Capitolo 16

                                    

                                          
«Cosa c'è? Qual è il significato di ciò che ho visto?» domandai completamente pervasa dalla preoccupazione, perché stava accadendo tutto così velocemente?
«Immagino tu sappia che il corvo non simboleggi nulla di positivo.» iniziò a dire ed io annuii con la preoccupazione che continuava a farmi tremare gli arti, «Simboleggia la morte, ma può anche simboleggiare la vendetta.» mi ribadí con voce macabra, per aggiungere enfasi.
                          
«E fin qua ci siamo, la strada desolata?» continuai appoggiando una mano su una mensola, avevo bisogno di sostegno, non riuscivo a tenermi in piedi da sola.
«La strada potrebbe significare la solitudine, ovvero che rimarrai sola dopo tutto ciò.» disse confusa e io la guardai perplessa, «Non capisco...»
                          
Le domandai cosa non capisse, tutto ormai era intricato e confuso, arrivare alla verità sembrava impossibile.
«Non riesco a trovare una combinazione sensata per le parole dette dalla donna nel messaggio.» continuò a riflettere rileggendo più volte quelle dannate parole.
«Ti ricordi tutte le parole? Ne sei sicura?»  mi assicurai che fossero tutte, perché anche una parola poteva cambiare tutto.
                          
«Si, credo di si.» rispose. «Sangue...» mormorò leggendo la prima parola.
Una lampadina si accese nella mia testa, «A parer mio sangue può simboleggiare la vita, in quanto la perdita di sangue causa debolezza e successivamente la morte, quindi il sangue è per tutti noi, che lo possediamo nella sua integrità, simbolo di energia e di potenza e quindi di vita.» riflettei sulla mia teoria e mi diedi il cinque mentalmente, come ho fatto a pensarci?
                          
Cher annuì euforica, «Siamo un'ottima squadra!» le sorrisi, «Bene, l'altra parola era fenice, questo credo sia molto semplice da collegare, in quanto riguarda te che sei una ‘fenice’» disse ovvia.
«Potrebbe però riguardare anche la mia famiglia, anche loro sono fenici.» sospirai, «erano fenici.» mi corressi con un tono di voce lieve.
Mi sorrise malinconica appoggiandomi una mano sulla spalla amichevolmente, ricambiai il sorriso come a dirle "non fa nulla", in fondo, ormai era tutto accaduto, nulla era riparabile.
                          
«Giusto, quindi potrebbe intendere te o la tua famiglia.» disse mentre appuntava gli sviluppi che stavamo facendo.
«Quale era l'altra parola?» 
Rilesse le parole che si era appuntata e vidi che cancelló qualcosa, aveva sbagliato l'ordine, ma fortunatamente se lo ricordò all'ultimo momento.
«Ce ne sono altre due.» si bloccò, «Viva e mondi.» disse.
                          
«Credo che viva non abbia nessun tipo di significato figurato dietro, penso intenda proprio l'essere in vita.» dissi facendo spallucce sperando di non errarmi, ma Cherise disse che la pensava come me.
«E mondi?» chiesi, «Non riesco a collegare alcun significato se non il mondo e basta.»
                          
«Non credo sia così semplice.» mormorò prendendosi con le dita l'attaccatura del setto nasale, in questo tempo accanto lei avevo compreso a pieno i suoi modi di fare, faceva questo movimento quando era sovrappensiero, cercai di rassicurarla dicendole che avremmo trovato tutte le risposte alle nostre infinite domande, nonostante sembrasse complicato, ce l'avremmo fatta.
                          
«Beh il mondo rappresenta il luogo originario degli esseri umani, che appunto comprende tutti gli abitanti e il creato.» ribattei risvegliandola dal tuo essere sulle nuvole, «Cos'altro dovrebbe significare?» sbottai, «E perché la donna l'ha detto al plurale? Non ha senso!»
                          
«Ricapitolando, il sangue sarebbe la vita e direi che è collegato alla parola viva, parole che intenderebbero entrambe la medesima cosa. La fenice simboleggia o te o gli Oniris in generale.» disse con calma riassumendo tutto cercando di trovare un collegamento.
                          
«Significherebbe che tu sei viva?» sbottò facendo un'espressione buffa dopo un attimo di ragionamento.
Scoppiai a ridere, «Non credo sia questo il significato esatto.» continuai a ridere finché non mi bloccai di botto, probabilmente avevo capito.
Diventai seria e scioccata.
«Cosa è successo Aly?» si avvicinò la rossa preoccupata.
«Cher...» cercai di ricompormi, «Credo di aver capito.» mormorai.