Alex
Mi rigiro alla ricerca di una posizione più comoda. Questo divano, per quanto sia duro, è il letto migliore che mi sia capitato negli ultimi mesi. Non so che ore siano e non mi importa, tanto non ho nulla da fare, niente che mi aspetta. Un fascio di luce mi colpisce dritto in faccia interrompendo così il mio dormiveglia. Sento parlottare un uomo e una donna non lontano da me. Devono essere sicuramente quello sfigato di mio fratello e la ragazza psicopatica che ha tentato di colpirmi con una mazza.
Certo che potevano lasciare immersa nel buio questa stanza e lasciarmi dormire in santa pace.
Resto con gli occhi chiusi e cerco di ascoltare quello che si stanno dicendo.
«E' arrivato ieri sera poco dopo che te ne sei andata.» Davide le starà sicuramente raccontando tutti i cazzi miei, conoscendolo. «E' mio fratello maggiore. Lo so che a volte non si comporta bene, ma non è sempre stato così.» Eccolo che comincia a spettegolare su di me.
La ragazzina non apre bocca, probabilmente è curiosa di sapere i dettagli della mia vita.
«Se n'è andato da casa dei miei genitori da mesi. Nessuno sapeva dove fosse finito. Ora è qui e, se è venuto da me, vuol dire che ha bisogno del mio aiuto!»
Il suo aiuto? Come al solito quell'idiota non ha capito un bel niente.
Mi serviva solo un posto sicuro dove poter stare, lontano da Torino, la città dove vivevo con i miei genitori. Ho fatto arrabbiare troppe persone in e, non potendo rimediare, ho deciso di cambiare aria. Qui a Milano non c'è nessuno legato alle mie vecchie amicizie e posso tentare di ricominciare da zero, lasciandomi alle spalle i miei guai.
Gli ultimi mesi sono stati terribili. Dopo che mio padre ha deciso che era stufo di me e delle mie bravate, mi sono ritrovato senza un soldo. "O lavori oppure studi!" mi aveva imposto con il suo solito tono di superiorità. "Non ho più intenzione di assecondare le tue cazzate e tirarti fuori dai guai. Da me e tua madre non avrai più niente. Hai ventisette anni ormai, sei un uomo, comportati come tale!" aveva aggiunto, indicando mamma mentre mi fulminava con uno sguardo gelido. Così, da bravo figlio quale sono, avevo deciso di andarmene senza dire niente a nessuno. Nelle settimane successive ero stato ospite da qualche "amico", se così si può definire. Avevo da mangiare, un materasso per dormire e non mi mancavano mai sigarette e alcool.
Poi, quando si è sparsa la voce che avevo dei debiti di gioco con lui, hanno cominciato tutti a scaricarmi con scuse assurde. Nessuno voleva più avere a che fare con me e spesso mi sono ritrovato a dormire sotto i ponti, rubando qualcosa da mettere sotto i denti dai piccoli supermarket isolati, che trovavo durante il mio vagabondaggio.
Una sera, mentre mi trovavo per caso alla stazione, ho visto un autobus con destinazione Milano. Quelle sei lettere illuminate mi hanno subito ricordato del mio ingenuo fratello Davide: ero certo che lui non mi avrebbe negato ospitalità. Quel giorno sono riuscito a rubare lo zaino a un adolescente, troppo impegnato a mandare messaggini con il cellulare e con i soldi che ho trovato nel portafoglio, sono riuscito ad acquistare un biglietto di sola andata per la mia nuova meta.
«D'accordo.» Sento la ragazzina rispondere in un sospiro.
Devo ammettere che appena l'ho vista mi sono domandando come una ragazza come lei potesse stare con uno topo da biblioteca come mio fratello. Non che abbia qualcosa di speciale, anzi è una moretta come tante fin troppo in carne per i miei gusti, nonostante ciò l'ho trovata molto sensuale con quel vestitino aderente addosso che metteva in evidenza il sedere tondo, i fianchi stretti e lasciava intravedere un gran bel seno sodo. Tutto sommato l'idea di darle un bottarella non mi dispiacerebbe. Non riesco però a togliermi dalla mente lo sguardo di disgusto, che mi ha rivolto, quando mi ha osservato per bene, mai in vita mia mi sono sentito così sotto esame come mi è capitato con lei.
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Anima Libera
RomanceMelissa frequenta da tre anni l'università di Economia a Milano, le piace studiare, uscire con gli amici ed è anche riuscita a trovarsi un lavoretto per mantenersi. La sua vita è perfetta e simile a quella di qualsiasi altra studentessa della sua et...