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pov's Ellen 

La luce filtra dalle finestre e controvoglia apro un occhio. Tento di scendere dal letto ma due braccia forti e possenti me lo impediscono. Subito mi accorgo di essere totalmente nuda e lo stesso Alec che, sentendo i miei movimenti mi aveva ulteriormente avvicinato a lui. In un lampo tutte le immagini di noi due la notte precedente mi invadono la mente.

Io e lui che entriamo in casa mia mentre ci baciamo e tentiamo di arrivare in camera da letto, noi che ci spogliamo sempre più vogliosi l'uno dell'altra e poi i nostri corpi, sudati ed eccitati mentre tutto esplodeva di piacere.

"Buongiorno principessa" dice Alec prima di posarmi un leggero bacio tra i capelli. Io lo guardo con un pizzico di dolcezza nello sguardo. La notte precedente è stata unica. Non penso di aver mai provato certe sensazioni e in parte mi spaventa. Ci conosciamo da così poco, ma lui è già così tanto per me.

"Buongiorno" dico allungandomi verso il pavimento per recuperare la mie mutande e la sua maglia. Me li infilo e controllo il cellulare. Cavolo otto chiamate da Bryan... non promette nulla di buono. Oggi è domenica quindi niente lavoro ma il fatto che mi abbia chiamata così tanto mi rende nervosa.

"El tutto ok?" chiede Alec mentre si infila un paio di pantaloni.

"Si certo devo fare una telefonata" dico prima di recarmi in bagno e chiudere la porta. Faccio partire la telefonata e dopo poco Bryan mi risponde.

"Ellen dove cavolo sei finita?" chiede lui con un po' troppa veemenza.

"Ciao Bryan, anche per me è bello sentirti. Si sto bene grazie per averlo chiesto tu?" dico ironica.

"Piccoletta non prendermi per il culo. E' successo un casino" dice lui. Subito mi irrigidisco per il suo tono così serio.

"Che succede?" 

"C'è stata un'effrazione. Hanno distrutto tutte le prove del laboratorio" dice lui.

"Cosa? Non è possibile. In quel laboratorio c'erano tutti i test del DNA che non abbiamo ancora analizzato" dico molto agitata cominciando a camminare aventi e indietro per il mio piccolo bagno.

"Già. Anche tutto il DNA del killer è stato distrutto. Devi subito venire qui" dice lui.

"Principessa preferisci il te o il caffè per colazione?" grida dall'altra stanza Alec. Subito mi irrigidisco e mi blocco, quasi senza respirare.

"Ellen? Di chi era quella voce? " chiede Bryan dall'altro capo del telefono.

"Nessuno. dammi mezz'ora e sono li" dico mettendogli giù senza aspettare una sua risposta. 

Esco dal bagno velocemente e comincio a mettermi dei  vestiti decenti per presentarmi al lavoro. Un jeans e una maglietta semplice basteranno. Raccolgo i miei lunghi capelli in una coda alta e raggiungo Alec in cucina.

"Non mi hai risposto prima quindi ho preparato entrambi... dove vai?" chiede Alec accorgendosi del mio abbigliamento.

"Sono entrati nel laboratorio e hanno distrutto tutte le prove. Devo andare" dico io afferrando il caffè e bevendolo velocemente.

"Cazzo non ci voleva. Vengo con te" dice lui sbrigandosi a infilarsi la maglia che prima indossavo io e mettendosi apposto i capelli.

"Vanno un po' meglio?"  chiede lui, alludendo ai suoi capelli.

"Si dai. Sembri solo una che ha appena finito di fare sesso" dico io ridacchiando e uscendo di casa. 

"Questa cos'è? la proposta di un secondo round?" chiede lui ridacchiando e poggiandomi un braccio sulle spalle e avvicinandomi a se.

"Ti piacerebbe" dico io mentre salgo in auto con lui.

"Oh  eccome" sussurra lui, come per non farsi sentire da me ma io l'ho sentito bene.

Lui parte velocemente e in dieci minuti ci troviamo davanti alla centrale. In un secondo mi rendo conto che arrivare con lui al lavoro non è stata una buona idea. Molti ci fissano mentre scendiamo dall'auto, molti sogghignano come se già avessero capito tutto.

"Meglio se ci sbrighiamo" dice Alec noncurante di tutti gli sguardi che i nostri colleghi ci riservano.

***

"Cavolo avevi proprio ragione. Non è rimasto niente del DNA che abbiamo raccolto ieri ma una buona notizia c'è. Il DNA del killer l'abbiamo duplicato e ne è rimasto un po'" dico io mentre osservo il laboratorio che è stato totalmente devastato. Molti macchinari sono stati buttati a terra e il pavimento è costellato da pezzi di vetro delle provette che sono andate in frantumi.

"Meglio. Questo è l'importante. Quel bastardo non deve farla franca" dice Max " Allora come è andata la serata?" chiede Max ammiccando nella direzione di Alec.

"Come scusa?" chiede lui facendo il finto tonto. Io alzo gli occhi al cielo. Siamo circondati da detective e penso che tutti abbiamo intuito qualcosa.

"Dai amico, non sono scemo. Siete arrivati insieme, hai gli stesso vestiti di ieri e hai i capelli post-scopata" dice lui. Io divento rossa come un peperone. Non che mi vergogni, ma preferirei non fare sapere a tutti quelli che conosco delle mie avventure notturne.

"Già e poi quando abbiamo scoperto dell'effrazione abbiamo controllato le telecamere di sicurezza. Purtroppo non si vede nulla di chi ha distrutto tutto ma qualche ora prima ci sono registrazioni di voi che per poco non ci date dentro sul tavolo" dice Bryan alle mie spalle. Sobbalzo stupita, non avendolo ancora visto.

"Ah e per la cronaca, Ellen odia il te. Pensa sia acqua calda e sporca. Meglio il caffè" dice rivolto ad Alec che solleva un sopracciglio prima che Max scoppi in una fragorosa risata ed io tenti di distogliere l'attenzione da me, andandomene da li.

innamorata di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora