5. Sentirsi così

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Dopo un'oretta di macchina arrivammo nel posto speciale. Quando scesi dall'auto rimasi incantata a guardare il paesaggio. Avevo sempre pensato che il panorama di camera mia fosse spettacolare, ma questa volta era davvero... wow.

A sinistra si vedeva Santa Cruz in tutta la sua bellezza e a destra il mare. Solo il mare con le sue mille sfumature. Essere su quella sottile linea che divideva l'oceano dalla terraferma mi procurava una strana sensazione.

Quando Marcus scese dall'auto mi fece notare che gli altri non erano ancora arrivati e non c'era stato bisogno che gli mettessi tanta fretta stamattina.

Sorrisi e lui ricambiò, poi mi sedetti sul prato con lui.

"Dovresti vedere la sera" disse con gli occhi puntanti davanti a sé "Quando c'è la città illuminata. Ti lascia senza fiato".

Lo ascoltai senza dire niente. Il mio cuore era tranquillo, batteva regolarmente, in una situazione del genere era solito a battere all'impazzita fino a farmi girare la testa. Adesso, invece, ero rilassata, contenta e senza pensieri. Stavo semplicemente bene.

Voltai di scatto la testa quando sentii le ruote di una macchina girare sulla ghiaia.

"Ragazzi!" gridò Courtney, tirando giù il finestrino dell'auto.

Mi alzai da terra e agitai la mano per salutarla. Poco dopo ci raggiunsero, scesero tutti e quattro e Honey venne ad abbracciarmi.

"Siete qui da tanto?" chiese Lio dando una pacca sulla spalla a Marcus.

"Appena arrivati" gli risposi.

Quando Lio e Marcus si misero a parlare tra di loro, Courtney e Honey mi presero da parte e quasi in coro mi chiesero: "Com'è andata stanotte?".

Mi voltai verso Marcus e notai che mi stava guardando. Sentii le mie guance diventare più calde. Scossi la testa e risposi: "Bene, non abbiamo di certo dormito insieme".

"Lo immaginavo" disse Courtney "Solo che è strano che Marcus dia ospitalità a qualcuno che conosce appena".

"Avrebbe dormito in macchina!" le spiegò Honey indicandomi "Marcus non è così cattivo".

Courtney alzò le spalle ed io rimasi senza saper cosa dire quando entrambe puntarono lo sguardo su di me. Sembravano sorelle, entrambe bionde, con gli occhi quasi dello stesso azzurro. Courtney aveva leggermente i capelli più corti, ma anche i suoi erano lisci come spaghetti e aveva uno stile leggermente più aggressivo di Honey. I suoi jeans corti erano strappati e la sua maglietta, legata sul lato, era coordinata al capellino da baseball che indossava.

Honey invece aveva una canottiera azzurra con dei volant e degli shorts bianchi, sembrava un angioletto.

"Ragazze? Venite?" ci chiamò poi Lio, interrompendo le mie osservazioni su quelle due gocce d'acqua. Andai dagli altri senza esitare. Non sapevo dove volessero arrivare le altre, perciò era meglio evitare quella conversazione.

"Che si fa?" chiesi con un sorriso.

"Be', innanzitutto, ben venuta nel nostro posto speciale" mi disse Lio allargando le braccia per mostrarmi tutto quello che avevamo intorno.

"Sono onorata" risposi con lo stesso tono divertito che aveva usato lui.

"Andiamo a fare una passeggiata qui intorno" intervenne Honey "Poi ci fermiamo a pranzare, Courtney ha fatto dei sandwich da urlo".

"Confermo" disse improvvisamente Marcus. Se non fosse stato che non potevo fare a meno di sentire la sua presenza alle mie spalle, era così silenzioso che avrei potuto persino scordarmi di lui.

COME ONDE DEL MAREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora