Epilogo

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Un siero da super soldato aveva reso Steph invincibile. Incredibile, ma l'incontro casuale alla stessa stazione in cui lavorava Becky le aveva cambiato la vita. Un uomo di mezza età le si era avvicinato, vedendola sconvolta in preda al panico. Probabilmente l'aveva riconosciuta, anche se non si erano mai presentati. Soltanto attraverso le storie di Markus Carter, forse per destino o casualità, quell'uomo incognito aveva trovato qualcosa di familiare in Steph. Difatti le chiese se il suo nome era effettivamente Stephanie Carter. Lei annuì, sorpresa e amareggiata, pensando che il suo vero cognome era Rogers. Quindi questi la portò al loro complesso, segreto, in cui Pety era stato trasferito. La gioia nel rivedere un volto familiare la fece sentire al sicuro. L'agente Certer era stato spostato dalla sua divisione, guadagnando un grado di livello più alto. 

In quell'ambiente, per restare, Steph accettò la folle proposta di diventare un super soldato, un manifesto americano, anzi, una soldatessa.

Il fisico di Steph mutò in un cambiamento impressionante. Più alta e agile Steph possedeva una muscolatura evidente e massiccia. Persino il suo viso si indurì, proporzionandosi alla forza del suo corpo. Come arma, come oggetto di difesa, Pety le regalò uno scudo in vibranio, rosso, bianco e blu, con una stella al centro.

Steph da quel momento diventò Captain America, compiendo missioni non di poco conto. Schierata dalla parte della sua nazione, diventata l'uomo che non concepiva all'inizio di quel conflitto, ci prese gusto ad indossare i panni della soldatessa, e il suo credo patriottico crebbe sempre di più. Fino a che non si trovò faccia a faccia con una missione che nulla aveva a che vedere con i nazisti o chissà quale altro nemico.

Si trattava dell'Hyra, un'organizzazione terroristica che mirava su armi definite quasi aliene. Leader di questo fatale gruppo c'era il cosiddetto Teschio rosso.

Steph combatté, come aveva imparato a fare in quel nuovo corpo, ponendosi come unico obbiettivo l'annientamento del teschio rosso. 

Durante una missione in cui l'agguato all'Hydra era premeditato, Steph salutò per un'ultima volta Pety, baciandolo su di un'auto in corsa mentre lei cercava di raggiungere un'enorme aeroplano in cui risiedeva il nemico.

Effettivamente riuscì nell'intento di farlo fuori, proprio i Teschio Rosso in persona, ma aveva totalmente perso il controllo di quel mastodontico veicolo. Si mise in contatto con Markus, promettendogli che sarebbe tornata per un'altro ballo ancora. Ma così non fu, perché con il mare gelato sotto i suoi piedi il pensiero di Becky diventò sempre più violento. 

Pensò che in un'occasione di pericolo lei le avrebbe detto, insistente «Vai» e Becky le avrebbe risposto urlando «Non senza di te!»

A cosa serviva tentare di sopravvivere se ci aveva provato fino a quel momento senza l'essenza della sua vita?

Steph chiuse gli occhi e attese l'impatto con il suolo, morendo si per la nazione, ma soprattutto per Becky.

Chiuse gli occhi con una fotografia di Becky sul petto, dentro alla sua uniforme blu.

Ci fu un risveglio sereno, quasi come se Steph si fosse addormentata per qualche ora. Riaprì gli occhi e immediatamente capì che lo scenario creato attorno a lei era un falso. L'incontro con Nicky Fury, una donna adulta dalla pelle scura ed una benda all'occhio, le diede la spaventosa e surreale notizia: Steph era rimasta addormentata nel ghiaccio per anni lunghissimi, ritrovatasi in un secolo che non era il suo.

Fu reclutata da quello stesso uomo a capo di un'organizzazione, questa volta buona, lo S.H.I.E.L.D., per combattere nuovamente in una squadra di eroi contro una missione titanica.

L'amicizia con Nathan Romanoff, componente della squadra degli Avengers, e la nuova amica Summer Wilson la videro protagonista di un nuovo scontro faccia a faccia con l'ancora attiva Hydra. 

Sentir parlare di una misteriosa figura anonima, una macchina per uccidere, un'esperimento con cui Nathan aveva già avuto a che fare non smosse minimamente il sangue freddo di Steph.

Peccato per lei, però, che quando incontrò di persona in uno scontro la Soldatessa D'inverno Steph non fu più neanche Captain America.

Avrebbe dovuto aprire quella dannata finestra perché se avevano trasformato Becky in quel mostro, ecco, la colpa era anche in parte sua. Se avesse aperto la finestra Becky sarebbe andata via, lontana da ogni altra sofferenza. Ma Steph l'aveva lasciata chiusa nella camera da letto, e Becky non aveva trovato una via d'uscita, e adesso Steph aveva il cuore calpestato da mille emozioni, e Becky non ricordava neanche il nome suo.

Becky non ricordava più nulla.

Petals ||Fem!Stucky||✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora