25 - Il segreto della volpe

                                    

                                          
Uno scalpiccio riempì l'aria immobile, e un capannello di persone si riunì velocemente attorno alla figura stesa a terra. 
Harry non si mosse. Restò a guardare sconvolto il corpo di Lord Voldemort che giaceva rigido sull'erba bagnata, con gli occhi rossi ancora spalancati in un'espressione stupita e la bocca semiaperta. 
«Cosa...» 
Reynard Foxx uscì dagli alberi con la bacchetta stretta in pugno. Aveva un aspetto orribile. 
«Cosa è successo?»
Harry riuscì a stento a pronunciare quelle tre parole e si lasciò cadere a terra. Il dolore alla cicatrice era passato senza che nemmeno se ne fosse accorto, e una scarica di adrenalina l'aveva lasciato tremante e con il cuore a mille a osservare una scena che non comprendeva. Cosa ci faceva lì Foxx? Era stato lui a uccidere Voldemort?
«Harry!» urlò Hermione. Lei e Ron gli si avvicinarono e lo circondarono in un forte abbraccio. 
«È stato Foxx» spiegò Ron con il respiro corto. «È spuntato dagli alberi e... era una volpe, sai... si è trasformato e poi...»
«Noi dobbiamo parlare» mormorò il professore, porgendogli una mano sudicia e aiutandolo ad alzarsi. «Credo di dovere delle spiegazioni a tutti voi.»
Harry osservò con sguardo vacuo i professori che facevano apparire altre sedie dal nulla e vi si accomodavano; lui prese posto su un pouf giallo canarino evocato dalla professoressa Cooman e lo sguardo gli cadde nuovamente sul corpo di Voldemort.
«Cosa è successo?» chiese nuovamente, indicandolo. 
«Sono stato io» disse Foxx. «Sono capitato nel posto giusto al momento giusto. L'ho colpito da dietro senza che lui mi vedesse.»
«È... è morto?» 
Harry non riusciva a crederci. 
«È morto, ma non è finita» mormorò la McGranitt. «Un pezzo della sua anima è ancora custodito con cura e potrebbe tornare. Dobbiamo liberarcene.»
Foxx aggrottò la fronte. 
«Un pezzo della sua anima?»
«Un Horcrux, Foxx. È una storia lunga e gliela spiegherò una volta tornati al castello, ma ora lei ci deve delle spiegazioni.»
«No!» urlò Harry. «Dobbiamo tornare al castello, i Mangiamorte...»
«Non c'è nessun Mangiamorte» disse con tranquillità la McGranitt, estraendo dalla tasca quella che sembrava una cornice estremamente piccola. «L'ha detto solo per farci vacillare. È venuto da solo. Voleva conquistare Hogwarts da solo.»
Alla fine il suo orgoglio non era sparito del tutto, pensò Harry. 
«Cos'è quello?» chiese Ron, indicando l'oggetto che la preside teneva in mano. 
«È un piccolo ritratto del professor Silente collegato a quello che è appeso nel mio ufficio» spiegò lei con tono pratico. «Gli ho chiesto di tenere d'occhio la scuola e avvisarmi. Non è successo niente, sono tutti al sicuro.»
Harry emise un sospiro di sollievo e si girò verso Foxx con sguardo eloquente. 
Lui annuì energicamente, come per farsi forza.
«Risponderò a tutte le vostre domande» disse. Sembrava che gli costasse una fatica immensa.
«Perché è un Animagus non registrato?» chiese Harry senza esitazione. Era la domanda che gli premeva di più fare, perché era quella che gli ricordava di più i Malandrini. 
«Sono diventato un Animagus durante i miei studi a Hogwarts. L'ho fatto per spiare delle persone.»
«Lei controllava mio padre, non è vero? Lui e i suoi amici.»
Foxx lo guardò.
«È così. Li seguivo nella Foresta Proibita per capire cosa facessero. Non l'ho mai capito, in verità.»
«Lei frequentava un gruppo di studenti che sono diventati Mangiamorte. Fra loro c'era Severus Piton. Come mai ha deciso di abbandonarli? È stato rischioso.»
Reynard Foxx abbassò lo sguardo. 
«Ciò che dovete capire di me è che la maggior parte delle mie azioni erano dettate da qualcosa di più profondo del semplice volere. Lo facevo per compiacere qualcuno.»
«Lei è diventato un Animagus non registrato per compiacere qualcuno? Non per suo volere?» ripeté Hermione. Sembrava sconvolta.
«Nessuno dei futuri Mangiamorte era tanto carismatico da indurre qualcuno a compiere azioni del genere. Diventare Animagus è un processo difficilissimo» affermò la McGranitt. 
Foxx scosse la testa.
«Non carisma. Amore.»
Harry chiuse gli occhi. Chi era ossessionato dai Malandrini? Chi avrebbe fatto di tutto pur di catturarli e farli espellere? Chi, nel gruppo di Mangiamorte del periodo in cui Foxx andava a scuola, era tanto interessato a ciò che suo padre e i suoi amici facevano? Harry vide, in un improvviso lampo di ispirazione, la foto che aveva notato nell'ufficio di Foxx il giorno in cui avrebbe dovuto scontare la sua punizione con Ron. All'improvviso fu tutto chiaro.
«Lei era innamorato di Severus Piton» disse piano. 
Foxx non rispose e si limitò ad annuire lentamente.
Era così ovvio. Si sentì stupido per non averci pensato prima. Era per questo che aveva deciso di trasferire le lezioni di Difesa contro le Arti Oscure nei sotterranei: perché Piton insegnava lì. Era per questo che Hagrid lo vedeva sgattaiolare nella Foresta Proibita. Tutto tornava. Tutto, tranne una cosa. 
«Era questo? Lei si è nascosto nella Foresta Proibita per... questo?»
La McGranitt era furiosa.
«Mi vergognavo.»
«Non bisogna vergognarsi dell'amore» disse dolcemente una voce. Proveniva dalla cornice che la McGranitt teneva in mano. Harry non si era accorto che Silente stesse ascoltando la conversazione; per qualche secondo tutti rimasero in silenzio. 
«C'è una cosa che non capisco» disse infine Harry. «Lei ha continuato ad andare nella Foresta Proibita anche se i Malandrini non ci sono più. Un elfo domestico che l'ha vista ha detto che cercava qualcosa per terra»
«Sì, l'ho fatto. Cercavo la pietra della resurrezione.»
Harry rimase a bocca aperta. Ma certo. 
«Voleva parlare con lui ancora una volta.»
Foxx annuì.
«Non sono mai riuscito a salutarlo come si deve. Lui era innamorato di tua madre, Harry. Sapevo che questo non sarebbe mai cambiato, quindi mi sono allontanato da lui senza spiegazioni. E sapevo anche che sarebbe diventato un Mangiamorte. L'ho fatto per il mio bene, ma è il rimpianto più grande della mia vita. Non me lo perdonerò mai.»
Calò il silenzio. Il sibilo del vento accompagnò i loro pensieri e li cullò dolcemente. 
La McGranitt fu la prima a parlare. 
«Sa, Foxx, non mi sono mica dimenticata del Lethifold.»
                          
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Ecco, finalmente, la storia di Foxx! Spero di non aver deluso le vostre aspettative, e spero che il colpo di scena sia stato totalmente inaspettato. Non vedevo l'ora di scrivere questo capitolo AHAHAHHAHA 
Come al solito lasciate un commento e una stellina, ci vediamo al prossimo capitolo. 
P.s. ormai siamo agli sgoccioli.