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pov's Alec

Questa notte è stata a dir poco fantastica. Ho fatto sesso con tante donne nella mia vita ma nessuna era come lei neanche Bryanna. E' moltissimo che non penso a lei e le poche volte che lo faccio sento un peso sul cuore. Non sono stato abbastanza. Abbastanza intelligente, abbastanza affascinante ma soprattutto abbastanza presente nella sua vita e così facendo l'ho spinta nelle braccia di un altro.

Distolgo la mia mente da quell'immagine orrenda e punto lo sguardo di fronte a me. La donna distesa a terra cattura la mia attenzione subito ed analizzo la scena del delitto. Ebbene si, poco dopo essere arrivati al laboratorio ci è arrivata la chiamata del capitano, per informarci del ritrovamento del terzo cadavere nel giro di pochi giorni.

Sempre una giovane donna, occhi chiari e capelli rossi. I suoi vestiti sono leggermente strappati come se qualcuno l'avesse strattonata bruscamente. La guardo pensando a tutto quello che deve aver passato prima di giungere qui, e anche dopo la sua morte viene esposta così davanti a tutti. Prendo il telo nero e, dopo che Ellen ha terminato di scattare le foto copro il cadavere per mantenere quel poco di riservatezza che rimane a questa donna.

Giuro che appena trovo quel bastardo lo faccio fuori.

"Allora, stesso metodo. Aspetto estetico, stella sul polso e niente DNA sotto le unghie. Anche lei era un'attrice di basso livello e ho trovato delle particella sulla giacca che potrebbero essere ricollegate alle altre vittime" dice Ellen.

"Una cosa è cambiata. Niente evento dell'azienda ieri sera" dice Max controllando sul telefono ciò che sta dicendo.

"Si è innervosito. Vuole solo farci vedere che è più furbo, che non lo prenderemo." dice Bryan.

"Invece lo prenderemo eccome. Questo stronzo deve pagarla" dice Ellen prima di chiudere tutte le sue attrezzature in una borsa e mettersele a tracolla. "Non so per quando riuscirò a farvi avere tutte le analisi. Non penso neanche di poter accedere al laboratorio" continua lei, mentre ci dirigiamo tutti verso le auto.

***

pov's Ellen

Il mio laboratorio, le mie attrezzature e tutte le prove non sono più utilizzabili. Cavolo ed ora come le analizzo le prove dell'ultima scena del crimine? Sono proprio nei casini.

"Signorina White ascolti" dice il dottor Morgan alle mie spalle "Conosco delle persone ai laboratori dell'università di Chicago. Sono sicuro che con un paio di telefonate riuscirò a farla entrare per svolgere il suo lavoro, se non ha ancora trovato una soluzione ovvio" conclude l'uomo.

"Oh grazie davvero dottore. Non sapevo proprio che fare" dico io sorridendogli ed entrando in centrale. Mi reco alla scrivania di Bryan, l'unico che è già tornato dalla scena del crimine.

"Ehi Bryan come va?" chiedo io mentre lui è intento a cercare qualcosa sul suo portatile.

"Oh diciamo" dice lui. Subito mi acciglio chiedendomi che cosa andasse storto.

"Beh sicuramente stai meglio tu. Allora questa storia con Johnson?" chiede lui ammiccando. Oh porca paletta. Non ci avevo più pensato. Insomma questa notte è stata... wow, ma ora come ci dobbiamo comportare?

"Io...io non ne vorrei parlare grazie" dico io diventando bordeaux.

"Eddai piccoletta. Siamo amici no? Se posso dire la mia lui non mi piace" dice lui storcendo il naso.

"No, davvero? Eppure non ho mai notato tutte le vostre occhiatacce, le frecciatine o le grande voglia di uccidervi a vicenda" dico io ironica. Ormai tutti abbiamo capito che questi due non si sopportando.

"Ehi principessa" dice una voce alle mie spalle. Due forti braccia mi cingono i fianchi e un buonissimo profumo mi invade le narici. Alec posa le sue labbra sul mio collo, lasciandomi un leggero bacio che mi fa venire la pelle d'oca.

"Parli del diavolo..." borbotta Bryan sottovoce, ma io sono troppo occupata a rendermi conto che Alec mi sta appiccicato davanti a tutti i nostri colleghi. La cosa è parecchio imbarazzante.

"Parlavate di me dolcezza?" chiede Alec rivolgendosi a me.

"Eh...Ah... Io devo andare. Sapete le prove non si analizzano da sole e... ecco... vado" dico io blaterando la prima cosa che mi passa per la testa. Afferro la borsa e corro fuori sotto lo sguardo confuso dei miei amici. Comincio a camminare per le strade della mia amata Chicago. Osservo i passanti che camminano velocemente per recarsi al lavoro, i bambini che si recano al parco e delle persone anziane che passeggiano per poi fermarsi ad ammirare chi li circonda, proprio come me.

il mio telefono fa uno strano rumore e sullo schermo appare un messaggio da parte del dottor Morgan:" Ho chiamato l'università. Ti aspettano appena puoi"

Perfetto, così potrò terminare il mio lavoro. Mi dirigo verso l'università e, grazie alle indicazioni di qualche studente di passaggio, riesco a raggiungere in poco tempo il laboratorio.

Ciao a tutti!
Come va? Spero tutto bene ♥️
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Grazieee
M.

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