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«Come è andata la festa?» chiese Georgie a Chris.
«Benissimo. Ho bevuto ma non troppo, e non ho toccato nessuna ragazza. Mi sono divertito e... beh, non posso dire di non aver pensato neanche un solo momento a te e a lui/lei. Anzi, credo di averci pensato tutto il tempo. E tu cosa hai fatto?»
«Sono stata con Mary a guardare film horror. Sapevi che c'è chi ha paura de "l'esorcista"? Insomma, è solo una brutta bambina che vomita, non ci vedo nulla di così spaventoso!» senza rendersene conto appoggiò le mani sulla sua pancia adesso leggermente più evidente, e si sedette sul letto.
«Non tutti sono nati guardando "la bambola assassina"! Sai, i bambini comuni guardano cartoni animati.» si mise accanto a lei, e le baciò una guancia.
«Sei coraggiosa, Georgie.»
«Sono solo film, nulla di che...»
Chris scosse la testa, poi appoggiò la fronte sulla spalla della sua ragazza.
«Non sto parlando dei film, non più. Non tutte le ragazze di 17 anni sono disposte a tenere il bambino, alcuni decidono di abortire altre di darle in adozione, ma non tutte scelgono di tenerlo nonostante i vari problemi. Se fossi stato in te, probabilmente già ci sarebbe stato solo il ricordo di una gravidanza. Ma tu...»
«Sai cosa mi ha insegnato Elia? Che le difficoltà della vita si devono affrontare, non evitare! Non sono coraggiosa, ma non sono nemmeno codarda. Voglio solo fare la cosa giusta.»
Chris le toccò la pancia, sorridendo, chiedendosi se fosse stato un maschietto o una femminuccia. Avevano deciso di scoprire il sesso solo al momento della nascita.
«Invece per me lo sei eccome!»
«Ok, forse un po' sì. Ma bisogna esserlo per affrontare tutti gli ostacoli della vita, giusto?»
«Giusto.» Chris era d'accordo con lei.
«Io ho paura, Georgie. Un bambino... è un bambino, cazzo.»
«Anche io. Però ce la faremo, ne sono sicura. Te lo ha detto anche Dam, che è la persona più pessimista che io abbia mai conosciuto, quindi credo che possiamo stare tranquilli... o quasi!»
Chris alzò la testa per guardare la sua ragazza, la mamma di suo figlio, e le accarezzò la testa facendo scorrere i capelli fra le sue dita. Annuì.
«Spero vivamente sia così!»

«Coosa?» Elia non riusciva a crederci. Annie gli raccontò della sera prima, della confessione che aveva fatto Jonathan riguardo Damien.
«Mi stai dicendo che quel pervertito si masturba pensando a... a Dami? Al mio Dami? Ma stiamo ancora parlando della stessa persona?»
«Ha fatto intuire così, ma non so se ho capito bene. Poi era anche ubriaco, quindi si sarà inventato tutto. Credo.»
Elia era sul punto di vomitare.
Ringraziava Annie per essere stata onesta con lui, ma forse avrebbe preferito non saperlo.
«Dio, che schifo!» aveva alzato un po' troppo la voce per i suoi limiti. Non era il momento più opportuno, ma Annie pensò che quando Elia si arrabbiava sembrava più maschio!
«Ah-ah! A quel punto Lydia è andata via. E non le do torto, povera ragazza. Sentir parlare così di suo fratello...»
«Che schifo.» ripeté Elia.
«Che schifo, cazzo! Ma davvero non lo capisce?»
«Forse crede che avrà una possibilità. Tu dici che Dam...»
«No. Non lo farebbe mai. Non me lo farebbe mai!» quanto sperava fosse così! Non avrebbe sopportato un altro tradimento.
«Sì, lo penso anche io. Quel ragazzo ti ama.» gli sorrise.
«A proposito, come è andata la vostra cena romantica, ieri sera?» chiese, cambiando discorso per farlo calmare un poco.
«È andato benissimo, tutto quanto.» aveva ricambiato il sorriso. Si sdraiò sul letto della sua migliore amica, erano uno accanto all'altra. Poi, le raccontò tutto quanto, con il cuore che gli batteva velocemente, emozionato al ricordo della sera precedente. Era stata forse la sera più bella della sua vita, e non avrebbe cambiato nemmeno un singolo istante di essa!

✩✩

Si avvicina la fine del libro!

~Ale 🐭

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