Capitolo XV

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Capitolo Quindici

LA MAGGIORANZA DELLE RAGAZZE si sarebbe chiusa in camera ed avrebbero pianto guardando film romantici e mangiando cioccolata dopo essere state scaricate dal proprio ragazzo. Io no sono come la maggior parte delle ragazze però.

  Prima di tutto non mi era permesso andare in camera mia perché dovevo restare in osservazione in infermeria. O almeno era ciò che mi aveva detto il Professore. Essere in questa stanza non era come stare nella mia stanza.

  Secondariamente odiavo i film romantici. L'unica eccezione era rappresentata da Colpa delle Stelle. A me piacevano i film di fantascienza.

  Terzo, non avevo cioccolata con me e non avrei potuto chiedere a nessuno di andare a prenderla per me. Avrei potuto scrivere a Claire, ma non volevo che facesse domande. Era la mia migliore amica ma a volte era fastidiosa. Le volevo un bene dell'anima, ma non volevo che  sapesse. Non ancora.

  Inoltre avevo pianto troppo ultimamente. Di solito riuscivo a non avere queste crisi, ma questo caso era diverso. Non avevo mai avuto un vero fidanzato. Logan era stato il primo, ed aveva alzato troppo l'asticella.

  Quindi rimasi coricata sullo scomodo letto di metallo senza provare niente. Fissavo il soffitto e non sapevo a cosa pensare. Le voci nella mia mente avevano cessato di far rumore, dato che Jean non era qui. Non volevo leggere la mente di nessuno, ma non mi piaceva nemmeno il silenzio. Quindi necessitavo di una distrazione.

  Scott entrò in stanza, sembrava preoccupato.

  "Logan sta bene? L'ho visto piangere e poi ha preso la mia moto"

  Presi aria e mormorai. "Ti prego. Logan è un tasto dolente adesso"

  Lui annuì. "Giusto. Scusami"

  Annuii senza distogliere lo sguardo dal soffitto. Non mi andava veramente di parlare, ma a Sott si. Mi aspettavo che se ne sarebbe andato, ma ovviamente non fu così.

  "Ti ho sentita parlare con Jean oggi" disse, cercando di rompere il silenzio.

  "Si" esalai. "È psicotica, Scott" mi fregai gli occhi.

  Lui si mise le mani in tasca ed annui sospirando. "Me lo immaginavo"

  "Lo sapevi?" domandai riferendomi alla Fenice.

  "No" disse Scott semplicemente. "Non lo sapevo. Questa mi è nuova"

  Annuii.

  Un altro silenzio imbarazzante calò su di noi.

  Sapevo che Scott era venuto principalmente per parlare di Jean, gli importava veramente di lei. Non ero sicura di come lei vedesse lui, ma per me era solo un amico. Inoltre aveva anche vent'anni in più di me. Immagino che al momento lei non sia interessata a lui, Jean voleva solo andarsene. E anche lui voleva che uscisse, ma solo per stare bene e stare con lui. Scott rivoleva la vecchia Jean, come tutti d'altronde.

  "Ha provato a farti del male?" domandò rompendo il silenzio.

  Scossi il capo. "Non fisicamente, se è ciò a cui ti riferisci"

  "Ah"

  Un'altra pausa.

  Speravo che se ne andasse, invece avanzò di un passò verso di me e mi guardò. "Sembri stanca" sussurrò.

  Annuii chiudendo gli occhi. "La sono" dissi piano. "Ma non penso che riuscirò a dormire stanotte"

  "Perché no?"

  Inarcai un sopracciglio ed aprii gli occhi. "Sono bloccata qui su questo letto piccolo e scomodo" diedi un colpo al letto per enfatizzare il concetto.

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