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Yruma > "Lullaby"

  CHELSEY
Mi alzo dal sedile, ma Cam mi afferra il polso
<<Quando ero piccolo, mio padre mi portava qui, in questa sala, mangiavamo le bistecche e poi lui suonava per me. Lui mi ha insegnato a suonare il piano, passavamo ore intere a suonare senza mai fermarci, a volte facevamo pure delle sfide a chi sapesse suonare meglio una determinata canzone. Ma poi un giorno io ero ammalato e lui voleva tanto venire qui o almeno così credevo, sono scappato di casa anche se stavo male per sentirlo suonare ancora, credevo che in questo modo mi passasse la febbre, ma quando sono entrato lui non c'era e ho trovato una lettera sopra il pianoforte; ci aveva abbandonati, senza salutarci, aveva trovato una donna con cui si sentiva bene e anche se gli dispiaceva, la mamma non le dava più l'amore di cui aveva bisogno; questo c'era scritto nella lettera. Da allora, da quel fottuto giorno non ho più suonato, anche se è la mia passione, perché anche solo sfiorare dei tasti mi fa sentire in colpa verso mia madre come se la stessi tradendo>>.
Mi giro e lo guardo negli occhi
<<Scusa se ti ho trattata in quel modo, ma...>>
<<Shhh>> gli prendo il viso tra le mani <<alla fine me lo hai detto, è questo l'importante>> mi avvio alla porta
<<Chels>>
<<Si?>> 
<<Vuoi imparare a suonare il piano?>> 
Batto le mani e mi siedo accanto a lui <<cosa devo fare?>> 
<<Metti le mani sopra le mie, faccio tutto io, tu seguimi e basta>> 
Faccio come dice e lui inizia a sfiorare i tasti
<<Sono una frana, suona tu ti prego, fallo per me>>
<<Sissignora>> 
Inizia a suonare e rimango ammaliata dalla melodia. Guardo il movimento veloce delle dita che passano da un tasto all'altro; guardo il modo in cui i suoi occhi seguono le mani; guardo il sorriso che gli spunta ogni volta che suona la stessa nota; lo guardo e basta. Sapere che sta suonando solo per me, anche se si era ripromesso di non farlo mai più, mi fa sentire...amata, felice e...innamorata.
Si ferma ed io mi giro dall'altro lato imbarazzata
<<Mi stavi osservando?>>
<<No>> mento
Mi fa girare posando l'indice sul mio mento
<<Dimmi la verità>> 
<<Si ok? Ti stavo guardando>>
Non risponde, continua a guardarmi specchiando i suoi occhi azzurri sui miei e ad un tratto mi bacia.
<<Mi eri mancata>> sussurra riprendendo a baciarmi in modo sempre più passionale; mi prende per mano facendomi alzare; mi prende dal bacino e mi fa sedere sopra il pianoforte; apro le gambe facendolo mettere in mezzo e mi bacia, posa le mani sui miei fianchi e mi tempesta il collo di piccoli baci mentre io gli tolgo la giacca
<<Aspetta!>> Esclama si avvicina alla porta e la chiude a chiave per poi tornare a baciarmi. Gli slego la cravatta e la butto a terra
<<Ehi ehi>> mi blocca tenendomi per i fianchi
<<Che c'è?>>
<<Sei sicura?>> 
<<Si lo sono, tu?>>
<<Non lo so, avevo pensato qualcosa di più romantico>>
<<Sei così dolce!>> Esclamo arrossendo
<<Ti amo>> sussurra
<<Che cosa??>> Chiedo sorpresa
<<Ti amo>> ripete scandendo le parole
<<Anche io, ti amo Cam, tanto>> dico circondandogli il collo con le braccia
Mi bacia, non come prima, con un bacio dolce e puro, più intimo e più... bello
<<Lo voglio fare qua>> ammetto timidamente
<<Che cosa?>>
<<L'amore, lo voglio fare su questo pianoforte>>
<<Quanto vino hai bevuto?>> 
<<Tantissimo, ma non c'entra>> 
<<Va bene, allora lo faremo qui>> 
<<Me lo prometti?>> 
<<Te lo prometto>> sussurra baciandomi il naso

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