Capitolo 19✔

11K 533 81
                                    

"Dimenticando tutto tranne noi. "

-Cit.

____________

«No, fammi capire. Mi stai dicendo che questo tizio di nome Nale che hai conosciuto qualche sera fa si è presentato davanti casa tua, dicendo che la macchina non gli partiva e che nello stesso momento è arrivato Owen, che sembrava nero dalla gelosia?» gracchia la voce di Fay al telefono. Alla fine, ho deciso di dirle tutto.

Flashback

«Nale? Mh, come mai da queste parti?» dico, un po' a disagio.
«Oh, mi dispiace tanto disturbare ma sai, non mi parte più la macchina. Mi trovavo nelle vicinanze e mi è venuto in mente che questa è la tua zona. Credo sia un problema di batteria, avresti delle pinze?» spiega tranquillamente.
Sbircio dietro di lui e mi accorgo che la macchina che ho visto prima, ora è ferma con il cofano motore aperto.
Non ne so molto di auto, quel poco che so è perché la seconda fissazione di Richard, era quello delle auto, di comprarne sempre di nuove.
Nel frattempo, lo faccio accomodare in salone e gli riempio un bicchiere d'acqua, cammino lentamente verso la poltrona dalla quale sta osservando a naso all'insù la stanza e appena gli sono abbastanza vicina da avvertire la mia presenza, mi guarda con i suoi scintillanti di malizia occhi chiari, allunga lentamente una mano e afferra il bicchiere di vetro, mormorando un grazie prima di avvicinarlo alle labbra.

«Vado a vedere se ho le pinze di cui parli, tu resta pure qui.» mormoro dei convenevoli e mi volto per dirigermi giù in cantina con una punta d'ansia.
Non riesco a comprendere a pieno il senso di inquietudine che mi cresce dentro, al bar mi è sembrato un bravo ragazzo e di sicuro al momento sono condizionata dai messaggi inviati da quello sconosciuto che sembra sapere ogni cosa che faccia. Cerco di non pensarci ma ogni giorno sono sempre più spaventata e tenere queste cose per me non aiuta. Sto diventando paranoica, le tende della mia stanza sono sempre chiuse e la camera sempre in penombra, quando cammino per strada non posso fare a meno che guardarmi intorno come una psicopatica cercando di non dare troppo nell'occhio. Manco a farlo apposta, sento il cellulare vibrarmi nella tasca posteriore dei jeans. Lo prendo un po' tremolante e lo sblocco.

Da: Owen

Apri la porta.

Rilascio l'aria che sto trattenendo e risalgo l'unico gradino che ho sceso per raggiungere la cantina. Prego che questa situazione finisca al più presto e che si prenda quelle dannate pinze per far ripartire la sua dannata macchina.

«Trovate?» mi chiede Nale.
«Mh no, devo andare ad aprire la porta.» ribatto calma.
«Ma non ha bussato nessuno.» lo ignoro e proseguo fino alla porta.

Poggio una mano sulla maniglia e guardo dallo spioncino giusto per essere sicura. Spalanco la porta e di slancio lo abbraccio.

«Contenta di vedermi eh?» sembra sorpreso quanto me quando mi sorride, girando un braccio intorno la mia vita. Serro le labbra in una linea sottile e evito il suo sguardo.

«C'è qualcosa che non va?» mi chiede, prendendomi il viso tra le mani costringendomi a guardarlo.
«Everthy? Allora, le pinze?» sbuca Nale dalla stanza accanto e si blocca alla vista di me e Owen.

«Oh, scusate. Ho interrotto qualcosa?» apparentemente non sembra disturbarlo la scena, ma i suoi occhi sono diventati glaciali e rabbrividisco, quasi come se potessero trasmettermi la loro temperatura.

» False Brother «Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora