Capitolo 27

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Bakugou's pov

Non ci volle molto perché i due ragazzi realizzassero cosa fosse successo, ma sembrarono passare millenni; come se potessero sentire le rotelline del loro cervello mettersi in funzione come un automa arrugginito, fin quando non processarono l'informazione, più confusi di prima.
"Perché cazzo non è qui?" ripeté Bakugou sbattendo il pugno contro il muro, che rispose con un preoccupante suono vuoto.
Todoroki cercò di mascherare la sua sorpresa, senza che però la sua azione potesse sfuggire al biondo: "Sarà via per un controllo, o potrebbe essere andato in bagno."
"Ma quale cazzo di controllo! La flebo è strappata, le sue ciabatte sono qui e le coperte sono per aria!"
Gli occhi cupi e rossi grondavano di un sentimento violento, forte, ma stranamente controllato, ed il giovane si girò su sé stesso, dirigendosi a passo pesante verso la porta di fianco.
Probabilmente il povero Midoriya, quando si era appisolato sul letto, non immaginava di poter venire svegliato in quel modo.
In realtà era così stanco che essere svegliato era l'ultimo dei suoi desideri.
Sfortunatamente per lui, la porta si aprì con un tale rumore che Todoroki la guardò preoccupato, temendo che il biondo l'avesse mandata in frantumi con la sua innata delicatezza.
"Dove cazzo é Kirishima?"
Deku era piuttosto confuso, cercava di cacciare indietro il sonno, ma venire preso per il pigiama da un Pomerania arrabbiato non semplificava di certo le cose.
La stretta di Bakugou era così salda da sbiancargli le nocche, ed anche se celato dietro una spessa coltre di rabbia, si intuiva che dietro quella barriera si estendeva un mare di emozioni; un mare agitato, selvaggio, dove la corrente spazza a via i saldi scogli della ragione e sbatteva schizzando contro la barriera, incrinandola.
"Kacchan- rispose Deku insicuro, avvertendo, forse, quel mare di insicurezza che minacciava di irrompere dall'altro. - Sei sicuro di star bene?"
E fu allora che qualcosa dentro Todoroki, fino a due secondi prima immobile in attesa della tempesta, scattò, e rapidamente posizionó la sua mano su quella del biondo, fredda ma decisa.
Non c'era niente di romantico in quel gesto, solo una puro istinto di protezione verso il verde, che nel suo pigiama stropicciato di All Might e le palpebre pesanti non gli era mai sembrato più inerme.
Quello che non si aspettava era un tocco gentile che scostava delicatamente la sua mano da quella del biondo, e soltanto quando incrociò il suo sguardo con quello smeraldino di Izuku si rese conto di quanto fosse cresciuto in quei giorni, e lasciò ricadere la mano sul suo fianco.
Izuku lo avrebbe affrontato da solo.
"Penso che Kirishima sia nella sua stanza, perché me lo chiedi?" replicò pacatamente.
Bakugou lo lasciò di scatto, facendolo sbattere contro il cuscino: "Sei inutile come sempre, Deku."
Sibilò sconsolato, rivolgendo il suo sguardo di fuoco al compagno di stanza: "Che cazzo guardi?"
"Vuoi che chiuda gli occhi?"
Todoroki alzo un sopracciglio scettico, mentre il biondo sembrava combattuto tra lo scegliere se tirargli un pugno o un calcio.
"Kacchan? Perché mi hai chiesto dove fosse Kirishima?"
"Perché in camera sua non c'é." lo precedette Todoroki.

Kirishima's pov

"Chi é che non é in camera sua?" una quarta voce sopraggiunse alle loro spalle, attraversando la stanza come un vento freddo e silenzioso, raffreddando e pacificando gli animi.
Le due figure più prossime alla porta, sorprese, si girano repentinamente verso l'origine del suono. Todoroki rilassó le spalle, non dando segno di alcun altra reazione.
L'altra figura, però, quasi sospinta dallo stesso vento che era sembrato portare la voce, avanzò velocemente verso la figura, incrociando le braccia sul petto.
"Tu, coglione."
"Ma che ho fatto?"
"Adesso te lo spiego subito." ringhiò il biondo prendendolo per il colletto della veste e portandolo verso la sua stanza, lasciandolo solamente dopo aver sbattuto la porta dietro di sé, chiudendoli dentro.
"Posso conoscere la mia colpa?" si lamentò Kirishima massaggiando il collo, dove si era formata una strisciolina rossa in corrispondenza del tessuto tirato.
"Mi spieghi per quale cazzo di motivo non eri in camera?"
"Beh, volevo andare in bagno e sgranchirmi le gambe per un po'."
"E non ti pare il caso di dover chiamare un'infermiera al posto di staccarti la flebo e buttare tutto all'aria?"
Kirishima portò una mano dietro la testa, grattandosi imbarazzato.
"In effetti non ci avevo pensato..."
"È questo il tuo cazzo di problema, non pensi!"
Il rosso chinò la testa, imbarazzato, evitando lo sguardo furioso dell'altro.
Sentì una mano spostargli il mento, e si ritrovò nuovamente ad affrontare lo sguardo infuocato dell'altro: "Guardami in faccia quando ti parlo, coglione."
Bakugou sospirò, osservando il volto abbattuto dell'altro.
Un impulso, uno scatto, un movimento fulmineo fu tutto quello che li separava, e tutto quello che li unì, Kirishima serrò le palpebre prima di venire avvolto dalle braccia calde del biondo, in una stretta forte ma estremamente naturale. Il rosso aprì gli occhi, sorpreso, trovandosi poco più su della spalla di Bakugou, ad osservare i suoi capelli biondo cenere illuminare la sua nuca, e facendo scendere lo sguardo sull'incavo abbronzato del collo, in cui poggió dolcemente, ma anche con cautela, la testa.
Aveva sempre pensato a Bakugou come una persona impulsiva, violenta, sgarbata; era stato convinto di averne ricevuto l'estrema prova la sera in cui si era confessato e la risata del biondo aveva riempito i corridoi gelidi della scuola, ed aveva deciso una volta per tutte di arginare il flusso di sentimenti proveniente dal suo petto, che erano sgorgati abbondantemente insieme alle lacrime a causa di quel ragazzo.
Eppure, in quel momento, Bakugou lo stringeva fermo, ma non violento, quasi protettivo, come se si fosse voluto agrappare all'altro e chiedergli di non lasciarlo di nuovo. Lo stringeva a sé delicatamente ma con presa salda, come fosse fragile e vulnerabile, temendo che se avesse stretto troppo o troppo poco Eijirou si sarebbe volatilizzato come ombra, e di lui non sarebbe rimasto niente.
Lo stesso niente che il biondo aveva avvertito chiaramente nel petto quando l'amico era stato strappato da lui.
Quindi rimase lì fermo, in balìa dei suoi sentimenti come un naufrago in balìa della tempesta, e sentiva il rombo del sangue nelle sue orecchie ed il battito del suo cuore che era divenuto come vento indomabile.
Lasció che un suo dito tracciasse lo zigomo dell'altro; cosa sarebbe potuto accadere?
Non temeva più la tempesta quando dentro di lui infuriava il caos, e non avrebbe avuto paura che l'ira del biondo si potesse sfogare su di lui.
Si sporse in avanti mosso dalla marea dei suoi sentimenti, incredibilemente consapevole che questa volta sarebbe stata l'ultima, che avrebbe segnato la fine di tutto quello che era nato tra di loro.
Fu un attimo, una frazione di secondo in cui i loro occhi ardenti si incrociarono, e sussultando si rese conto che Bakugou gli era venuto incontro. Sentì le sue labbra calde premere sulle proprie, venendo inondato dalla tristezza, dai sentimenti repressi, dalla nostalgia. Si aggrappó al biondo, stringendosi a lui come l'altro non aveva avuto il coraggio di fare, tentando di renderlo la sua àncora di salvezza.
Era perso, e ne era pienamente consapevole, mentre sentiva entrambi venire travolti dalla tempesta.
Strinse forte gli occhi chiusi, godendo del tepore del volto del biondo vicino al suo.
Stava annegando.

Spazio autrice
Yay sono viva!
Mi scuso per la lunga attesa ma non ero riuscita a terminare il capitolo ㅜㅜ
Spero vi sia piaciuto.
Probably in un secondo momento lo editeró ma ora devo studiare.
Adiosss
-Lully

Truth or dare?  //Tododeku // Kiribaku// [INCOMPLETA] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora