Ricordami Di Scordarti [Zenzo...

By _N3m3si_

32.6K 2.3K 1.6K

Dimenticare: /di·men·ti·cà·re/ [Cancellare dalla memoria, non ricordare più, scordare: d. un numero di telefo... More

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21

Epilogo

1.4K 116 34
By _N3m3si_

Dal giorno in cui Mattia aveva preso il volo, che poi scoprii di essere solo andata, per Bergamo erano già passati quasi due anni.

Noi, a piccoli passi, avevamo abbassato tutte quelle maschere che negli anni passati avevamo indossato e che ci avevano modificato ad occhi esterni, tornando ad essere noi.

Avevamo deciso di frequentarci davvero, e così lui era tornato a casa propria.

Era stato difficile per lui, una volta tornato a casa, spiegare alla madre che avesse chiuso la storia con Jacopo, che non lo amasse più e che, testuali parole, il suo cuore appartenesse da sempre ad un altro.

Lui le aveva parlato di me, del fatto che fossi andato a Roma per lavoro, che avessimo parlato e 'chiarito' dopo esserci confrontati e che, adesso, fossi pronto ad esprimere quei sentimenti che negli anni erano maturati.

Sfiducia e non accettazione la governarono per davvero tanti mesi, dovendo subire le sue occhiatacce e le battutine cattive che mi riservava quando, per compiacere Mattia che desiderava unione, cenavo a casa loro.

Per me, invece, dopo aver detto a mia madre di quella mia riscoperta natura, la seconda persona a saperlo fu mia sorella e, sorprendentemente, non fu neanche troppo difficile farlo... Il problema più grosso fu mio padre.

Lui, quando lo seppe, non lo accettò, e in tutta risposta mi accusó di essere "falsamente uomo". Litigó con mia madre e con mia sorella ma niente e nessuno fu in grado di impedire ciò che successe.

Fui costretto a farmi le valigie e a trasferirmi, almeno momentaneamente, a casa del mio ragazzo.

Passai un periodo davvero duro... I rapporti con la mia famiglia erano stati messi in bilico da mio padre mentre la madre di Mattia sembrava controllare ogni mia minima mossa, ogni minimo cambiamento di espressione quando parlavo con il figlio, rendendo la situazione più pesante di quanto già non lo fosse.

Quella sfiducia, del tutto comprensibile, durò almeno per sei mesi... Mesi durante i quali la frequentazione tra me e Mattia era stata ufficializzata, diventando così una vera e propria relazione.

E mai, mai, mai, mi capitó di sentirmi pentito di aver dato ascolto, per la prima volta, al mio cuore.
Quando lo baciavo, quando mi lasciava una carezza, quando mi abbracciava, quando dormivamo stretti in quel suo letto da una piazza l'uno stretto all'altro, quasi come fossimo un puzzle perfetto... Mi sentivo bene, sentivo di essere davvero me stesso per la prima volta nella vita.

Lui sapeva rendermi felice anche solo rivolgendomi uno dei suoi sorrisi dolci e caldi, sapeva tranquillizzarmi solo sfiorandomi una mano, e sapeva sconvolgermi quando ci ritrovavamo da soli ad esplorare i nostri relativi corpi.

Fare l'amore con lui poi, era una cosa del tutto inspiegabile... Avevamo imparato a conoscerci, e lui sapeva esattamente cosa fare, come sfiorarmi, come baciarmi, per farmi godere, per farmi stare bene e per far scoppiare il cuore nel mio petto che, quasi, implorava di non farlo battere così velocemente... Era tutto perfetto, lui era perfetto.

Poi sono arrivate le prime festività insieme, i primi Natali, poi la Pasqua... Tutte festeggiate fra le mura calorose di casa Zenzola mentre mia madre e mia sorella continuavano a cercar di far ragionare mio padre senza tuttavia ottenere riscontri positivi.

I giorni scorrevano nella più totale tranquillità, intervallata raramente da qualche piccolo litigio che poi si concludeva con una ricerca delle attenzioni da parte dell'altro che, puntualmente lo ignorava, e un bacio rubato che poi veniva coronato da un sorriso chiarificatore.

Il giorno più importante della mia vita, fino a quel momento, fu però il giorno del secondo Natale passato insieme.

Quella sera ancora la ricordavo benissimo... Avevamo appena terminato il classico cenone Natalizio quando Mattia mi aveva invitato a raggiungere il giardino con lui, sedendoci sulla panchina in paglia posta in una zona più rientrata e riparata dalle intemperie tipiche del clima stagionale.

Credevo fosse un modo per scappare dalla folla di parenti simpatici ma stressanti, per passare qualche minuto da soli e baciarci un po' ma, per mia sorpresa, non fu solo questo.

Durante un bacio, leggermente più profondo e passionale, scambiato mentre ero seduto sulle sue gambe, lasciai che le sue mani guidassero le mie verso la classica tasca esterna della felpa bianca che stava indossando quel giorno, rimanendo senza fiato.

Riconobbi subito la sagoma di una chiave e, sfilandola dalla tasca, mi allontanai dalle sue labbra, guardandolo con una leggera confusione in viso.

«Perché hai una chiave in tasca? È il tuo modo di chiedermi di chiuderci in camera tua e fare sesso?» Scherzai, beandomi di quella risata cristallina che liberò sulle mie labbra arrossate

«Questa... Potrebbe essere la chiave... Ecco... Se vorrai eh... Di casa nostra...
Spero di non averti messo ansia, era l'ultima cosa che volevo...»

Rigirai la chiave tra le mani, con lo sguardo basso su essa, lasciando che un sorrisino si facesse largo sul mio viso.

«Vuoi vivere con me? In una casa che sarà tutta nostra?»

Chiesi con occhi luccicanti rialzando lo sguardo su di lui, incontrando quei pozzi azzurri che sembravano sconfortati, almeno fino a quel momento.

«Se tu lo vuoi»

Mormoró prendendomi il viso tra le mani, aspettando una mia risposta definitiva come si aspetta un all'altare.

«Ti amo Mattia»

Lessi nei suoi occhi lo stupore e l'incanto dato da quelle parole che, in tutto quel tempo, non avevo mai pronunciato, così come anche lui aveva evitare accuratamente di fare, nonostante entrambi sapessimo di avere dentro un sentimento di tale portata.

«Ti amo anch'io Christian... Da, davvero, troppo tempo»

Sorrise, riprendendosi le mie labbra in un bacio estremamente dolce, trovandoci ad allontanarci quando ridacchió

«Che ti ridi?» Chiesi ridendo a mia volta, lasciandogli una pacca sul petto

«Ho appena realizzato Chri... Mi ami, cazzo... Tu mi ami e me lo hai detto.
Christian Stefanelli mi ama. Amore.
Io... Non avrei mai pensato che te lo avrei sentito dire nella vita...»

Lasciai che il mio cuore si sciogliesse nel sentire quella "confessione" dolcissima anche se triste, guardandolo negli occhi con un sorriso dolce

«E invece sono proprio qui, seduto sulle tue gambe durante una pausa dalla cena natalizia a casa tua e con i tuoi parenti, a baciarti e a dirti che ti amo come mai ho amato nessuna persona fino ad ora e che, sì, voglio andare a vivere con te.
Voglio vivere con te ogni istante della mia vita, voglio recuperare tutto il tempo che, per colpa mia, abbiamo passato lontano... Voglio te, oggi, domani e per sempre Matti.
L'ho capito tardi ma l'ho capito.»

Chiusi gli occhi dopo aver portato le labbra sulle sue, poggiando le mani sulle sue guance che trovai bagnate, capendo che stesse piangendo, probabilmente dalla gioia scaturita da quelle parole che esprimevano tutto ciò che avevo maturato e tenuto dentro in quei mesi.

E fu così che, dopo aver dato la notizia alle nostre famiglie, la prima cosa che decidemmo di fare fu comporre le valigie che avremmo portato in viaggio con noi... Viaggio che ci avrebbe portato a Roma, lì dove tutto era ricominciato, lì dove ci eravamo ritrovati... Lì dove una casa già arredata ci aspettava, vicina alla casa abitata da Cosmary ed Alex che, una volta saputa la notizia, furono più che felici per noi.

C'ero io, c'era Mattia, c'era una casa, e c'era la cosa più importante del mondo: l'amore.
Perché di quello non puoi ricordarti di scordarlo, quello ti prende, ti cattura, ti stravolge... Ma è talmente tanto bello, insieme a tutto ciò che te lo ha fatto provare, che scordarlo sarebbe impossibile.

Fine.

Spazio Autrice
Ecco anche l'ultimo capitolo di questa storia, purtroppo.

Questo non è esattamente un periodo splendido, tra smentite varie e relazioni nate che hanno buttato giù la ship senza pietà... E, questa premessa, la faccio perché credo che sia il caso mi prenda una pausa dallo scrivere qualcosa su di loro.

Non dico che non scriverò mai più nulla ma cercherò in questo tempo il distacco necessario che mi consenta di farlo senza eccessivo coinvolgimento personale alla questione.

Ci tenevo a ringraziarvi per aver seguito anche questa storia e spero che vi sia piaciuta.

Se vi va, colgo l'occasione per dirvelo, potrete trovarmi facilmente su Twitter.

Grazie e a presto❤️

Continue Reading

You'll Also Like

324K 12.2K 75
IN REVISIONE Amici 21 Storia su Mattia e Christian BUONA LETTURA
85.7K 3K 13
COMPLETA L'amore adolescenziale di due giovani nell'antica Grecia. La storia d'amore nascosto di due degli eroi Achei più famosi di sempre. Come avra...
86.2K 2.9K 26
Scoprirete tutto leggendo ;) Premessa È stata la prima storia che ho scritto quindi la scrittura non è proprio il massimo. Però mi ero divertita a fa...
169K 8.9K 47
Entrambi avevano sempre vissuto grazie all'aiuto dell'altro. Mattia viveva di ricordi, impronte nella sua mente indelebili come chiazze d'inchiostro...