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"Ho saputo da Minho che festeggi il compleanno la vigilia di Natale. Perché non me lo hai detto?"

Thomas si stava dondolando su un'altalena di un parco in centro.
Lui e Newt erano usciti a fare una passeggiata per trascorrere un tranquillo pomeriggio insieme.
Il ragazzo inglese era seduto su una panchina difronte e guardava Thomas dondolarsi e sorridere come un bambino a cui hanno appena regalato delle caramelle.
Sorrise, alzandosi gli occhiali da sole e portandoseli sul capo con una mano.

"Minho è una bocca larga. Non mi piace festeggiare il mio compleanno, Tommy, mi fa sentire vecchio."
Il moro ridacchiò alle sue parole, alzandosi e abbassandosi poi alla sua altezza per lasciargli un tenero bacio sul naso e prendendo poi posto accanto a lui.
"Compiere 21 anni non ti rende "vecchio"" gli rispose, facendo virgolette con le dita. "E poi, sembra che tu ne abbia sedici..." continuò, sorridendo.

Newt assunse un'espressione fintamente offesa, guardandolo storto e portandosi le mani sui fianchi, facendo il broncio.
"Cosa stai cercando di insinuare? Che ho la faccia di un poppante?"
Thomas scoppiò a ridere, cingendo l'altro ragazzo con le braccia e avvicinandolo a sé.
Newt, scherzosamente, cercò di allontanarsi, fingendosi offeso, ma il ragazzo se lo trascinò addosso facendolo sedere a cavalcioni sulle sue gambe, stringendolo forte.
"Non scappi da me, biondino." Gli sussurrò Thomas, sporgendosi in avanti e unendo le loro labbra in un lungo bacio.
Newt mugolò di piacere e ricambiò quasi immediatamente, lasciandosi completamente andare nelle braccia del moro e abbandonando il finto cipiglio offeso, lasciando spazio ad un sorriso sincero.
Si sentiva leggero, felice... Thomas lo faceva sentire come nessun altro al mondo e aveva la capacità di portarlo al settimo cielo.

"Mi fai stare bene, Tommy." Gli confessò in un sussurro, attorcigliandogli i capelli corti con le dita.
Il ragazzo gli sorrise, posandogli un ennesimo bacio a fior di labbra.
Poi prese Newt per i fianchi facendolo alzare e, imitandolo, lo prese poi per mano, avviandosi verso l'uscita del parco.

"Hai fame?" Thomas lo stava guidando verso uno dei corsi principali della città.
Newt annuí. Non toccava cibo da colazione ed il suo stomaco aveva iniziato a richiamare la sua attenzione.

Si fermarono in un chioschetto lì vicino e ordinarono dei sandwich da mangiare al volo.

"Caspio! Sono quasi le 17. Devo montare il mio turno in palestra." Sbuffò Thomas poco dopo, dando un ultimo morso e gettando la carta in un cestino.
Si avvicinò a Newt, cingendo le sue spalle con un braccio.
Il biondo sbadigliò.
"Fortuna che è il mio giorno libero." Sospirò, ricambiando l'abbraccio e mostrandogli una linguaccia.

Raggiunsero l'auto di Newt qualche minuto più tardi e il biondo estrasse le chiavi dalla tasca. Fece per aprire la portiera ma Thomas lo fermò, facendolo adagiare sul veicolo e parandoglisi davanti.
Gli sorrise, a pochi centimetri di distanza.
"Vieni a cena con me stasera."
"Mi stai invitando ad un appuntamento?" Gli chiese Newt, con un sorriso malizioso, alzando un sopracciglio. Quanto caspio è bello!
"Se vuoi che lo sia, allora si, ti sto decisamente invitando ad un appuntamento." Gli sorrise di rimando il moro.
Newt si sporse in avanti e portò le braccia intorno alle sue spalle.
"Certo che ci vengo." Mormorò, prima di baciarlo nuovamente.

***

Dopo aver accompagnato Thomas in palestra, Newt accostò l'auto di fronte casa sua, uscendo dal veicolo e sbattendo la portiera.

Mentre cercava le chiavi di casa nel portafogli, fu sorpreso di notare una figura seduta sulle scale dell'ingresso.
Rallentò il passo e assottigliò lo sguardo per cercare di capire chi fosse e rimase meravigliato dal constatare che si trattasse di Brenda, la cotta storica di Minho.

Roommates. || Newtmas ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora