Capitolo 11

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Kirishima's pov

Kirishima correva per i corridoi, maledicendosi per le sue azioni sconsiderate e suicide; tra tutti i modi di morire, evidentemente, sarebbe morto abbrustolito da un'esplosione di Bakugou, che lo seguiva furente, a passo svelto ma senza correre.
"È così che fanno i veri uomini? Scappano senza dirti le cose in faccia?- sbraitó Bakugou dietro di lui, scattando più velocemente in avanti e raggiungendolo- Non è per niente virile..."
Kirishima volse lo sguardo, inizialmente evitando di incrociare i suoi occhi che sapeva per certo stessero bruciando come braci ardenti, cedendo poco dopo alle "frecciatine" e girandosi verso Katsuki, che era fermo a pochi centimetri di distanza da lui.
Il rosso deglutí.
"Allora?" fece l'altro aspro.
"S-st.. avi trattando male Uraraka... E non mi ascoltavi... E quindi io... E poi..."
Prese a tormentarsi le mani, torcendole nervoso.
Bakugou respira in modo affannoso, ma tranquillo, com'era possibile?
Probabilmente si stava trattenendo dal far saltare in aria il rosso.
"E come cazzo ti è venuto di baciarmi? Cazzo quanto sei gay." disse guardandolo sprezzante, ignaro di aver colto nel punto.
Kirishima sentì un peso all'altezza del petto, avrebbe preferito di gran lunga ricevere un pugno.
"Davvero pensi questo di me? Per te sarei un gay arrappato? Non mi sembravi così restio quando ti ho baciato."
Il viso di Bakugou era deformato da un ghigno malizioso, abbassò il tono di voce, sputando fuori le parole come acido ed ignorando la provocazione dell'altro.
"Te lo chiederò un'ultima volta- alzò lo sguardo per fissarlo negli occhi - dammi una buona motivazione per cui non ti dovrei far saltare in aria, capelli di merda."
Kirishima era rosso di vergogna e di rabbia, di certo non aveva compiuto quell'azione con lo scopo di far andare il biondo su tutte le furie, ma ormai il danno era fatto.
"Te l'ho detto, stavi esagerando con Uraraka."
"Piantala di dire puttanate, ti conosco." fece minaccioso il biondo.
Kirishima iniziò a respirare più velocemente, era stato messo con le spalle al muro, letteralmente, infatti Bakugou ormai gli si era posizionato davanti, con le braccia incrociate e le iridi cremisi che mandavano bagliori.
Prese un profondo respiro, scandendo lentamente le parole:
"Mi sono innamorato."
Katsuki alzò il sopracciglio, con fare arrogante: "E cosa c'entro io con Uraraka?"
Il rosso alzò lo sguardo allibito: aveva sentito bene?
"Scusa?"
"Cosa cazzo c'entro con la tipa che ti piace?" ripeté Bakugou, alzando abbastanza il tono.
Kirishima iniziò a sorridere, un sorriso triste, sbagliato: quel sorriso che si fa quando si è rassegnati ed al contempo sollevati, convinti di essere già condannati al peggio.
"Ma io non sono innamorato di Uraraka."

Bakugou's pov (si non sono ubriaca)

L'ambiente si fece stranamente silenzioso, ed uno strano gelo si diffuse per i corpi dei due ragazzi, improvvisamente consapevoli della presenza dell'altro come non lo erano mai stati.
Lì, in quel momento, successe una cosa che probabilmente nessuno dei due si sarebbe aspettato.

Bakugou iniziò a ridere.
Rideva forte, quasi gli avessero appena raccontato una barzelletta particolarmente esilarante; non lo faceva con cattiveria, per lui era semplicemente la realtà dei fatti: qualcuno innamorato di lui?
Neanche se gliel'avesse detto Deku, che l'aveva sempre ammirato sin da bambino, ci avrebbe creduto.
Kirishima lo guardava, mentre accompagnato dalla risata poté sentire il rumore del suo cuore frantumarsi come vetro in mille schegge appuntite, e poteva avvertire chiaramente quelle schegge conficcarsi nei suoi polmoni, mozzandogli il respiro.
Una piccola parte di lui aveva sperato fino all'ultimo che l'amico potesse ricambiarlo, ma a quanto pare non era così.
Dal canto suo Katsuki smise piano di ridere, per asciugarsi le lacrime agli angoli degli occhi.
Kirishima si voltò deciso e si allontanò a passo spedito da lui: per un momento Bakugou rimase fermo, quasi destabilizzato dall'ovvia reazione del rosso, per poi rendersi conto di ciò che aveva appena fatto.

Respiró piano, lentamente, cercando di dare un ordine ai suoi pensieri.
Aveva davvero riso del suo migliore amico dopo avergli estorto una confessione a forza?
Sempre se poteva ancora definirlo tale, probabilmente da quel momento Kirishima l'avrebbe odiato e sarebbe stato anche abbastanza giusto.
Kirishima era stata la prima persona a cui si era sentito davvero legato, l'unica che considerava veramente amica tra tutti i suoi compagni della Yueei, l'unica che rispettava in quanto sua pari.
E per l'ennesima volta l'aveva trattato di merda.
"Come cazzo faccio a piacergli?"  si chiese il ragazzo, avviandosi verso la sua camera. Era davvero convinto che l'avesse baciato solamente per via della ragazzina che non si era curato per niente dei sentimenti del rosso, e stranamente gli dispiaceva.
Quel bacio era stato per lui come un raggio di sole nella perenne tempesta della sua vita.
Allora perché aveva lasciato che le nuvole si richiudessero su di lui?
Aprì la porta della camera, con l'intenzione di infilarsi nel letto e dormire fino alla mattina dopo, intenzione che andò in fumo non appena vide Eijirou uscirvi, che gli sbatté la porta in faccia.
Si girò, tentando di fermare l'altro:
"Capelli di me-
"Si si, scusa non l'ho fatto di proposito." lo liquidó allontanandosi.
"Cazzo me ne forte della porta, io intend-
"Ho capito, e prima di parlare bevi un pò di acqua santa."
"Mi fai parl-
"Ciao." il rosso affrettò il passo, cercando di ignorare il biondo che gli dava del bambino deficiente, finché non fu nuovamente raggiunto e sbattuto contro muro.
Lo sguardo del rosso era spento e stanco, e non reagì neanche quando Katsuki si avvicinò tanto da riuscire a scorgere le pagliuzze dorate nei suoi occhi color del sangue.
"Cosa vuoi?"
"Ascoltami."
"Lo faccio sempre."
Ed era vero, fottutamente vero.
Kirishima era l'unico che lo trattava come se al di sotto della sua maschera non ci fossero stati altro che perenne rabbia ed astio.
"Scusa." gli sussurró Katsuki, poteva percepire il lieve contatto con le labbra dell'altro, che ebbe l'effetto desiderato di farlo sussultare.
"Mhh? Non ho sentito."
"Non lo ripeteró un'altra cazzo di volta!" sbottò il biondo, allontandosi brusco.
L'altro gli sorrise leggermente, staccandosi dal muro e proseguendo per la sua strada.
"Non è sempre così facile.- sospirò in modo quasi teatrale, che lo stesse prendendo in giro? - Ci vediamo dopo." aggiunse poi.
Katsuki osservò la sua figura allontanarsi fino a quando non svoltò ed il rosso fu nascosto dall'angolo del corridoio.
Si infilò in camera, buttandosi sul letto mentre i suoi pensieri non facevano che tornare constantemente al rosso, come intrappolato in uno supido cerchio.
Cosa cazzo stava succedendo?

Spazio autrice
Si il capitolo è orrendo lo so.~
Ho fatto del mio meglio, perdonatemi. :/
Btw devo ancora finire di studiare, quindi aggiorno ora e poi mi volatilizzo.
Ho aggiunto il link del mio account instagram! Potete seguirmi/ contattarmi/ stalkerarmi da o dal mio profilo privato
( lully_lightwood, non l'avreste mai detto eh? )
Sciau broccoletti! ⭐
-Lully

Thx per i 3k💙💕

Truth or dare?  //Tododeku // Kiribaku// [INCOMPLETA] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora