25. Ombre di famiglia

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Vybes' pov

«SÌ TI HO TRADITAA» urlò Elena dal nulla, passando per la cucina in cui io e altri stavamo parlando.

«Scusa?» Chiese retoricamente Angelica.

«E GUARDAMI, NON TE NE ANDARE DAI GUARDAMII» continuò lei, venendo verso di noi e prendendo per mano Ange.

«TI STO PARLANDOO»

«MA NON MI VUOI ASCOLTARE» si unì l'altra.

«No ora ci spiegate» mi intromisi io, ridendo e sedendomi meglio sulla sedia, per vedere anche la mia 'biondina'.

«Mado Gabri, non sai niente» mi rimproverò lei, avvicinandosi a me.

Le presi le mani e la feci sedere su di me, lei mi mise le mani dietro il collo e si attaccò a me.

«È la canzone nuova di Olly» rivelò alla fine.

«Ahh e chi è sto Olly?» So benissimo chi è, però...

«Ora me ne vado» fece per alzarsi ma io la riportai su di me.

«Dai sto scherzando! Che avrà mai di speciale però». Scherzai io, ma lei mi guardò con una finta smorfia offesa.

«Andiamo di là?» Mi chiese.

«Ho lezione fra poco» sussurrai, come se potessi posticiparla.

«Mhh allora ci vediamo stasera» mugugnò lei, staccandosi dalle mie braccia. «A dopo» la salutai, dandole un bacio.

Mentre camminavo, stretto nella mia giacca, pensai a lei.

Oggi sorrideva, ma ormai ho imparato a leggerla: sta nascondendo qualcosa.

Elena's pov

Andai in camera, ma passando vidi Ilan particolarmente giù di morale. Aveva la testa china e il volto coperto dalle mani.

Mi avvicinai a lui e gli sfiorai la spalla con la mano.

«Ei» dissi con un filo di voce. Lui mi rivolse un sorriso appena accennato.

«Che succede? È per la sfida?» Chiese cauta. Lui non alzò nemmeno lo sguardo.

«No, cioè sì, però è più per l'inedito mio, cioè potevo fare meglio, molto meglio». Fece una pausa e alzò gli occhi, che erano lucidi dalle lacrime.

«Mi dà fastidio che non venga apprezzato, ci ho messo tutto me stesso in quella canzone. Tu sai cosa significa per me».

Dopo poco si collegò Maria, che dopo averci parlato un po' ci consigliò di andare in studio.

Così presi velocemente la giacca e mi diressi verso gli studi, insieme ad Ilan.

Arrivammo e trovammo tutto vuoto, così ci posizionammo al centro.

Partì la base di "Mezzocielo" e lui iniziò con la prima strofa.

«Qui senza te mi manca mezzocielo
E cosa ti resta di me se
Non puoi più sapere cosa è vero
Ma provo a dirti che
Avrai sempre la mia spalla
E mi manchi più dell’ aria
Ho tatuato una farfalla
Solo per
Vederti crescere insieme a me»

Cantai il primo ritornello. La mia voce si mescolò con quella di Ilan, creando un'armonia unica, che mi fece rabbrividire. Cantando quelle parole tutti i ricordi mi assalirono contemporaneamente.

Le cene di famiglia, i Natali insieme, le vacanze, i pomeriggi che passava in palestra. Tutto.

Quella canzone, ogni nota mi riportava a quei momenti lì. Era come se avesse riaperto una vecchia ferita, che non veniva toccata da un po'.

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