Vedere le fiamme scarlatte intorno a me, che sembravano abbracciarmi, mi fece sentire al sicuro.
Mi facevano da scudo, quel fuoco alto e imponente mi circondava ferocemente e non permetteva a nessuno di trapassarlo.
Nonostante le fiamme fossero in un modo pericolosamente vicino alla mia epidermide, ciò non mi procurava comunque alcun dolore o bruciore.
Mi sentivo cullata da quel calore prorompente che veniva da ogni direzione.
Quella vampata non mi provocava alcuna sensazione negativa, che fosse paura o dolore, mi procurava anzi tutto ciò che di positivo potevo provare.
Quell'enorme falò aveva l'effetto di una droga nel mio metabolismo.
Il cellulare che nella mia tasca iniziò a vibrare mi fece sobbalzare.
Smisi di specchiarmi in quelle fiamme, e presi tra le mani l'aggeggio elettronico che in quel momento avrei distrutto.
«Alyx dove diavolo sei finita? Stai bene?» non ebbi nemmeno il tempo di respirare, che la voce preoccupata della mia migliore amica mi travolse.
Dovevo inventarmi una scusa abbastanza credibile.
«Va una meraviglia, sono dovuta scappare via perché mi ha chiamata Adam per una presunta emergenza» farfugliai confusa dalle mie stesse parole.
Mi sarei sbattuta il palmo sulla fronte per l'idiozia che avevo appena rifilato ad Alexandra.
Sentii un sospiro dall'altro capo della cornetta, «Va bene, hai bisogno di me?» mi chiese.
Le risposi negativamente.
«Adesso vado, Alex, ti voglio bene» dissi in modo sbrigativo.
Chiusi la chiamata e guardai il focolare diventare sempre meno denso.
Si stava lentamente spegnendo, così come le mie sensazioni di beatitudine.
Non appena le fiamme sparirono dalla mia vista, lasciando solo tanta cenere rossastra sul terriccio, percepii il freddo trapassarmi i pori.
In assenza del calore del fuoco, mi sentivo nuovamente vuota, come pochi minuti prima.
Mi chiesi mentalmente cosa diamine era successo, e cosa ero esattamente.
Sapevo solo che nulla di ciò che stavo vivendo era nella norma, e dovevo scoprire cosa non andava esattamente in me.
Poggiai l'indice della mano destra sulla mia tempia che pulsava, avevo un dolore di testa persistente.
Sentii il rumore di un ramo spezzato alle mie spalle, e il mio cuore perse un battito per la paura.
C'era qualcuno alle mie spalle, e girarmi non sembrava un'opzione appetitosa.
In realtà quella sembrava la fatidica scena dei film horror, dove la ragazza fa la solita stupida domanda da prassi: «C'è qualcuno?» aspettandosi pure una risposta.
Di certo un assassino non ti rispondeva: «Si, ci sono io, sto per ucciderti, mi dai una mano?»
Fortunatamente non ero la protagonista idiota di un film dell'orrore, quindi non avrei fatto l'errore di chiedere a un presunto assassino se c'era o meno.
Quindi pensai al piano B, ovvero scappare, e anche molto in fretta, sperando che chiunque si trovasse alle mie spalle, fosse abbastanza zoppo da non potermi rincorrere.
Sapevo che guardare troppi film la sera, prima di andare a letto, non giovava alla mia sanità mentale, ma non potevo fare a meno di pensare che un killer mi avrebbe accoltellato da un momento all'altro.
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Post Fata Resurgo - L'ultima Fenice
Fantasy[COMPLETA] Alyx Allen non sa cosa si cela dietro al suo essere, non è consapevole di vivere costantemente nella menzogna. Crede di essere una monotona adolescente, finché diversi cambiamenti strani la sovrastano giorno dopo giorno, facendola immerge...