Melissa
La pizza mi ha salvato da una situazione imbarazzante. Durante il pasto, sono tutti così concentrati su quello che stanno mangiando, che nessuno tira più fuori nessun argomento.
Una volta finita la pizza Alex esce di casa, Davide torna in camera sua accusando un mal di testa, mentre io e Keiko restiamo in cucina a chiacchierare e ne approfitto per raccontarle tutto di Elia.«Quindi l'uomo del Mojito ha allontanato quel verme di Sam quanto sei rientrata.» Asserisce la mia amica gustandosi una buona tisana.
«Già, se avessi sentito il suo tono! Senza muovere un muscolo ha prevalso su Samuele.» Ribatto sognante.
«Ricapitolando quindi: è elegante, gentiluomo e bello da mozzare il fiato. L'uomo perfetto insomma!»
Annuisco in risposta, ma lei non sembra convinta delle sue stesse parole.
«Gli hai chiesto il numero di telefono, vero?» Domanda improvvisamente seria.
Non rispondo subito, troppo distratta dall'imponente figura di Elia che si è materializzata nella mia mente.
«Melissa Russo! Incontri l'uomo perfetto e non gli chiedi nemmeno il numero di telefono?» Mi rimprovera la mia amica facendomi tornare al presente.
«Beh... ecco...» Farfuglio in imbarazzo.
Forse avrei dovuto farlo, ma come al solito quando serve il mio cervello va in blackout.
«Dovevo rientrare con te, così ci avrei pensato io. Possibile che non ti posso lasciare sola un minuto che combini sempre guai?» Mi sgrida ancora lei.
«Non ho combinato niente!» Ribatto risentita. «Anzi, gli ho chiesto di passare dal bar dove lavoro così da potergli offrire qualcosa. In quell'occasione gli chiederò il numero di telefono.» Concludo fiera di me.
Lei mi guarda di sottecchi per niente soddisfatta della mia iniziativa.
«Quindi aspetterai che venga lui da te, senza avere nemmeno la possibilità di cercarlo tu?» Domanda lentamente.
«Non sono mica una stalker! E poi lui mi ha detto che verrà!» Borbotto offesa.
Keiko mi scruta indagatrice senza proferire parola. Sostengo il suo sguardo per qualche minuto, poi improvvisamente cedo.
«Ok, va bene. Ha detto che forse verrà.» Ammetto sbuffando.
«Lo sapevo.» La mia amica incrocia le braccia al petto soddisfatta di sé.
«Comunque sono sicura che alla fine deciderà di venire! Non si rifiuta mai una cosa offerta!» Ribadisco.
Lei alza un sopracciglio scettica, ma non ribatte e mi lascia nella mia vana convinzione.
***
La settimana successiva trascorre più lentamente di qualsiasi altra, soprattutto durante le ore di lavoro al bar. Passo quasi tutto il tempo a tenere sotto controllo la porta d'ingresso, nella speranza di vedere entrare Elia da un momento all'altro.
Alex capisce subito che c'è qualcosa di strano nell'aria, infatti comincia a domandarmi se sto aspettando qualcuno e del perché, improvvisamente, mi presenti al lavoro sempre super truccata e vestita decentemente. Riesco sempre a sviare il discorso con abilità, almeno credo, nonostante non ci sia niente di male in quello che sto facendo, mi imbarazza parlarne con lui.
Finalmente giovedì nel tardo pomeriggio lui fa il suo ingresso trionfale nel bar; con un completo grigio chiaro impeccabile, il passo lento e sicuro ed un'espressione risoluta sul volto. E' ancora più bello di quanto ricordassi.
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Anima Libera
RomanceMelissa frequenta da tre anni l'università di Economia a Milano, le piace studiare, uscire con gli amici ed è anche riuscita a trovarsi un lavoretto per mantenersi. La sua vita è perfetta e simile a quella di qualsiasi altra studentessa della sua et...