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Damien sembrava particolarmente felice. La famiglia di Elia e la sua erano riuniti in salotto, dopo che Chris li aveva convocati sotto richiesta di Damien. Elia non capiva davvero il perché di tanta felicità. Era felice della sua futura morte? Aveva bevuto?
Edward, che aveva le occhiaie sotto agli occhi, lo guardava perplesso. Poi Dam iniziò a parlare.
«In questi ultimi tre giorni ho risposto poco al telefono e ai messaggi, e non è né perché non volevo parlarti né perché non ricevevo nulla, come ti ho detto...»
«Allora perché mi hai ignorato?» chiese Elia.
«Perché dovevo fare una cosa molto importante, ma non potevo dirtelo.» sorrideva. Era davvero felice.
«Adesso però sì.» aggiunse, alazandosi per andare a prendere una busta bianca da sopra il divano. Andò dietro ad Elia e lo abbraccio, portando la busta davanti al suo viso. Gli diede un bacio sulla guancia e il castano la prese in una mano, mentre Lucia, Edward e Georgie si chiedevano cosa potesse esserci di così tanto allegro... in una busta.
Elia la aprì e tirò fuori il foglio bianco piegato in più parti. Prima di cominciare a leggere, girò la testa verso Damien, che gli stava ancora attaccato alla schiena come una vera e propria scimmietta su un albero. Lui lo fece girare di nuovo verso la lettera. Quindi Elia iniziò a leggere, con le lacrime agli occhi e un sorriso felice.
«Allora? Potete dirci anche a noi cos succede?» disse Georgie.
«Io... Dami...?» si girò ancora, mentre la sorella gli prendeva il foglio dalla mano e leggeva assieme ai suoi genitori.
Edward si coprì la bocca con la mano e guardò la moglie.
Greg e Sarah non sembravano curiosi, e neanche Chris e Lydia, perché loro conoscevano di già il contenuto: Elia si sarebbe salvato, erano riusciti a trovare un donatore compatibile!
«Ma... non capisco. Perché lo hai tu?» chiese Elia.
Damien sorrise, e gli diede un altro bacio sulla guancia.
«Tu hai dimenticato a leggere l'altro biglietto dentro alla busta.»
Elia, ancora sorridente ma confuso, prese il piccolo post-it bianco. C'era una frase:

"La vita ti ha tolto molti respiri, ma io sono pronto a ridarteli!

Tuo, Damien."

Elia sussultò, invece il moro guardava Lucia ed Edward con un sorriso da un orecchio all'altro.
«Non avete ancora capito?» chiese, approfittando di quel momento di silenzio da parte di Elia per dare spiegazioni anche ai due adulti e a Georgie, che ancora non sapevano cosa ci fosse scritto in quel post-it. Vedendo l'espressione scioccata del figlio, però, avevano pensato che quello fosse stato solo uno scherzo, e anche di pessimo gusto.
«Sono io il donatore. Io ed Elia siamo compatibili, potrà fare l'intervento!»
«Tu sei pazzo. Devi esserlo, se credi che io ti farò aprire in due per darmi un tuo polmone. No. No, Dami, assolutamente no.»
Guardò Sarah e Greg.
«Dovete impedirgli di farlo! È... è vostro figlio, non potete.»
«Damien ha 19 anni, è capace di intendere e di volere. Non mi fa impazzire questa idea, stiamo comunque parlando di un intervento rischioso, ma non ci ripenserà.»
«Ma... ma...»
«Niente "ma", Elia. Quando ti ho detto che per te avrei fatto di tutto, intendevo dire veramente di tutto. Non era solo un modo di dire.»
«Non puoi farlo.» voleva l'approvazione di qualcuno.
«Ma lo voglio. Tu mi hai già salvato la vita, adesso lascia che sia io a farlo.»
Elia scosse la testa, e guardò il bigliettino che teneva ancora in mano.
«Mi hai sempre detto che vuoi vedermi felice...» disse Damien, sedendosi sulla sedia accanto al castano «... ma comi pensi che lo sarò, se tu sarai morto?» gli mise una mano sulla sua, e la strinse.
«Non sono stupido. Sono a conoscenza dei rischi che corro, ma onestamente non mi interessa un cazzo!» gli si sedette sulle gambe.
«Non posso accettare.»
«Devi farlo. Non te lo sto chiedendo.» guardò Lucia ed Edward.
«Non potete rifiutare. Lo so che dentro di voi state esultando, e potete anche darlo a vedere, sarebbe davvero strano il contrario.»
«Sono io a non volere. E se ti succedesse qualcosa?»
Damien rise.
«Sarò felice di morire per te. Forse non l'hai ancora capito, Elia, ma giuro che ti avrei dato anche il cuore, il cervello, tutti gli organi. Adesso sta' zitto, Elia, e fatti salvare la vita!»

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LONELYDove le storie prendono vita. Scoprilo ora