27. Ansia.

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I miei occhi bruciano. 
Le mie mani tremano.
La mia testa chiede pietà.
Sto male.
Non solo fisicamente, ma anche mentalmente.
E penso al dottore quasi tutto il tempo.

Inoltre mio padre continua a dire che sta bene e che è in ottima salute, però le sue occhiaie non mi convincono del tutto.
E nemmeno le mie.

Ho deciso di fare delle analisi perché i continui mal di testa e capogiri mi stanno facendo preoccupare.
Sospiro e mi guardo intorno.
Sono nel parcheggio dell'ospedale da almeno mezz'ora e non ho il coraggio di entrare perché ho paura di incontrare Matthew.
Vederlo mi farebbe stare ancora peggio dopo quello che è successo qualche sera fa.

L'ospedale è grande, Samantha.
Non lo incontrerai mai.
Magari è il suo giorno libero.

Respiro profondamente e decido di scendere dalla macchina, quindi mi avvio a testa bassa verso il reparto che si occupa dei prelievi.
Ad ogni passo sento il mio cuore battere sempre più forte e il mio stomaco agitarsi sempre di più.
Un brivido percorre la mia schiena quando arriva alle mie narici il profumo speziato del dottor Jackson.

Mi guardo intorno con gli occhi annebbiati, ma di lui non c'è traccia.
Sospiro e prendo posto nella sala d'attesa, accanto ad una vecchia signora che mi sorride dolcemente.
Torturo le mie labbra e aspetto il mio turno fino a quando una voce calda e rauca pronuncia il mio nome ad alta voce.
Deglutisco rumorosamente e alzo lo sguardo con molta calma anche se  conosco già quella voce.

Infatti, proprio come mi aspettavo, Matthew mi fissa intensamente con i suoi grandi occhi neri.
Ma che sfiga però.
Il suo camice blu fascia perfettamente il suo corpo scolpito, le sue dita affusolate stringono tra le mani una cartella gialla e indossa quegli occhiali tondi e sottili che lo rendono ai miei occhi un sexy intellettuale.

Mi alzo ed entro nella stanza in cui vengono fatti i prelievi e un giovane ragazzo vestito di verde mi chiede gentilmente di mettermi seduta sul lettino e di togliere la giacca.
Mentre obbedisco in silenzio sento il rumore della porta che si chiude e i passi del dottore che si avvicinano.

Mi dà le spalle e poggia la cartella di prima sulla scrivania, poi si morde il labbro e torna a guardarmi.
La sua mascella è contratta, le sue braccia sono incrociate al petto.
Poggio la giacca su una sedia e mi sistemo sul lettino, quindi il tizio di prima afferra un laccio emostatico e sorride.

Sta per sollevare la manica del mio maglioncino quando il dottore lo blocca, «Va pure», dice serio, «Ci penso io».
Il giovane specializzando guarda Matthew con le labbra schiuse, «Ma devo fare pratica!»
«Ho detto che ci penso io», lo fulmina con lo sguardo e il ragazzo adesso va via senza dire una parola, lasciandoci da soli.
Io mi sento svenire e sono felice di essermi seduta prima.

«Stai male?», sistema il laccio emostatico attorno al braccio e mi lancia una veloce occhiata.
Vederlo così tranquillo mentre io sto di merda anche a causa sua mi innervosisce parecchio.
«Non mi troverei qui altrimenti», ribatto con il tono più acido che riesco a fare.
«Sintomi?», va a prendere una siringa e osserva attentamente tutto il mio corpo prima di avvicinarsi nuovamente a me.
«Mal di testa, debolezza, confusione mentale», sto per aggiungere altro, ma lui mi blocca, «Sei confusa riguardo a cosa?».

Riguardo ogni cosa che faccio.
«Sei il mio medico», ringhio, «Procedi con il prelievo senza fare domande inopportune».
Inarca un sopracciglio e stranamente fa proprio come gli dico, quindi rimaniamo in silenzio mentre disinfetta il punto in cui ha inserito l'ago.
«Hai altri sintomi?» 
«La mia vista a volte si annebbia, capogiri, mal di pancia».

Annuisce e sospira, poi afferra la mia mano ed io rimango come paralizzata.
I nostri occhi si incontrano non appena alzo lo sguardo e deglutisco quando morde il suo labbro senza mai smettere di guardarmi.
«Samantha, io...» 
«Non voglio parlarne, Matthew» 
«Beh, io sì!», alza il tono della sua voce e va a chiudere a chiave la porta, poi torna da me con un'espressione così seria e arrabbiata che fa paura.

UN MARE DI BUGIE || COMPLETA. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora