Fuori controllo.

                                    

                                          
New York.
Musica a palla.
Gente che ballava.
Alcool che scendeva nelle gole della gente.
Pasticche ingoiate o sniffate.
Gente che si baciava.
Le luci colorate.
Scoppiai a ridere abbracciando la mia amica Emma,la quale mi mise fra le labbra una canna,inspirai il fumo,la testa iniziò a farsi leggera...
                          
"Bella... Svegliati",la voce era così lontana,sentii dei colpetti sulla schiena,"Ohh! Jaz! Ti prego! Ho fame",sbuffai,mi alzai sulle braccia,"Quanto rompi Emma",mi aiutò ad alzarmi,sembrava che fosse passato uno tsunami in casa,"Andiamo in qualche tavola calda?".
Mi leccai le labbra,"Occhiali da sole e via".
ARMIE.
Questa volta dovetti lasciare Jaz a casa,per due giorni.
Dopo il Canada le cose erano migliorate,non come volevo io però...
                          
Atterrai a New York per le 17,in questi due giorni non l'avevo ancora sentita,dentro di me avevo una strana sensazione...
Tornato a casa non la trovai,ma stranamente era tutto in ordine,il frigo era vuoto, avrà mangiato fuori casa,se mai era tornata a casa,conoscendo il soggetto...
Trovai due messaggi in segreteria,
"Signor Hammer,la chiamo dal
Bellevue Hospital Center.
Si tratta della sua fidanzata,la prego di venire il prima possibile".
Ascoltai anche il secondo
"Porca puttana ARMIE! Rispondi a quel dannato cellulare! Jaz è stata portata in pronto soccorso!".
Questa era Emma.
                          
Corsi per tutta New York cercando di restare lucido,una volta arrivato in ospedale corsi dentro alla ricerca della reception,"Sono Armie Hammer,la mia fidanzata Jaz Mirando",la donna dietro il bancone cercherò il nome sul display,del PC,"Venga con me".
Il corridoio era un via e vai di persone,mi dovetti sciogliere il nodo alla cravatta,mi sentivo strano...
Mi venne in mente il suo sguardo serio,da incazzata,col trucco sbavato e fra le labbra una sigaretta.
                          
"Eccola qua", l'infermiera mi indicò la ragazza da oltre il vetro,era distesa sul letto bianco,il respirato attaccato al viso,gli occhi neri,i capelli sparsi sul cuscino,strinsi i pugni lungo i fianchi,potevo fare solo una cosa....