Il sole stava sorgendo sul Campo Mezzosangue quando Selene uscì dal bungalow. L'aria era fresca, ma già si percepiva l'energia del campo: suoni metallici provenienti dall'arena, il rumore delle frecce che colpivano i bersagli, e le risate dei ragazzi che si rincorrevano tra i bungalow. Era un luogo vivo, ma Selene si sentiva fuori posto.
Percy la stava aspettando davanti all'arena con le braccia incrociate. Accanto a lui c'era Annabeth, che sembrava già stanca della giornata. Kael era poco distante, intento a lucidare una strana ascia a doppia lama che brillava al sole.
"Bene, principessa della luna," disse Percy, il tono vagamente sarcastico. "Oggi vedremo se sei tagliata per questo."
"Tagliata per cosa, esattamente?" chiese Selene, cercando di mantenere la calma nonostante il tono irritante di Percy.
"Per non morire al primo mostro che incontrerai," rispose Annabeth, senza nemmeno alzare lo sguardo da una pergamena che stava consultando.
Kael si avvicinò, interrompendo la tensione. "Non ti preoccupare, Selene. Ti guideremo noi. Persino Percy sa essere utile, ogni tanto."
Selene rise debolmente, ma il nervosismo non la abbandonava. Seguì il gruppo nell'arena, dove altri semidei si stavano allenando con spade, archi e lance. Percy le lanciò una spada d'allenamento.
"Prima regola: non lasciare mai la tua arma. Seconda regola: cerca di non cadere."
"Molto incoraggiante," borbottò Selene, sollevando la spada. Era più pesante di quanto si aspettasse, ma la impugnò con entrambe le mani, cercando di imitare la postura di Percy.
Percy si posizionò di fronte a lei con un'altra spada. "Dai, vediamo cosa sai fare."
Selene avanzò, tentando un colpo goffo verso di lui, ma Percy lo bloccò facilmente. Fece un passo indietro, poi avanzò di nuovo, cercando di attaccare. Ogni suo movimento era lento e prevedibile, e Percy sembrava più interessato a darle consigli che a combattere davvero.
"Stai rigida," osservò Percy. "Devi muoverti con il colpo. La spada non è un bastone, è un'estensione del tuo corpo."
Kael intervenne, prendendo la spada dalle mani di Selene. "Lascia fare a me. Selene, prova a seguire i miei movimenti."
Kael le mostrò come bilanciare il peso, come muovere i piedi per mantenere l'equilibrio, e come impugnare la spada in modo da non perdere la presa. Selene lo osservò attentamente, trovando il suo approccio molto più utile rispetto a quello di Percy.
Dopo un'ora di tentativi, Selene riuscì finalmente a parare un colpo di Kael senza inciampare. "Non male," disse Kael con un sorriso incoraggiante. "Ci arriverai."
Percy, dall'altra parte dell'arena, stava preparando un bersaglio per le frecce. "Forse è meglio che provi qualcosa di diverso," disse. "Vediamo come te la cavi con l'arco."
Selene afferrò l'arco che Percy le porgeva. Era familiare, come se l'avesse sempre usato. Respirò profondamente e incoccò una freccia. Percy indicò il bersaglio. "Prendi la mira e rilassa le spalle."
Selene sollevò l'arco, tirò la corda e lasciò andare la freccia. Per sua sorpresa, colpì il bersaglio, anche se non al centro. Percy alzò un sopracciglio. "Non male per una principiante."
Kael applaudì leggermente, mentre Annabeth sembrava meno impressionata. "Sarà un lungo viaggio," disse sottovoce.
Selene si girò verso Kael, il cuore che batteva forte per l'emozione. Non era stato un colpo perfetto, ma la freccia aveva colpito il bersaglio, e per lei era già una vittoria.
"Non esaltarti troppo," disse Percy con un sorrisetto. "Colpire un bersaglio fermo è facile. Prova a centrare un bersaglio in movimento."
Selene lo guardò irritata ma nervosa. "Un bersaglio in movimento?"
Percy annuì e fece un cenno a Kael, che prontamente lanciò un vecchio scudo in aria con tutta la forza che aveva. "Vai!" gridò Percy.
Selene, colta alla sprovvista, incoccò una freccia e tirò, ma mancò completamente lo scudo, che cadde a terra con un tonfo sordo. Si morse il labbro, cercando di nascondere la frustrazione.
"Non è solo questione di mira," spiegò Annabeth, avvicinandosi. "Devi anticipare il movimento del bersaglio. Immagina dove sarà, non dove si trova ora."
Selene annuì, stringendo di nuovo l'arco. Questa volta si concentrò di più, lasciando che il respiro si calmasse. Quando Kael lanciò un secondo scudo, Selene seguì il suo consiglio. Tirò la corda e lasciò andare la freccia al momento giusto. La freccia sibilò nell'aria, colpendo il bordo dello scudo.
"Molto meglio," disse Annabeth con un accenno di approvazione.
"Non male, principessa della luna," aggiunse Percy, anche se il suo tono era più scherzoso che sincero.
Selene non poté fare a meno di guardarlo innervosita, ma cercò di nascondere la sua irritazione con un sorriso. Sentiva che, passo dopo passo, stava migliorando.
Quella sera, Selene si ritrovò ancora una volta vicino al lago. Le giornate al Campo Mezzosangue erano intense, e lei aveva bisogno di un momento per respirare. Stringeva l'arco tra le mani, contemplando il riflesso della luna sulla superficie dell'acqua.
"Non male oggi," disse una voce familiare alle sue spalle. Era Kael, che portava una piccola torcia e il solito sorriso caloroso.
"Grazie," rispose Selene, stringendosi nelle spalle. "Ma c'è ancora molto da fare."
Kael si sedette accanto a lei, posando la torcia a terra. "Tutti partiamo da qualche parte, Selene. Anche Percy era un disastro quando è arrivato qui. E Annabeth... beh, lei era già perfetta, ma non dirglielo."
Selene rise debolmente, sentendosi davvero a suo agio con lui intorno. "Kael, tu come hai scoperto il tuo talento?"
Kael rifletté un momento prima di rispondere. "Non è successo tutto in una volta. Ho provato di tutto, e per un po' ho pensato di essere bravo in niente. Ma poi... ho trovato la mia strada. O meglio, la mia strada mi ha trovato."
Selene lo guardò, cercando conforto nelle sue parole. "E se io non trovassi mai la mia?"
Kael le diede una leggera pacca sulla spalla. "Lo farai. E sai una cosa? Scommetto che sarà qualcosa di grandioso." Kael disse, e Selene gli sorrise dolcemente, incapace di contenere un leggero rossore sulle sue guance.
In quel momento, una luce argentea avvolse Selene. La luna sembrava più vicina, quasi tangibile, e una voce dolce ma potente risuonò nella sua mente: "Figlia mia, non dubitare mai del tuo cammino. La luna ti guida, e il tuo destino è scritto tra le stelle."
Selene sussultò, guardando Kael. "Hai sentito anche tu?"
Kael scosse la testa, confuso. "Sentito cosa?"
Selene non rispose. Il suo cuore era pieno di un nuovo senso di appartenenza, e un pensiero si fece strada nella sua mente: Era solo l'inizio.
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|| 𝐋𝐚 𝐋𝐚𝐦𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐋𝐮𝐧𝐚 || 𝐏𝐞𝐫𝐜𝐲 𝐉𝐚𝐜𝐤𝐬𝐨𝐧 ||
FanfictionNel mondo degli dèi, l'impossibile diventa realtà. Artemide, come tutte le divinità, possiede numerosi figli che trascorrono la loro vita al Campo Mezzosangue, ma nessuno di loro è paragonabile a Selene. A confermarlo vi è un'antica profezia, prean...