"MALEDETTA!" Sibilai, "LASCIAMI ANDARE!" 

"Non ci penso proprio tesoro... dopo tutta la strada che ho percorso per inseguirti, finalmente voglio godermi il momento che ho atteso sin da quando avevi messo piene nel territorio dei Beta Eyes per la prima volta, Ally." Rispose lei, ridacchiando. 

Gridai con tutto il fiato in gola, sperando che qualcuno potesse sentirmi, ma sapevo di essere sola e che nessuno sarebbe venuto a salvarmi questa volta.  I due compagni che avevano seguito Lunaris fino a qua si sedettero per assistere alla scena della mia morte. 

"Vediamo se fai ancora la furbetta quando voli!" Urlò Lunaris, afferrandomi per la collottola e trascinandomi con forza verso l'enorme dirupo che dava vista a tutta la cittadella alle pendici dei monti. 

La lupa color neve rideva soddisfatta senza sosta, mentre spingeva la mia testa verso il vuoto e io opponevo resistenza. 

"Va all'inferno Allison!" Rise lei, mentre stava per spingermi giù di sotto, ma qualcosa le saltò addosso, spingendomi via da me. Notai una striscia di sangue che avevo perso io mentre quella bastarda mi aveva trascinata fino al dirupo; il mio collo stava sanguinando troppo. 

"LUNARIS! VATTENE!" urlò una voce familiare... Omund.

Era venuto... a... salvarmi? Il mio cuore si riempì di gioia e speranza: finalmente una svolta positiva in quel viaggio. 

Lunaris abbaiò dalla rabbia, spingendo il lupo nero lontano da lei. 

"Sei ancora accecato dalla sua falsità!" urlò lei, "Sei un bamboccione!"

"VATTENE!" abbaiò lui, "È LA MIA PREDA TU STANNE FUORI!"

Omund afferrò Lunaris e iniziò a spingere la sua testa sulle rocce avanti e indietro finché non perse i sensi e poi, si voltò verso di me, senza che fossi riuscita ad alzarmi per contrattaccare. 

"Ti ho cercata a lungo... mi hai fatto fare tanti di quei chilometri..." sputò lui, "Sei stata difficile da trovare..."

"Omund! Smettila! NON SEI TU!" Strillai disperata, sapendo che quello non poteva essere Omund e che si trattava solo di una dannata pozione ammaliante. 

"Taci! OMEGA." Sibilò lui, zittendomi. 

Mi saltò addosso e premette le sue zampe sulla mia gola, mentre il suo fiato caldo soffiava sui miei baffi e i suoi occhi penetranti mi fissavano con astio e rancore. Quello non poteva essere Omund; mi rifiutavo di crederlo...

"Mi hai... tradito. Hai nascosto la tua identità! Mi hai usato! SEI UNA SPIA DEGLI OMEGA! Non mi hai mai amato... TU HAI INIZIATO TUTTO!" gridò lui. Era vero... avevo iniziato tutto io, ma non ero quello che diceva che io fossi. 

"No! Non sono stata io! Ma tuo padre! Ti ha fatto bere la pozione per farti uccidermi! Ti ha detto menzogne su di me!" Rispose, "OMUND APRI GLI OCCHI TI PREGO!"

"BUGIARDA! NON MI FIDO PIÙ DI TE!" rispose lui, pronto a mordermi per buttarmi giù dal dirupo, ma questa volta, fu una voce a fermarlo. 

"FERMO. O SARAI IL PROSSIMO A CADERE, ALPHA." Sibilò una voce alle spalle di Omund. Una voce che riconobbi subito; Eorn era venuto a salvarmi. 

"Eorn non dovresti essere qui!" gli urlai disperata, sapendo che ormai era spacciato.

"Un semplice grazie?!" rispose lui, cercando di rimanere il più serio possibile. 

Omund lo guardò ghignando divertito.

"Non ti è bastato il pugno?" Domandò il lupo nero, ridacchiando divertito, "Gli Omega sono così ingenui..." 

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