Capitolo 7

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«In Accademia?» chiesi allibita senza aver alcuna minima idea di dove si trovasse quella struttura.

«Dove diavolo si trova?» domandai quindi, «Inoltre devo avvisare i miei amici e la mia famiglia! Sarebbe sequestro di persona!»

Mi guardarono tutti i presenti con degli sguardi annoiati.

«Ragazzina, non abbiamo tempo da perdere con te, muovi il culo e seguici» tuonó l'uomo robusto.

Gli lanciai un'occhiataccia, e sperai capisse che non doveva rivolgersi così con me.

Ero una ragazzina, si, ma doveva pur sempre portarmi il dovuto rispetto.

«Hai mai preso in considerazione di prendere una piccola tisana calmante? Ti farebbe decisamente bene» sbottai infastidita, ricevendo un'occhiata ammonitrice da parte del bestione, soprannome affibbiato da me, che pensai si addiceva alla perfezione alla sua persona.

Decisi di arrendermi al loro volere, non avrei comunque potuto mai averla vinta contro tutti quei colossi.

Sospirai sconfitta, «Si preoccuperanno tutti per me.»

Il bestione alzò gli occhi al cielo, «Ci penseremo noi a questo.»

Non capii cosa volesse dire.
Avrebbero chiamato la mia famiglia e inventato una balla?

«Potrei almeno sapere chi siete?»
«No» ricevetti in risposta.
Simpatici, davvero molto simpatici.

Mi bloccai vedendo il mezzo enorme davanti a me e un'ansia terribile mi assalì in pochi istanti.

«Dovrei salire su un elicottero? Ma dove diamine mi state portando?» urlai.

«Sali, o ti ci faccio salire io» a parlare con tutta la sua immensa simpatia fu ovciam il bestione, che mi spinse con poca delicatezza verso lo sportello rosso dell'elicottero.

Sbuffai rumorosamente per il modo di fare di quel cafone.

All'interno di quel mezzo infernali persi decisamente la concezione del tempo, così quando atterrammo, non sapevo per quanto tempo ero stata in viaggio, se per dieci minuti, o se per due ore.

Appiccicai il mio viso al finestrino e vidi solo un lato di un enorme edificio.

«Scendi, ragazzina» sbottò il bestione guardandomi irritato.

«Mi chiamo Alyx, dannazione!» esclamai.

Scesi con riluttanza dall'elicottero e bloccai i miei passi quando vidi che davanti a me si stagliava una struttura estremamente grande e imponente.

Quell'edificio era in grado di metterti i brividi e meravigliarti allo stesso tempo.

«Diamine» sussurrai sbalordita guardando quella che sicuramente doveva essere l'accademia.

«Benvenuta all'Accademia Alyx, spero tu possa trovarti bene» mi disse cautamente l'uomo più comprensivo del gruppo.

Mi indicò quella specie di castello con il braccio e continuai a fissare l'edificio con confusione.

«Dovrei stabilirmi qua?» chiesi senza capire.

L'uomo meno minaccioso annuì svogliatamente.

«Non potete spuntate dal nulla, trascinarmi dove volete voi, e pretendere che io cambi la mia vita da un momento all'altro» borbottai, «Ho una famiglia, e degli amici, ho una vera vita, lasciatemi andare subito.»

Il bestione si avvicinò sbuffando, «Ragazzina, smettila di fare storie una volta per tutte.»

Strinsi le labbra nell'udire il suo tono di voce rude e minaccioso.

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