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"Gli errori sono sempre più facili da fare quando il cuore non è davvero dove vorrebbe essere

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"Gli errori sono sempre più facili da fare quando il cuore non è davvero dove vorrebbe essere."
- Jodi Picoult

☆☆☆

Mi girai di scatto, con un movimento istintivo che non riuscii a controllare. Quella voce, mi era parsa fin troppo familiare.

Quando i miei occhi incontrarono quelli della persona che mi aveva rivolto quelle parole, il sollievo si mescolò subito a una ondata di sorpresa «Andrea?» chiesi, più stupita che altro.

Lui si era già accostato al bancone, con un sorriso ampio «Che ci fai qui?» aggiunsi, senza nemmeno riflettere.

Non sembrava affatto turbato dalla mia reazione. Anzi, il suo sorriso si allargò, quasi divertito «Te l'ho chiesto prima io, no?» replicò, con quel tono ironico che conoscevo fin troppo bene.

Per qualche motivo, quelle poche parole bastarono a farmi irrigidire «Non sono sola» dissi d'impulso, quasi come a voler anticipare eventuali domande.

Lui mi fissò per un lungo istante, sollevando un sopracciglio «Ah si?» disse infine, con una punta di perplessità nella voce «E con chi saresti?»

Non gli risposi subito, cercando di nascondere il fastidio «Aspetta... Tu invece, che ci fai qui, quindi?» cercai di sviare, puntando lo sguardo su di lui e sfidandolo con la stessa determinazione che mi aveva appena spinto a parlare.

Andrea scrollò le spalle, come se la mia domanda non lo sorprendesse affatto. Poi, senza dire nulla, fece un gesto con la testa verso un punto della sala «Beh, visto che sei così curiosa... guarda laggiù»

Seguii il suo sguardo, un po' titubante, quasi temendo quello che avrei visto. E in effetti, quando i miei occhi si posarono sul tavolo che mi aveva indicato, mi si fermò il respiro.

Kenan.

Era lì, seduto insieme ad altri suoi compagni di squadra.

Rideva, con quel sorriso che sembrava capace di annullare tutto il resto, e per un momento il mondo intorno a me scomparve.

Mi abbassai quasi istintivamente sullo sgabello, come se quel movimento potesse rendermi invisibile.

Notando la mia reazione, Andrea scoppiò a ridere «Ho l'impressione che nessuno dei due riuscirà mai ad andare avanti...» disse poi.

Quelle parole mi riportarono alla realtà. Sbattei le palpebre, cercando di scacciare il nodo che mi si era formato in gola, e sollevai lo sguardo su di lui.

«Ti sbagli» dissi, cercando di mantenere una voce ferma «questa sera sono qui per dimostrarmi che posso andare avanti»

Andrea mi fissò, palesemente divertito, e si sporse un po' verso di me «Ah, davvero?» disse, con un sorriso ironico «perché non sembra»

Like a dream || Kenan YildizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora