100. Barazzutti 9

Comincia dall'inizio
                                    

Per i suoi amici, per le persone che lo conoscevano, lui era Claudio. Claudio il fico. Claudio l'arrogante. Claudio il simpatico. Claudio il bullo. Claudio quello con la battuta sempre pronta. Claudio il giocatore scoordinato che però riesce sempre a buttarla dentro. Claudio quello che gli piace il cazzo, incidentalmente.

Ma i suoi amici lo conoscevano di persona.

Per il pubblico, le persone che non lo conoscevano, lui era solo Barazzutti, quello che gli piace il cazzo. Non vedevano nient'altro, sotto quella gigantesca etichetta. E pensavano che tutto ciò che accadeva nella sua vita ruotasse intorno a quel fatto.

Per la prima volta, Claudio capiva i pensieri e le parole di Tiziano.

Lo rivedrò dopo un anno e mezzo...

Claudio scrollò la testa.

No. Dopo due mesi.

Chissà perché, per un attimo, il suo cervello si era rifiutato di elaborare gli ultimi due incontri, come se quello non fosse stato davvero Tiziano.

In un certo senso, è come se non lo fosse.
È cambiato talmente tanto che è come se adesso fosse una persona diversa.

Quando scese in campo per il riscaldamento di rifinitura, gli altri gli chiesero dell'incontro a Trigoria, lui non fu in vena di raccontare molto, ma disse un paio di parole fintamente entusiaste e disse loro della maglietta della Roma con il suo nome: non voleva dare l'idea che "se la stava tirando".

«Be', così adesso ne avrai due, di magliette con il tuo nome» disse Gus.

«Eh?» Claudio non capì.

Gus sollevò le sopracciglia. «Ah, non lo sai? Per l'occasione della diretta nazionale ci hanno fatto delle magliette nuove. Guarda nella borsa!»

Claudio aprì il borsone. C'era il kit da gara, ben stirato, in cima a tutto.

Spiegò la maglietta, era la tipica maglietta da gara, prima divisa: campo rosso e palo verticale blu e bianco.

Poi la girò, e sentì il cuore esplodere nel petto.

C'era il numero 9, in centro alla schiena, come sempre, ma sopra al numero c'era una scritta. Una scritta che nelle partite di campionato, in serie C, non si vedeva quasi mai. C'era scritto: Barazzutti.

«Figo, eh?» disse Tancredi, con un sorriso a trentadue denti.

Claudio guardò Gus a bocca aperta. «Io... non ne sapevo niente!»

Gus rise. «Lo sapevo solo io. Ho voluto che fosse una sorpresa. Sono tutti su di giri! La mia maglietta è la più figa di tutti, perché ci ho fatto scrivere Gus. Come i calciatori brasiliani, mi faccio conoscere col soprannome!» rise.

Claudio tese la propria maglietta davanti a sé.

Gli tornò in mente Tiziano, e quella volta che aveva regalato a Claudio la sua prima maglietta con nome e numero.

Claudio ce l'aveva ancora, quella maglietta della Lazio col cognome di Tiziano, in un cassetto, a casa sua.

E adesso anch'io ho una maglietta col mio cognome.

E non aveva mai sentito tanto come in quel momento tutto il peso di essere un calciatore professionista.

—-

Le pazienti note autore

ANGOLO CONSULENZA: c'è qualcuno tra i miei lettori che ha conoscenze di tipo medico-infermieristico? Più infermieristico che medico. Preferisco non dire troppo qui, rischierei di spoilerare una scena, ma vorrei un parere "tecnico" su un piccolo nuovo passaggio che ho scritto. Si tratta di una procedura di medicazione, oserei dire di primo soccorso, ma un po' particolare. Mi sono documentata da sola, ma internet arriva solo fino a un certo punto, preferirei avere pareri di prima mano. Se mi aiuterete ovviamente vi citerò nei ringraziamenti in nota. Se pensate di potermi aiutare, scrivetemi in messaggio privato o su Telegram, se siete iscritti al gruppo (a proposito: iscrizioni sempre aperte, scrivetemi anche se volete essere aggiunti). Grazie!

Detto questo, le vere note: ho scritto che sono pazienti, ma in realtà chi dovrà portare pazienza non sono io, ma voi, perché... ricordate? Metto la storia in pausa. Come vi dicevo, spero non sarà una pausa troppo lunga, verosimilmente una decina di giorni, due settimane massimo. Vi terrò aggiornati sul mio profilo, quindi se non l'avete ancora fatto followatemi per sapere il work in progress (non sono molesta con gli aggiornamenti, giuro!)

Ho poco da fare, ma purtroppo anche poco tempo per lavorare. Comunque appena posso ci lavoro. E dopo questa pausa andremo via spediti. Vi ricordo che la storia è tutta già scritta fino alla fine, la pausa mi serve solo per sistemare un paio di avvenimenti che succedono proprio all'inizio della tanto attesa partita Lazio-Felsina.

Lasciatemi tutti i commenti che volete per farmi sapere cosa ne pensate di ciò che sta accadendo, di ciò che pensa Claudio, di ciò che faranno i tre pirla in missione (il prossimo capitolo saranno loro i protagonisti!). Cercherò di rispondere!

A presto, e non scordate la stellina!

L'ultimo evocatore - [Desiderio, volume 2]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora