Avevo la felpa, avevo la vernice bianca e delle nuove Converse verdi. La giornata di shopping era finita. Ora Courtney e Honey pretendevano di venire a casa di Nathan per sentire il finale della storia, ma rifiutai. Non era ufficialmente casa mia, non potevo invitarle senza prima avvisare Nathan.
"Allora usciamo a cena" disse Honey e, di certo, non potevo tirarmi indietro o mi avrebbe dato una martellata in testa.
Al ristorante ci perdemmo tra una chicchera e l'altra e mi allontanai da quello che era l'argomento principale, ovvero Marcus. E quando, una volta finita la cena, credetti che ognuna andasse per la sua strada, Courtney mi prese sotto braccio e ci dirigemmo verso la spiaggia.
Dannazione!
"Una volta per tutte, che diavolo è successo?" mi chiese Honey.
Lasciai andare un sospiro frustato e mi sedetti sulla spiaggia a guardare il sole che stava ormai tramontando. Honey e Courtney mi imitarono.
"Ogni volta che c'è qualcosa che non va, Marcus prende in mano una bottiglia" dissi piano, le altre aspettarono che proseguissi.
"E io così non posso andare avanti. Non so come fermarlo, non voglio che perda il controllo. Io non gli basto, non so cosa fare" spiegai e le ultime parole mi causarono una fitta di dolore.
"Gli serve tempo" disse Courtney e mi voltai a guardarla.
Sì, ma quanto tempo?
"Ha avuto un'infanzia difficile. Quello che è successo a Seattle lo avrà scosso e..."
"Vale anche per me" sussurrai "I miei genitori mi hanno lasciata da bambina, sai... non ho passato una delle infanzie più felici della storia".
Courtney chiuse la bocca, così prese parola Honey.
"Dovresti aprirti con lui" disse soltanto "Conoscere il tuo passato lo aiuterà a mettere insieme i pezzi".
Forse aveva ragione, ma neanche loro sapevano di me. Nessuno sapeva di me. Cosa mi aveva fatto arrivare fin qui per i miei amici era un grande punto di domanda. Marcus, senza che mi conoscesse, non poteva capire il motivo di questo distacco tra noi. Ora c'era solo un piccolo problema: io non ero affatto pronta.
Bussai alla porta e Nathan mi accolse con il suo solito sorriso. Mi guardò stranito quando vide il barattolo di vernice che avevo sotto braccio.
Entrai in casa e mi fiondai in camera mia. Lui si appoggiò alla porta e mi guardò in attesa che dicessi qualcosa.
"Lo vedi questo color crema?" chiesi indicando le pareti.
"Certo" rispose.
"Orrendo" confessai "Perciò, spero non ti dispiaccia, ho comprato questa per ridipingere tutto"
"Ti serve una mano?" chiese e io annuii sorridendogli "Dipingiamo adesso?".
"Perché no?".
Preparai la vernice mentre Nathan era andato a cambiarsi pronto a fare l'imbianchino. Spostai il letto che era appoggiato alla parete per fare in modo ci fosse abbastanza spazio per imbiancare. Sistemai dei giornali per terra, dato che il pavimento non era da pitturare e tanto meno da sporcare.
"Eccomi" disse entrando in camera. Gli porsi il pennello già inzuppato di vernice, ma mi concesse l'onore di dare la prima pennellata.
Addio insopportabile color crema.
Io e Nathan non parlammo molto mentre le nostre mani facevano su e giù sul muro. Ci stavamo impiegando un'infinità, forse avrei dovuto comprare dei pennelli più grandi.
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COME ONDE DEL MARE
Romance{COMPLETA} Accetta. Dimentica. Ricomincia. Ricominciare, ecco cosa voleva Arthemsis. Voleva dare una possibilità a se stessa di essere felice dopo un'infanzia piena di dolori. Santa Cruz è la meta perfetta: non troppo lontana casa, ma abbastanza dis...