Capitolo 5

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«In che senso stanno cambiando colore? Alex non scherzare non sono in vena» dissi spaventata guardandola con gli occhi spalancati.

Sperai che la mia amica stesse sul serio scherzando e che avesse magicamente deciso di prendermi in giro, se no la situazione sarebbe stata stramba e inquietante.

«Lyx non scherzerei in una situazione del genere, sul serio» mormorò con lo sguardo perplesso.

I lineamenti del mio viso divennero più tesi e spaventati.

«Il castano dei tuoi occhi si sta scurendo sempre di più arrivando a una tonalità scarlatta» balbettò stranita e scioccata la mia amica.

La fissai per qualche istante, aspettando che una risata esplodesse nell'aria, ma invano.

Mi diressi velocemente verso lo specchio più vicino, con un'espressione intimorita.

«Non è possibile» sussurrai allibita fissando i miei occhi.

Avvicinai il mio viso allo specchio talmente tanto da sfiorare il vetro lucido con le mie lunghe ciglia nere.

Studiai a fondo tutte le sfumature del mio occhio, e sbattei diverse volte le palpebre, sperando di vedere quei colori strani che decoravano il mio iride, sparire.

Era ovviamente tutto inutile, quel rosso cremisi non esitava ad andarsene e continuava imperterrito e dominare il mio occhio.

Il panico iniziò a viaggiare velocemente dentro di me, provocandomi un attacco d'ansia.

«E se fossi un vampiro?» urlai di scatto con l'ansia che trapelava dalla mia voce, «Ho letto tanti libri, dovrei nutrirmi di sangue, ma io non so dove prenderlo! Non voglio essere cattiva.»

La mia amica, che fino a quel momento mi aveva silenziosamente fissata con uno sguardo confuso, trattenne un piccolo sorrisetto.

«Secondo me è tutto un equivoco, ci stiamo facendo prendere dal panico inutilmente» disse alzando le spalle.

Le lanciai uno sguardo indispettito e feci avanti e indietro per la mia stanza.

«Alyx datti una calmata, vedo gli ingranaggi del tuo cervello muoversi freneticamente da qua, capiremo cosa sta succedendo e troveremo una soluzione» mi disse la mia amica con un tono dolce misto al preoccupato.

Sbuffai frustrata da tutta quella situazione.

«Alex non riesco a calmarmi!» mi bloccai e sospirai.

Non potevo rischiare di combinare un caos, dovevo respirare profondamente e calmarmi.

«Sento come un fuoco dentro di me che desidera solo uscire fuori, divampare, sento come della lava che scorre nelle mie vene, non capisco cosa mi stia succedendo» dissi col fiatone, stanca di dover sopportare tutto il dolore fisico e psicologico che stavo provando da un po' ormai.

Alexandra mi dedicò uno sguardo confuso come non mai.

«Non è che ci siamo drogate e non lo ricordiamo?» chiese dopo qualche istante di silenzio.

Scoppiai a ridere.

«Facciamo così, ora ti calmi, provi a dormire, sei molto stressata e ti servirà» mi mise le mani sulle spalle e mi fece sedere sul letto.

La guardai senza capire.

«Stasera ci svaghiamo un po', Marcus da' una festa nella sua mega villa, sarà divertente!» disse entusiasta battendo le mani.

«Mi sono appena diventati gli occhi rossi e tu mi chiedi di andare a una festa?» chiesi scettica.

Sorrise ingenuamente con un'espressione angelica e da cucciolo.

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