbe fatto qualcosa. Anche solo un cenno di saluto, ma non se ne sarebbe andata senza far nulla. Non si era ripromessa di comportarsi in maniera cortese se ce ne fosse stata occasione? Beh, l'occasione era comparsa proprio lì davanti a lei.
Per un'altra ora piena il gruppetto di Grifondoro lavorò senza sosta; le punizioni di Piton erano un incentivo abbastanza potente per tenerli incollati al tavolo per tutte le ore necessarie, per quanto questo potesse essere pesante, e quando si resero conto che il momento della cena si stava pericolosamente avvicinando, dovettero anche ammettere di aver fatto un'ottimo lavoro.
"Ci vediamo a tavola", "Vedrete che domani finiremo tutta la relazione", "A più tardi" si accomiatarono i ragazzi, chiudendo libri e pergamene in modo sbrigativo. "Vieni con noi?" domandò a Ginny una delle compagne, ma lei scosse il capo.
"Salgo tra poco, devo ancora finire un compito di Incantesimi" inventò, contando sul fatto che nessuno avrebbe avuto voglia di assisterla nello studio, non dopo tutte quelle ore spese dietro a Pozioni. E difatti così fu. Con un sorriso, anche l'ultima amica la salutò corricchiando verso le scale e poi su, diretta alla sala comune.
Ginny rimase in attesa che anche l'ultimo scalpiccio fosse sparito in lontananza, poi lanciò un'occhiata al di là della sua spalla verso il tavolo di Serpeverde. Draco Malfoy era ancora là, piegato sui suoi appunti, intento a scribacchiare qualcosa su una pergamena. Aveva prestato attenzione a ogni rumore nella Sala da quando lui era entrato, in modo da accorgersi se si fosse alzato per andarsene, quindi sapeva benissimo che non l'aveva fatto e che l'avrebbe trovato ancora lì.
Nella Sala Grande erano soli, il silenzio li circondava e se Ginny avesse voluto agire quello sarebbe stato l'ultimo momento propizio della giornata, perché di lì a poco gli elfi che lavoravano nelle cucine li avrebbero sfrattati per far posto al banchetto della cena. Doveva farsi venire in mente qualcosa. Chiedergli aiuto per qualche compito? Domandargli del tutto casualmente cosa stesse studiando? Semplicemente salutarlo? Improvvisamente la ragazza non aveva più nessuna certezza né tantomeno alcuna decisione, parlare a Malfoy le sembrava tutto d'un tratto difficilissimo. Eppure era un ragazzo come tanti, solo... le cose erano un po' più complicate che se si fosse trattato di un Corvonero qualsiasi o anche addirittura un altro Serpeverde che non fosse lui.
In ogni caso aveva preso la sua decisione, e se era vero che Ginny poteva anche impiegare anni a decidere se preferisse l'inchiostro blu o quello viola, o a prendere coraggio per fare qualcosa, era altrettanto vero che una volta presa la decisone nulla poteva farle cambiare idea. Quindi gli avrebbe parlato, anche a costo di farsi ignorare completamente e di fare una figuraccia.
Con tutta la calma del mondo, la ragazza iniziò a riordinare la pergamena che aveva sparpagliato per almeno un metro tutto intorno a sé e che aveva riempito perlopiù di scarabocchi, piegò tutto nella tracolla, si assicurò di aver chiuso la boccetta d'inchiostro come si deve, e infine si alzò dalla panca su cui era stata seduta per almeno tre ore. Senza fretta e senza realmente sapere cosa avrebbe fatto dopo, si diresse verso il fondo della Sala dove era sistemato da sempre il lungo tavolo Serpeverde.
Draco Malfoy sembrava molto assorto, ma non gli sfuggirono i passi della Weasley che si avvicinava a lui. Oh, quindi non tutto era andato alle ortiche. Fingendo di non essersi accorto di nulla, rimase concentrato sulla pergamena che aveva di fronte fino a quando un breve colpetto di tosse non lo costrinse ad alzare lo sguardo dal tavolo. Ginny Weasley se ne stava lì, dritta in piedi nell'uniforme scolastica, con la tracolla appesa alla spalla e un'espressione dubbiosa dipinta in viso.
"Ciao" disse semplicemente, e Malfoy alzò le sopracciglia fingendo più stupore di quello che stava realmente provando prima di rispondere alla stessa maniera. "Anche voi sommersi da Trasfigurazione, vedo" commentò la ragazza.
"La McGranitt odia i Serpeverde".
"La McGranitt carica di compiti tutti quanti indistintamente" lo corresse lei con un sorrisetto. "Nessuna preferenza".
"Già, gran bella consolazione, così non possiamo neanche lamentarci che sia perché ce l'ha con noi" alzò gli occhi al cielo.
"Posso?" Ginny indicò la panca che stava dall'altro lato del tavolo rispetto a lui, e Malfoy le fece cenno di sedersi, questa volta stupito sul serio. "Quindi" riprese una volta accomodatasi, "vuoi essere mio amico" affermò.
"Ci hai messo parecchio tempo per processare questa informazione" rispose senza poter fare a meno di sogghignare. Le cattive abitudini erano difficili da abbandonare, anche se era molto importante che fingesse tutta la gentilezza possibile.
Ginny alzò gli occhi al cielo. "Questo senso dell'umorismo così divertente hai scordato di inserirlo, nelle lettere, eh?"
Il ragazzo ridacchiò. Forse per arrivare a ciò che voleva non era nemmeno necessario sforzarsi di fingere fino in fondo, fantastico; la ragazzina si stava rivelando meno lagnosa del previsto, non la ricordava così, pensò. Ma d'altronde, ora che ci rifletteva, non è che l'avesse mai davvero conosciuta. Ricordava di lei solamente in relazione alla sua disavventura nella Camera dei Segreti e ai drammi adolescenziali che avevano avuto come oggetto Potter, quindi come poteva pensare di sapere realmente come fosse la persona che aveva di fronte?
"Già, qualcosa per l'effetto sorpresa dovevo tenermelo, no?" rispose con lo stesso tono beffardo. "Altrimenti avrei rischiato di far morire la ragazza di noia".
"Oh, sì davvero, che noia le persone educate e galanti, non ti pare?"
"Alla festa mi pare di esserlo stato abbastanza anche per i tuoi canoni tanto esigenti" la rimbeccò sporgendosi sul tavolo verso di lei e rimanendo a fissarla con un sorrisetto insopportabile. Però aveva ragione, e Ginny non poteva nemmeno negarlo o sarebbe sembrata una bambina che vuole avere l'ultima parola ad ogni costo.
"Va bene" disse incrociando le braccia al petto. "Vorrei solamente capire cosa ti aspettavi dal nostro incontro; uscire insieme? Scambiarci gli appunti, presentarci ai nostri amici, salutarci nei corridoi? Niente di tutto questo? Avevi detto che saresti stato disposto a mettere da parte i pregiudizi ma non capisco in vista di cosa".
Malfoy alzò le spalle. "Quello che ti pare. Se ho ben capito, nessuno dei due smania perché qualsiasi cosa sia successo dalla festa in poi diventi di pubblico dominio, quindi in ogni caso le opzioni sono limitate".
"Limitate come?"
"Limitate dalla segretezza. Senti, Weasley, mi sembri una ragionevole" aggiunse Malfoy; la ragazzina ormai pendeva dalle sue labbra, non avrebbe potuto sperare in conversazione migliore, da che pensava che fosse tutto perduto improvvisamente la fortuna era tornata dalla sua parte e non solo poteva sperare nella riuscita del suo piano, ma questa pareva addirittura probabile per come la Weasley si stava ponendo nei suoi confronti. Non avrebbe mai pensato che gli avrebbe dato tanta fiducia così in fretta. "Parliamoci chiaro senza tanti fronzoli: scrivere alla ragazza delle lettere è stato bello, ci si capiva al volo e non so se fosse un'impressione solo mia, ma tant'è. Quindi si potrebbe semplicemente continuare così, vedersi ogni tanto in posti e momenti che sembrano casuali, cose del genere".
"Malfoy, non prendermi in giro, qual è il guadagno che avrai da questa cosa e che mi stai tenendo nascosto? Parlandoci chiaro" puntualizzò citando le sue precedenti parole, "le tue amicizie sono tutte di convenienza" concluse tranquilla.
"Hai ragione" le rispose. "Ma non credi che proprio per questo potrebbe farmi piacere avere un'amicizia che non si basi su qualche guadagno personale? Un'amicizia vera?" concluse fissandola intensamente.
Non sapeva se Ginny Weasley gli avrebbe creduto, ma in quel momento si sentiva estremamente sicuro di sé. Era consapevole del fatto che tutto sarebbe potuto andare male in qualsiasi momento, e quello a dire il vero era anche parte del divertimento che lo spingeva ad insistere col suo piano, ma in ogni caso in quel preciso momento, mentre la guardava negli occhi cercando di capire se le sue parole avrebbero fatto breccia, sentì che in un modo o nell'altro gli avrebbero assicurato la fiducia della ragazza. L'aveva osservata prima di riuscire a ideare un piano teoricamente funzionante, e credeva di aver capito almeno qualcosa riguardo Ginny Weasley, ossia che anche lei, al di là dell'apparenza, poteva contare su ben poche amicizie vere. Ad un primo sguardo poteva sembrare così spigliata e a suo agio con tutti, ma la verità era che aveva fatto molta fatica a legare sul serio con qualcuno, perciò non avrebbe rinunciato facilmente a quell'amico così affine e tanto comprensivo che aveva trovato attraverso le lettere. Ginny Weasley aveva bisogno di un amico con cui essere semplicemente se stessa, esattamente come lui in fondo, anche se nessuno dei due ancora lo sapeva.
5 Febbraio 2019
Raga, oggi ho avuto la bellezza di tre esami e sono letteralmente sfinita MA non rinuncio a pubblicare mai e poi mai 😌 quindi ecco qua un altro contatto fra i due, breve ma decisamente importante. Entrambi si comportano in modo molto prudente nel rapportarsi l'uno all'altra per ora, per motivi molto diversi, e per questo non abbiamo ancora troppi battibecchi 😂 ma ci saranno, don't worry.
Sappiatemi dire comunque se per ora i personaggi vi paiono coerenti con la loro versione originale, un bacio a tutti e alla prossima settimana!
(Billy)