La spada rifletteva fredda le luci della mattina, come uno specchio in bianco e nero, talmente nitida da dare l'impressione che anche il suo riflesso fosse tagliente. La neve era rosa attorno alla lama di metallo ancora incrostato di nero sulla punta, ma per il resto le rune incise nella scanalatura tra le due metà dell'arma erano perfettamente visibili. Erano state incise a mano libera ma questo non voleva dire che fossero imprecise. Il fabbro che aveva avuto la fortuna di forgiarla doveva aver avuto una mano ferma oltre umana immaginazione, e quello era solo uno dei particolari che suggeriva al fantasma che il fabbro non fosse stato umano, in primo luogo. L'elsa era semplice, un'impugnatura di cuoio intrecciato. Kutch gli aveva fatto, la notte prima, un mini corso di informazione sulle spade e su come erano passare da "strumento inutile" ad "arma preferita" ai tempi d'oro del combattimento corpo a corpo. Si era sempre immaginato quel tipo di arma in mano a un cavaliere o a un guerriero romano, ma quella spada era ben diversa. Era più lunga, prima di tutto, e aveva un rubino rosso cupo incastonato al termine dell'impugnatura. Anche sulla barra crociata che la divideva dalla lama vera e propria c'erano dei segni, ma sembravano più decorazioni consumati dal tempo che altro. Al centro della lama, più o meno a metà rispetto all'asse verticale, c'era una linea più scura, come se l'arma fosse stata nella stessa posizione conficcata da qualche parte a lungo. La leggenda la sapevano tutti, Corrado compreso, ma tra il sapere e l'accettare c'è in mezzo il mare.
L'aveva trovata Morrigan scavando nella neve attorno al cadavere, lontana almeno quattro metri dalla mano che l'aveva impugnata, come se l'arma fosse volata via dalle mani del ragazzo mentre ancora veniva trasportato. Quella era una delle altre domande che aveva preso forma nella sua mente: come mai disturbarsi a spostare un cadavere inutile?
"Perché non si è portato via la spada quando mi ha lasciato qui?" chiese Corrado abbassandosi a guardare se c'erano altre tracce attorno alla spada, ma non ne vide nessuna. Passando la mano sopra l'arma poteva sentire un freddo molto più antico di quello del gelo e della neve che li circondava.
"Forse non poteva" abbozzò come risposta Morfeo. Era sparito verso l'una di notte del giorno prima per poi ricomparire alle sei di mattina, di ottimo umore. Corrado non aveva chiesto nulla e non voleva assolutamente sapere cosa avesse fatto in quelle cinque ore, quanti incidenti avesse causato e quante famiglie avesse rovinato. Gli sembrava il passatempo più disumano di cui avesse mai sentito parlare. Il sorriso crudele era solo peggiorato col suo aprirsi su quella faccetta di bambino. L'unica nota positiva era il fatto che adesso sembrava disposto a collaborare. Allungò una mano verso Excalibur e la prese con decisione per l'elsa, ma subito la ritrasse e un forte odore di bruciato si diffuse nell'aria.
"Ahia!" urlò per poi imprecare, stringendosi la mano al petto con l'altra.
Non un lampo, non una scintilla e non un suono. Kutch si levò in volo e si avvicinò alla divinità bionda per vedere cosa fosse successo. La una manata lo prese in pieno, costringendolo ad arretrare. "Fammi vedere, Morfeo".
"Non è niente, stupido corvo" ringhiò l'altro.
"Temo sia proprio per questo che il mostro non se l'è portata via" sussurrò Morrigan mettendosi un guanto di pelle nera sulla mano sinistra e inginocchiandosi piano accanto all'arma.
"Attenta" disse Hermes ma la divinità irlandese lo zittì con uno shhht brusco. "So quel che faccio".
"Temo che non voglia farsi toccare da voi" disse Corrado prendendo il polso di Morrigan e allontanandolo da Excalibur.
"Non mi toccare!" sibilò lei strattonando via il polso per liberarlo dal tocco del fantasma. "Sei freddo. Ho più di mille anni, posso fare i conti con una bruciatura".
STAI LEGGENDO
Ghosted
ParanormalCorrado vive la sua vita normalmente: frequenta il vicino istituto tecnico, ha i suoi amici, una ragazza dai capelli rossi con cui passare bei pomeriggi, i problemi di una persona normale, le tristezze, una famiglia. Cosa manca? Assolutamente nulla...