Canada.

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"Si cara...mi tocca andare con lui".
"In Canada? Fa freddo,hai preso la roba?".
Sorrisi,Maria mi faceva da mamma,
"Yep!".
Indossavo dei jeans,scarponcini,un maglione enorme e il berretto in testa,anche se ero ancora seduta sulla mia valigia in aeroporto, mentre Armie era andato a prendere la colazione al bar,"Non siamo ancora partiti e fidati che sono già stanca",
Maria scoppiò a ridere,
"Hai dormito tre ore? Ieri sera non volevi più andare via da quel locale",
scoppiai a ridere ripensando alla serata passata con lei,ma in quel momento arrivò Armie dicendomi di seguirlo,salutai Emma e andai dietro mister Cravatta...

"Ti ho prenotato dei massaggi,la spa e altre cose",lo guardai mentre bevevo la cioccolata calda,"Veramente?".
Sorrise passandomi la brioche,"Certamente,hai bisogno di riposarti",alzai un sopracciglio,"Confessa Armie! Mi mandi alla spa così tu ti scopi delle tipe!".
Mi tappò la bocca,"Non dire scemenze! Io sono occupato con TE!".
Il suo sguardo era diverso dal solito,era serio ma aveva anche gli occhi lucidi, sospirò e mi lasciò la bocca libera,"Mi fido...E poi...",strinsi la tazza fra le mie mani,"...credo che questo viaggio ci aiuterà",dissi sottovoce,"Lo penso anche io".
ARMIE.
Durante il volo mi occupai di alcuni documenti,mentre Jaz dormiva accanto a me,era carina,le misi la giacca sulla gambe e le accarezzai il viso,quello che aveva detto in aeroporto mi aveva stupito,forse voleva cambiare...

"Hey ghiro siamo arrivati",le dissi aprendole la portiera dell'auto, spalancò gli occhi,"Ma...Ma io ero seduta sull'aereo...",mi guardò grattandosi l'occhio,"Non ti volevo svegliare, così ti ho preso in braccio e caricata in auto",si mise a ridere,"Mi fai da padre?".
Scese dall'auto ma scivolò sulla lastra di ghiaccio,"ATTENTA!".
La presi al volo e cademmo a terra,i nostri visi erano vicini,sentivo il suo respiro sulle mie labbra e le sue guance diventarono rosse,"Le tue mani",mi disse schiarendosi la voce,per non farla cadere le avevo messo le mani sul sedere,ridachiai,"Morbido ma sodo allo stesso tempo",si rialzò e mi porse la mano,"Zitto",le presi la mano e mi rialzai.
La stanza d'albergo era enorme,avevo prenotato una suite,"Wiii", urlò Jaz correndo verso il letto per poi buttarsi a peso morto,era proprio una bambina,"È bellissima questa stanza!".
Urlò ridendo,"Adesso sono le 15,se vuoi andare in piscina fai pure",le proposi sistemando i giubbotti sulla poltrona,"Devi già andare in ufficio?".
Mi chiese sedendosi sul bordo del letto,"Per le 18 devo essere là",
"Quindi cenerò da sola...?".
Il suo viso divenne cupo all'improvviso,non aveva mai voluto avermi fra i piedi e adesso si demoralizava se cenava sola?!
"Vedrò di fare presto",le dissi dandole un bacio sulla fronte,mi fulminò,"Che c'è?!".
Le chiesi guardandola confuso,non avevo fatto nulla di male,
"Troppo amore...bastava una pacca sulla spalla".

Mi tocca tenerti a vita.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora