Capitolo 28

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2 maggio 1998
I tre migliori amici, con Billy e Fleur, si diressero all'interno della scuola attraverso un passaggio segreto ad Hosmeade, dove dovettero fare attenzione ai vari seguaci di Voldemort che facevano da guardia nel caso in cui Harry Potter si facesse vivo da quelle parti. Qui incontrarono il fratello di Silente -i tre ragazzi riscontrarono un'enorme somiglianza con il loro preside- che gli mostrò un quadro con una ragazza molto bella dai lunghi capelli corvini. Quest'ultimo si aprì e mostrò loro un passaggio che portò i cinque direttamente nella stanza delle necessità dove erano raggruppati tutti i Grifondoro. Belle si rincuorò vivamente quando vide che i migliori amici non mostravano face disgustate e si diresse a salutare calorosamente Ginny Weasley che non vedeva da molto tempo.
"Di Harry sai qualcosa?" chiese la rossa.
"No, ma ha un piano, ovviamente. È molto complicato." spiegò la Donovan.
"Spero stia bene" concluse la conversazione, molto preoccupata e agitata. Era questo lo stato d'animo che avevano praticamente tutti i presenti in quella stanza, e sicuramente, tutte le persone che erano immischiate in quella guerra. Perché non sai se ne uscirai vivo, se perderai un tuo amico o un tuo familiare, non sai come potrà concludersi e come potrebbe proseguire poi la tua vita. La guerra è un continuo e timoroso punto interrogativo, che non vedi l'ora di sostituire con un punto fermo.
Bill stava ripetendo loro ciò che dovevano fare.
"I mangiamorte hanno l'ordine di trovarvi e uccidervi, lo sapete benissimo. Vi consiglio vivamente di non mostrarvi troppo e di guardarvi perennemente le spalle. Agite sempre con massima prudenza, mi raccomando"
"Certamente Bill, ti ringraziamo per tutto ciò che hai fatto e stai facendo per noi, te ne saremo per sempre debitori" esclamò Astoria, davvero rassicurata dai numerosi discorsi del rosso.
Dopo aver parlato con Bill, si vedeva ad occhio nudo che Liam fosse preoccupato.
"Che hai?" gli chiede allora Astoria portandogli una mano sulla guancia.
"Ho paura di perderti." poi guardò Belle "Di perdere entrambe. Siete la mia famiglia. Sono cresciuto con voi, e non voglio immaginare una vita senza la vostra presenza"
"Tu non perderai nessuna di noi. Faremo molta attenzione." lo assicurò Belle. "Cerchiamo di non mostrarci troppo finché Harry non distrugge tutti gli Horcrux."
Era questo il piano di Harry, sembra semplice a parole, ma era molto complicato. Voldemort aveva diviso la sua anima in 7 parti e ognuna di esse erano collegate ad un oggetto impregnato di magia nera. Era quindi molto complicato riuscire a distruggerli, ma il trio era molto fiducioso sul piano e gli avevano garantito che sarebbero riusciti nell'impresa.
Parli del diavolo, spuntano le corna.
Ecco Harry, Ron ed Hermione che fanno l'ingresso nella stanza dele necessità accompagnati da Neville Paciock. Nella camera ci fu un esplosione di applausi, fischi ed urla di felicità.
Non ci fu neanche il tempo dei saluti che arrivò Dean Thomas che annunciò una riunione organizzata da Severus Piton, che aveva sostituito Silente nel ruolo di preside.
Così tutti andarono in Sala Grande, compreso il prescelto a cui avevano prestato una divisa in modo che potesse mimetizzarsi.
"Venite avec nous!" esclamò Fleur, e portò i tre in una sezione del castello dove erano presenti altri membri dell'Esercito di Silente e dell'Ordine della Fenice.
Tutto il gruppo si diresse quindi verso la Sala Grande con cauzione, cercando di tenere i tre ragazzini il meno visibili possibile affinché i mangiamorte non sapessero della loro presenza ad Hogwarts. Dopo aver scaraventato via qualche seguace di Voldemort e attraversato molti corridoi, entrarono nella Sala Grande molto cambiata dai tempi in cui i tre ragazzi la frequentavano: i tavoli erano stati tolti, la stanza era cupa, in quanto le candele che la illuminavano erano spente, e il cielo stellato che era sempre sereno sopra di loro era ricoperte da nuvole scure.
C'erano quattro gruppi di ragazzi, divisi ovviamente in base alla loro Casa, che stavano osservando la McGranitt che si esibiva in un duello contro il professor Piton, diventato preside dopo la morte di Silente. La donna riuscì a tenergli testa finché lui scappò via dalla finestra, rompendola in mille pezzi. Tutti i ragazzi cominciarono ad applaudire e urlare di gioia -compresi alcuni ragazzi di Serpeverde, evidentemente stufi del comportamento scorretto del corpo docente nei confronti degli alunni-, finché Voldemort non cominciò un discorso con la
sua voce viscida per spaventare tutte le persone all'interno della Sala.
"So che molti di voi vorranno combattere; alcuni di voi penseranno perfino che combattere sia saggio, ma è una follia! Consegnatemi Harry Potter! Fatelo e a nessuno verrà fatto del male. Consegnatemi Harry Potter e io lascerò la scuola intatta. Consegnatemi Harry Potter e sarete ricompensati. Avete un'ora."
Si sollevò un leggero mormorio nella Sala, che fu rotto dalla voce stridula di Pansy Parkinson.
"È proprio qui avanti a noi! Prendetelo!"
"Sempre la solita stupida!" borbottò Belle, roteando gli occhi e incrociando le braccia sotto al seno. Dopodiché molti cominciarono a pararsi avanti al prescelto, facendo capire che non lo avrebbero mai consegnati al Signore Oscuro.
La Mcgranitt fece rinchiudere tutti i Serpeverde nei sotterranei, mentre tutto gli altri si diressero fuori per scagliare incantesimi di protezione.
Liam, Astoria e Bella furono scortati anch'essi nella loro Sala Comune, indossando delle divise per mimetizzarsi con i loro compagni di Casa.
"Astoria!"
Avevano appena messo piede nella Sala Comume dove avevano trascorso i primi quattro anni di scuola, quando Daphne strinse tra le sue braccia la sorellina, che ricambiò calorosamente l'abbraccio.
"Come mai sei qui? Non appartieni a Lui?" le chiese la piccola, ancora stretta alla sorella.
"Mi ha raccomandato di supervisionare il castello insieme ad altri mangiamorte in caso Harry Potter si fosse fatto vivo, ero sottocopertura..." le spiegò staccandosi e guardandola negli occhi, constatando quanto fosse cresciuta e quanto fosse divenuta ancora più bella di quanto già non fosse. "Sono contenta che tu stia bene"
Astoria le rivolse un sorriso.
Belle stava cercando con lo sguardo Allison. "Non è qui" fu Theodore Nott a parlare.
"Tu" disse Belle guardandolo negli occhi.
"Io" sospirò guardando a terra. "So che ci sono molte incomprensioni tra di noi, e mi scuso. Allison quest'anno non ha frequentato Hogwarts, tuo padre gliel'ha impedito, ma sta bene. Soffre la tua assenza ogni minuto, sappilo, ci tiene a te"
"Lo so, siamo sorelle" commentò infine, caricando quelle parole con tutto il disprezzo che aveva nei confronti del ragazzo.
Il ragazzo sospirò nuovamente. "Ok non ti piaccio, lo comprendo, ma ti assicuro che amo Allison, sono cambiato per lei". Le spiegò guardandola negli occhi, così diversi dagli occhi neri della sorella, ma Belle non poté nemmeno rispondergli che si levarono urla ed esplosioni, provocando confusione generale all'interno della Sala Comune di Serpeverde.
"State attenti!" esclamò Theodore prima di prendere Daphne per un braccio e andare fuori per vedere cosa stesse succedendo. Ai due si aggiunsero altri ragazzi che volevano combattere per far finire quel periodo di agonia.
"Okay" disse Liam "Che facciamo ora?"
"Usciamo di qui, se ci trovano saremo in trappola, invece nei corridoi avremmo più probabilità di fuga!" rispose intelligentemente Astoria.
"Guardiamoci le spalle" aggiunse Belle.
Liam ed Astoria si diedero la mano, uscendo dalla Sala Comune, seguiti da Belle dietro di loro. Tutti e tre con la bacchetta in mano, pronti a difendersi in caso di attacco, non avrebbero esitato a scagliare un incantesimo. Belle faceva difficoltà a camminare, sentiva Voldemort che cercava di insinuarsi nella sua mente per vedere dove fosse, mentre lei continuava a respingerlo, indebolendosi.
La guerra era iniziata.

Prigioni dell'amore // Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora