L'indomani percorro la distanza da casa a scuola superando tutti i limiti di velocità.
Mio fratello non si azzarda a proferire parola mentre si tiene come meglio può ogni volta che prendo una curva, o quando faccio delle frenate che fanno stridere pericolosamente i freni dell'auto.
-Che qualcuno mi adotti - dice soltanto alla fine, con occhi spalancati, mentre apre lo sportello e scende dall'auto.
Riprendo a guidare e parcheggio la macchina prendendo due posti. Poi, come una furia, scendo anch'io e mi dirigo a passo spedito verso l'ingresso.
-Hey, Kim! - Mi chiama Julia mentre corre per raggiungermi con il suo solito sorriso perfetto.
-Devo trovare quel bastardo - mormoro a denti stretti.
-A chi ti riferisci? - Mi chiede lui confusa.
-C'è un solo bastardo in questa scuola. Hai visto Dorian Hollow?
-No. Perché lo cerchi? Dovresti evitare i soggetti come lui, Kim!
La ignoro e sondo i corridoi con lo sguardo. Conoscendolo arriverà certamente in ritardo.
Sbuffo, ma quando suona la campanella entro in classe.
Il banco di Dorian è vuoto e lo fisso insistentemente per la prima mezz'ora di lezione.
Cosa diamine starà facendo? Possibile che non gli interessi riavere il suo telefono? Ormai avrà letto tutte le mie conversazioni con James. Ormai avrà letto tutti i miei messaggi con Julia in cui le parlo di quanto James sia perfetto. Ormai avrà visto tutti i miei selfie con i filtri in cui la mia faccia si confonde con quella di un cammello. O di un lama.
-Pss! - Sento chiamarmi.
Mi volto verso Julia e lei, con la testa, mi indica di guardare fuori dalla finestra.
Punto lo sguardo all'esterno e lo vedo. Dorian, che varca il cancello scolastico con una flemma che nemmeno se stesse facendo una passeggiata al lungomare. Indossa una maglietta nera e le maniche sono tirate in su, mostrando i suoi tatuaggi. Porta gli occhiali da sole nonostante oggi sia un'odiosa giornata uggiosa e passa una mano tra i ricci, portandoli all'indietro.
Di scatto sollevo la mano, fissando con insistenza il prof.
-Sì, Kim?
-Posso andare al bagno?
-Kim, sto spiegando.
-E' urgente, prof.
-Anche la cultura è urgente.
-Prof...
-Kim...
-Ho mangiato fagioli ieri sera.
-D'accordo, vai in bagno.
Sento delle risatine per la classe, ma non mi interessa. Recuperare il mio telefono è più importante.
Così corro fuori dall'aula e poi per i corridoi deserti, verso l'ingresso.
Non appena intercetto Dorian per i corridoi nei quali regna un silenzio tombale, lo afferro per un braccio e lo trascino verso la porta più vicina, che si rivela essere il bagno delle ragazze.
-Hey hey piccola, non è necessaria tutta questa fretta. Tra l'altro, il bagno al secondo piano è più spazioso, lì staremo più comodi... - dice.
Sollevo il ginocchio puntandolo alle sue parti basse, ma lui si ripara prontamente.
-Hey. I gioielli no.
-Ridammi il mio telefono - gli dico.
-E io che credevo che la strana Mercoledì Addams si fosse arresa al mio fascino...
-Smettila, Dorian.
-Non ti conviene trattarmi così male, sai? Potrei sempre dire al mio amabile cugino che sei innamorata pazza di lui. Che messaggiate in incognito.
-Dorian...
-Ti facevo più intelligente, però. Voglio dire, usare 0000 come password è veramente da idioti.
Sento le guance che vanno a fuoco.
-Non sono affari che ti riguardano.
Lui inizia a ridere.
-Sei proprio uno spasso, Mercoledì.
-Senti, lo rivuoi il tuo telefono?
-In realtà non mi interessa più di tanto. Ne ho altri tre. Però oggi mi sento particolarmente benevolente.
Estrae qualcosa dalla tasca dei pantaloni. Il mio telefono.
Mi allungo per recuperarlo, ma lui allontana la mano, per poi sollevare il braccio ad un'altezza che non posso raggiungere, fissandomi con un sorrisetto crudele.
-Ti diverte così tanto questa situazione? - Gli chiedo.
-Mi diverte parecchio, sì.
-Ridammelo.
-Suvvia Mercoledì, credi davvero che possa essere così facile?
Lo sfido con lo sguardo.
-E va bene. Che cosa vuoi in cambio del tuo silenzio? Posso passarti gli appunti, o farti i compiti per un mese. Posso coprirti quando ti assenterai al corso di teatro.
Dorian sembra pensarci su. Sembra pensarci su troppo a lungo. Poi il suo sorriso si allarga.
-Perché dovrei scegliere, se posso avere tutte queste cose? Facciamo così: per riavere il tuo cellulare e comprarti il mio silenzio, dovrai fare tutto quello che ti dico io.
Spalanco gli occhi.
-Scordatelo. Tu sei completamente fuori! Non farei mai tutto quello che mi dici di fare.
-Oh ma tranquilla, questa cosa ha un termine, ovvero finché James non verrà a sapere che sei Flying cosa.
O santo cielo. Ma James non dovrà mai venirlo a sapere.
Dorian sembra leggere nei miei pensieri perché il suo sorriso sghembo si allarga.
-Non farei mai tutto ciò che mi chiedi.
-Ti concedo di porre una clausola.
Lo fisso. È serio?
Forse dovrei mandarlo a quel paese. Che lo dica pure a James. Però no, non posso. Io e lui potremmo iniziare ad avvicinarci, forse. Ma se sapesse subito che sono Flying_girl... ho ancora bisogno di tempo.
-Tic toc - aggiunge Dorian.
Lo fisso spazientita. Al diavolo...
-E va bene. Accetto. Ma la mia clausola è che non dovrai chiedermi di fare cose sconce con te.
-Come sei prevedibile, Addams. Non ho bisogno di costringere una ragazza a farlo con me. Di solito sono loro a pregarmi. E tu farai la stessa loro fine, ne sono certo.
-Fossi in te non ne sarei così sicuro - sibilo.
Dorian sbuffa, dopodiché allunga una mano.
-Io, Dorian Hollow, per quanto possa valere la mia parola, giuro solennemente di restituire il cellulare di Mercoledì alla sua legittima proprietaria, senza in alcun modo divulgarne il contenuto. In cambio richiedo alla mia controparte di fare tutto quello che le dirò di fare, fatta eccezione per i rapporti sessuali, fino al termine in cui James Hollow non verrà a sapere la verità.
Fisso la sua mano tesa per qualche istante. In che guaio mi sto cacciando?
Poi la stringo.
Instagram: alexa_freya
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Weird and weirdo
Teen FictionDAL 29 OTTOBRE 2020 IN TUTTE LE LIBRERIE E NEGLI STORE ONLINE Storia vincintrice Wattys2019 categoria Young Adult La versione cartacea della storia è ambientata in Italia. I protagonisti hanno quindi altri nomi e alcune vicende si svolgono in manie...