Dopo attimi di indecisione, decisi di seguire Lewis all'accademia per ascoltare ciò che aveva da dirmi.
Avrei scoperto finalmente la storia di questo mondo della quale io non sapevo ancora nulla, un mondo a me totalmente sconosciuto in cui mi ci ero ritrovata catapultata dal nulla.
Notai gli sguardi di sottecchi di Lewis e dell'altro uomo mentre li seguivo, contrallavano che andasse tutto bene in me, mi guardavano come se stessero portando un matto in un ospedale psichiatrico.
Sto bene, non mi ero mai sentita meglio prima di quel momento, mi sentivo me stessa, perché mi giudicavano nonostante ciò?
Mi diedi immediatamente la risposta da sola: il mondo ormai va così, alle persone non va mai bene nulla, se provi ad essere te stessa finiranno per giudicarti, se indossi una maschera, ti giudicheranno comunque.
«Stai bene?» mi chiese Lewis dopo essersi avvicinato a me cauto.
Annuii, mi sentivo davvero bene.
«Meglio così, stiamo arrivando in Accademia e finalmente potremo rispondere a tutti i tuoi interrogativi» mi disse ed io annuii nuovamente, non avevo per nulla voglia di comunicare con lui in quel momento, mi aveva guardata come un mostro, come quasi tutte le persone.
Tranne la mia famiglia, se così potevo ancora chiamarla, ed Alexandra.
Alex, mi mancava tantissimo la mia migliore amica, doveva essere davvero preoccupata per me.
Non sapevo neanche da quanto tempo mancavo, avevo perso la concezione del tempo.
In quell'istante pensai a quanto mi sarebbe servito un abbraccio da parte della mia migliore amica, così da sentirmi a casa tra le sua braccia.
Arrivammo davanti l'accademia, e provai le stesse sensazioni che sentii la prima volta che la vidi, mi sentii tremare e giudicata perfino da un edificio.
Pensai a Cher, la mia nuova amica con un sorriso costante sulle labbra, che io ero riuscita a rimuovere per qualche secondo prima di andarmene.
Mi chiesi cosa avrebbe pensato lei e il resto del gruppo rivedendomi qua dal nulla, e mi domandai se l'accaduto avesse già girato voce per l'accademia.
Probabilmente già tutto l'istituto era a conoscenza del caos che aveva causato la nuova arrivata.
Non sarei passata inosservata.
«È meglio dirigerci velocemente in ufficio Alyx» la solita voce roca interruppe il mio flusso di pensieri.
Annuii svogliatamente.
«Tutti sanno cos'è successo, ma non sanno darsi una risposta ad una domanda fondamentale: "che cosa sei?"» lo guardai confusa dopo le sue parole.
«Vorrei saperlo anche io» mormorai.
«Abbiamo preferito non divulgare nulla di troppo importante senza che prima lo sappia la diretta interessata» si bloccò guardandomi per un attimo.
«So che le tue emozioni attualmente sono abbastanza...» rifletté un istante, «...altalenanti.»
Alzai un sopracciglio, mi stava dicendo in modo implicito che ero instabile.
«Proprio per questo vorrei che ci dirigessimo in fretta in ufficio, così da evitare gli sguardi degli studenti, che potrebbero irritarti» concluse.
Sbuffai irritata, mi stavano trattando come una bambina psicopatica.
Entrammo nel suo ufficio, sempre lo stesso, ma con delle scartoffie sparse in disordine per la stanza.
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Post Fata Resurgo - L'ultima Fenice
Fantasy[COMPLETA] Alyx Allen non sa cosa si cela dietro al suo essere, non è consapevole di vivere costantemente nella menzogna. Crede di essere una monotona adolescente, finché diversi cambiamenti strani la sovrastano giorno dopo giorno, facendola immerge...