Erano finiti in una stanza illuminata da una luce fioca, rettangolare, il centro era concavo e formava una cavità profonda sei metri. Si trovavano in cima a delle panche di pietra che facevano sembrare quella stanza molto simile ad un'aula di tribunale. Al centro però non si trovava nessuna sedia, nessuna catena, dove i processati potevano essere messi dagli Auror. No, c'era qualcosa di più anomalo, più affascinante: un arco di pietra rovinato e pieno di crepe sopra ad una piattaforma di roccia, chiuso da una logora tenda nera simile ad un velo che fluttuava come scosso dal vento. Ma non c'erano correnti, l'aria attorno a loro era immobile.
«C'è qualcuno!» esclamò Albus puntando l'indice della mano destra verso l'arco. «Stanno parlando, li sentite?»
«Le sento anch'io quelle voci» disse Rose puntando gli occhi sul misterioso arco come incantata.
Per un attimo Scorpius pensò che i suoi migliori amici avessero perso la testa ma poi, nel silenzio, udì delle voci provenire da dietro la tenda. Non capiva cosa dicevano.
Scavalcò le panche una alla volta finché non raggiunse il fondo della cavità, dove avanzò lentamente verso la piattaforma, i passi che gli rimbomvavano nelle orecchie. Ed era lì davanti a lui l'arco, imponente, il velo che ancora fluttuava scosso da una corrente inesistente.
«Ragazzi, state attenti!» la voce di Dominique lo raggiunse da lontano ma bastò per farlo tornare in sé.
Si guardò intorno, spaesato. Rose, che teneva ancora la profezia in mano, e Albus lo affiancava mentre Fred, Vanessa, Liz e Dominique erano a metà dei sedili in pietra che cercavano di raggiungerli.
Rose scosse la testa, accorgendosi della sciocchezza che stavano per commettere. «Non lo toccate se non volete morire! È così che Sirius è passaro è morto»
Scorpius conosceva bene quel nome, eccome se lo conosceva. Sua nonna Narcissa lo nominava diverse volte raccontando dei fatti su di lui, ma non esprimendo mai nemmeno un'opinione sull'uomo che era. Aveva poi saputo da sua madre che la nonna non era in buoni rapporti con il cugino Sirius Black e che ad uccidere quest'ultimo era stata Bellatrix Lestrange, sorella di Narcissa, colpendolo con un incantesimo e facendogli oltrepassare proprio quel velo, proprio in quella stanza, diversi anni prima.
Era una piccola parte del passato che Scorpius conosceva, ma sentiva che almeno sul conto di suo padre c'era ancora molto da scoprire. E voleva fare come aveva promesso a sua madre, programmando di chiedere tutto a Draco durante quell'estate. Ma se lui non se la fosse sentita? In quel caso Scorpius non sapeva proprio come avrebbe fatto.
Probabilmente impazzirò.
Il flusso dei suoi pensieri venne però interrotto da una porta che si apriva dalla quale subentrarono alcuni Mangiamorte fra cui tutti e tre i Rookwood, Doholov, Lucius, Zabini, Nott, Mcnair...in pratica mancavano solo Yaxley e Greyback, probabilmente ancora rinchiusi nella Sala delle Profezie.
Augustus Rookwood intrappolò Fred, Joan Rookwood invece si precipitò su Vanessa, Liz venne braccata da Zabini e Dominique si ritrovò intrappolata nelle braccia viscide di Doholov. Tutti i loro amici erano fra le braccia dei Mangiamorte con delle bacchette puntate alla gola o alle tempie mentre Edmund Rookwood avanzava verso di loro.
«Sei stato bravo a ingannare il Consiglio» disse Rose in tono di sfida quando il Mangiamorte fu salito sulla piattaforma.
«Ma non sono abbastanza bravo ad ingannare voi, vero?» Edmund Rookwood tese una mano aperta nella loro direzione. «Ora datemi quella profezia»
«Lasciate gli altri e noi ve la daremo!» urlò Scorpius in risposta.
Edmund Rookwood sghignazzò. «Siamo troppi per un branco di sette ragazzini in età scolare, non trovi? Dove trovi il coraggio di ricattarmi, Scorpius?»
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Harry Potter e il Ritorno del Male
FanfictionScorpius Malfoy diventa amico di Albus Potter e Rose Weasley nonostante, per anni, le loro famiglie non fossero mai andate d'accordo. Il passato non sembra voler rimanere tale e una nuova minaccia incombe sul mondo magico, dopo che tutti quanti pens...