Momento

                                    

                                          
La prima settimana a New York fu molto dura ... Lucy cominciò a frequentare il liceo (fin da piccola ha sempre studiato in casa con un isegnante), si ritrovò in una classe alla quale sentiva di non appartenere e dove i compagni la vedevano solo come la bella figlia di papà. 
                          
Fortunatamente riuscì a fare amicizia con alcune ragazze, ma non poteva paragonarlo al legame che aveva con i suoi vecchi amici... 
                          
Molti chilometri più lontano, però, a Magnolia, un giovane cuore soffriva forse più del suo...
                          
Natsu era sdraiato sul letto... 
Il suo sguardo, vagava per la stanza. 
                          
Da quando se n'era andata, non aveva più parlato con nessuno... Non rispondeva a Mirajeine, non parlava più con Grey non salutava nemmeno tutti gli altri. Semplicemente si era chiuso in se stesso, si riteneva responsabile per la sua partenza, per il semplice fatto che non l'aveva fermata. 
                          
Portava dentro di sé i sentimenti di abbandono, solitudine, tristezza che provava ... ma anche amore ... un amore che non aveva avuto il tempo di confessare, e che ora non aveva più occasione di confessare. Qualunque opportunità, era sparita il giorno in cui Lucy se n'era andata. 
                          
Il ricordo del suo viso era l'unica cosa che gli regalava un po' di serenità, ma che presto svaniva quando si accorgeva che non era nulla di più ... un pensiero, qualcosa di astratto, che non poteva toccare, sfiorare, accarezzare ... non poteva più baciare le sue labbra come aveva fatto l'ultima volta, ai giardini per far credere a Loki che stessero insieme. 
                          
Quelle volte in cui aveva provato a farle capire i suoi sentimenti, ma non c'era riuscito. Mirajeine gli aveva detto che Lucy per certe cose non è molto sveglia ... finché non le verrà detto chiaramente 'ti amo' non capirà .... Eppure quelle due parole lo avevano sempre in qualche modo spaventato, li sembravano troppo grandi per poter riuscire a uscire dalla sua bocca, e così non le aveva mai pronunciate, lasciandole segregate nel suo cuore. 
                          
Ma, in fondo, davvero le cose sarebbero cambiate, se glielo avesse detto?