Ginny e Ron spalancarono la porta della camera da letto reggendo fra le mani un oggetto oblungo e mal impacchettato, e intonarono la peggiore versione di Tanti Auguri A Te che Harry avesse mai sentito.
«Come ti abbiamo detto è da parte dell'Ordine» disse con dolcezza Hermione, come se solo il minimo accenno dell'Ordine potesse far scoppiare Harry a piangere.
«E devi promettere che non piangerai» aggiunse Ron con tono perentorio.
Harry sospettò che i due avessero parlato delle sue possibili reazioni al regalo approfittando di un momento in cui lui non c'era.
Ginny gli allungò il pacchetto e lui cominciò ad aprirlo con dita frementi, fino a che un lucido pezzo di legno non spuntò sotto la carta strappata.
«No» mormorò Harry, appoggiandolo di scatto sul copriletto e guardando Ron, Hermione e Ginny uno a uno. «Non potete averlo fatto.»
Non ci fu bisogno di strappare altra carta: Harry avrebbe saputo riconoscere il lucido manico di una Firebolt anche se fosse stato a chilometri di distanza, sotto il Mantello dell'Invisibilità che era appartenuto a suo padre.
Rimase a bocca aperta per qualche secondo, senza sapere cosa dire. La sua Firebolt era precipitata, insieme a Edvige, dal sidecar dell'enorme motocicletta di Hagrid, quando l'Ordine della Fenice aveva tentato di portarlo in salvo alla Tana usando la strategia dei sette sosia. Durante la ricerca degli Horcrux non ci aveva pensato nemmeno una volta, ma si era reso conto di quanto la sua scopa gli mancasse quando settimane prima Ginny, Ron e George gli avevano proposto di giocare a Quidditch in un campo vicino a casa e lui era stato costretto a cavalcare una malconcia Scopalinda, che aveva il manico grosso come il suo bicipite e gli aveva lasciato sulle mani tante piccole schegge che il signor Weasley aveva dovuto estrarre con un incantesimo piuttosto doloroso.
«Io... non so come ringraziarvi. Dev'esservi costata una fortuna...» balbettò, stringendo tra le mani la Firebolt. Il doloroso ricordo di Sirius, che gli aveva regalato la precedente, gli trafisse il petto come un pugnale affilato.
Ron gli diede una pacca sulla spalla.
«Non sapevamo come sdebitarci, sai, uccidendo Tu-Sai-Chi ci hai fatto un grosso favore» disse con noncuranza.
Ginny e Harry scoppiarono a ridere, ma si bloccarono subito alla vista di Hermione che era rimasta impassibile e penetrava Ron con sguardo gelido.
«Molto simpatico, Ronald» commentò.
Ma Ron non potè replicare: quattro eleganti barbagianni si avvicinavano alla finestra stringendo tra le zampe delle grosse buste in pergamena ingiallita, chiuse con un sigillo in ceralacca su cui era impresso uno stemma molto familiare.
«Hogwarts!» esclamò Ginny, indicandoli.
Gli uccelli entrarono uno a uno dalla finestra, osservati con sguardo torvo da Errol che giaceva inerme sul pavimento della stanza; lasciarono cadere le buste sul letto puzzolente di Ron e volarono via da dove erano venuti, senza troppi complimenti.
«Ma cosa...?» mormorò Ron, prendendo la lettera con il suo nome sopra e squadrandola con confusione. «Non esiste un ottavo anno, devono essersi sbagliati.»
«Magari è per un Encomio Speciale per i Servigi resi alla Scuola» disse Hermione eccitata.
Harry immaginava già il contenuto della lettera, ma lasciò che gli amici aprissero le buste e leggessero da sé; lui fece lo stesso.
La lettera, notò con un tuffo al cuore, non aveva la sottile grafia obliqua di Silente. Non che le lettere di Hogwarts fossero mai state scritte da lui, ma nel suo ultimo anno di scuola aveva ricevuto talmente tanti inviti nel suo ufficio che si era abituato a leggere parole tracciate dalle sue dita sottili.
Scritto in inchiostro nero, in cima, la lettera recitava:SCUOLA DI MAGIA E STREGONERIA DI HOGWARTS
Preside: Minerva McGranitt
Caro Signor Potter,
Siamo lieti di informarLa che, se lo desidera, potrà frequentare il settimo e ultimo anno di studi alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. La Scuola sarà lieta di farsi carico di tutte le spese relative al materiale scolastico, fatta eccezione per gli animali da compagnia (i.e. gatti, gufi, rospi). Vi preghiamo di considerare ciò un omaggio di scuse per il disagio creato l'anno scorso dai seguaci di Voi-Sapete-Chi, che hanno reso Hogwarts un luogo poco sicuro ed esclusivamente riservato agli studenti Purosangue, e speriamo che il nuovo anno scolastico possa essere di Vostro gradimento.
Le lezioni avranno regolarmente inizio il 1° Settembre.
Distinti SalutiFilius Vitious
VicepresideRon ed Hermione terminarono la lettera nello stesso momento e si girarono a bocca aperta verso Harry, che sorrideva raggiante.
Hermione aveva gli occhi lucidi.
«Allora?» disse Harry. «Che ne dite?»
«Oh, Harry» sussurrò Hermione «sono così felice!»
Ron osservava la lettera con evidente sconcerto.
«Voi ci volete tornare? Sul serio?»
«Non vuoi finire gli studi, Ron?» lo rimbeccò Hermione con tono severo. I suoi occhi erano tornati normali e sembravano emettere fulmini mentre guardavano il suo fidanzato. Harry realizzò che da quando si erano messi insieme non era cambiato assolutamente niente, come se fossero stati fidanzati per i sette anni precedenti.
«Beh...» balbettò lui "pensavo di riposarmi, sapete. Dopo quest'anno...»
«Oh, NO, Ronald Weasley.» Hermione scosse la testa.
Harry ne approfittò per sgattaiolare fuori dalla stanza con la Firebolt nuova fiammante sottobraccio e Ginny, che lo guardò ammiccando.
«Cosa?» le chiese Harry. Lei parve offesa.
«Saremo compagni di classe, Potter!»
Harry la guardò affettuosamente e intrecciò la mano nella sua, e per la prima volta dopo mesi nel suo cuore si fece spazio una piccola scintilla di speranza e felicità all'idea di ciò che lo aspettava. Sarebbe tornato a Hogwarts con Hermione - e forse Ron, pensò con un sorriso - e avrebbe seguito le lezioni con Ginny. Avrebbe giocato a Quidditch, sentendo l'aria pettinargli i capelli a cavallo della sua nuova scopa, e avrebbe fatto i compiti accanto al fuoco nella sala comune di Grifondoro. Anche l'idea di studiare pozioni lo rendeva felice.
Si chiese se anche Neville, Dean, Seamus e gli altri suoi amici avessero ricevuto la lettera: loro, a parte Dean, avevano frequentato Hogwarts l'anno precedente, ma era stato un anno fallimentare. Harry sperò con tutto il suo cuore di rivedere anche loro e poter finalmente passare un anno sereno.
Nel frattempo Ron ed Hermione erano usciti dalla stanza mano nella mano. Hermione sorrideva soddisfatta, e Ron si avvicinò a Harry con aria sconfitta.
«Tornerò anch'io a scuola" annunciò tetro.
«Vedrai che sarà fantastico. È solo un anno» gli ricordò Hermione, e gli scompigliò i capelli. Ron se li lisciò infastidito.
«Per fortuna non dobbiamo andare a Diagon Alley a comprare i libri» borbottò. «Dovremmo passare davanti a Tiri Vispi Weasley, mamma non reggerebbe...»
Harry annuì comprensivo e fece finta di niente, ricordandosi bene che a volte, durante la notte, si svegliava per colpa degli incubi e sentiva Ron tirare su col naso.
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Harry Potter e il Mistero di Godric's Hollow - Ottavo Libro (non ufficiale)
FantasyCosa succederebbe se l'ultimo capitolo "19 anni dopo" non esistesse, e il trio tornasse a Hogwarts per l'ultimo anno di studi? Cosa succederebbe se Voldemort avesse un'altra, ultima occasione di tornare? Se vi manca Harry Potter, se avete riletto i...