Elena's pov
La mattina mi svegliai presto, non riuscii a trattenere un sorriso quando pensai alla sera precedente, al bacio. Finalmente, mi verrebbe da dire.
Mi alzai con calma e andai in cucina, dove trovai Cri e Angelica a parlare, mentre la prima preparava la colazione.
«Buongiorno» le salutai con un sorrisetto sul volto.
«Ma buongiorno raggio di sole, come mai tutta questa allegria oggi?» Chiese la mia riccia preferita, alludendo a 'noi sappiamo cosa'.
«Mi sa che per la prima volta è quello che pensi». Scherzai sorridendo.
«Tu e-»
«Sì» la interruppi. «Ci siamo baciati» sussurrai per non farmi sentire dai ragazzi in sala.
«Oddio, finalmente! Dopo ti dovrò fare mille domande, lo sai vero?» La reazione delle mie due amiche fu alquanto esagerata...
Manco le avessi detto che ho incontrato, non so, Drew Starkey.«Sì sì lo so, però posticipiamole, ora è troppo presto per parlare». Alzai le mani, in segno di resa, dirigendomi poi verso il bancone della cucina per preparami una tazza di tè.
«Giorno» entrò in cucina sbadigliando Gabriel.
«Giorno, sembri stanco, non hai dormito?» Scherzai con una domanda retorica, sapendo benissimo il perché aveva dormito poco.
«Ehh una biondina mi ha tenuto sveglio, sai com'è». Scherzò con la voce roca, abbracciandomi da dietro e lasciando cadere la testa sulla mia spalla. Io gli accarezzai i capelli, iniziando a bere il mio tè.
«Che carini che siete, quando lo ufficializzate?» Commentò Cristiana.
«Non correre troppo, Cri» dissi seriamente, pur usando un tono leggero.
«No al massimo vi organizzo il matrimonio». Continuò lei, seguita da Angelica. Io alzai gli occhi al cielo, trattenendo un sorrisino.
«Fra poco abbiamo lezione». Disse lui staccandosi e prendendo una tazza di latte.
Si sedette accanto a me e iniziammo a parlare, ignorando i commenti scherzosi di Cristiana e Angelica. Per fortuna dopo poco tornarono a parlare dei fatti loro.
«Stasera stiamo insieme?» Mi chiese lui.
«Sì, anche oggi pomeriggio se te non hai lezione». Affermai io, sperando che non ce l'avesse proprio oggi, dato che di solito ce l'aveva al mattino. Però in sti giorni è impegnato con l'inedito e tutto.
«Oggi finisco alle 16, in teoria».
«Okok, allora ti aspetterò».
«Tu fai solo mattino?» Annuii, alzandomi per posare la tazza nel lavandino. La sciacquai e poi mi rivolsi al ragazzo.
«Vado a cambiarmi, torno subito»
«Mhh» si lamentò, ancora assonnato «devo cambiarmi anch'io».
Andammo in camera insieme e io mi cambiai in bagno. Misi dei semplici jeans e una maglietta rubata a Gabri.
«Ti sta bene la mia maglia». Mi disse lui, quando uscii dal bagno.
«Ovvio, è tua». Lo seguii con lo sguardo, mentre mi raggiungeva davanti specchio.
Si mise dietro di me e entrambi guardammo il nostro riflesso. Siamo proprio carini, se posso dire.
«Non prenderci troppo la mano che sennò mi tocca anda' in giro senza maglie eh». Scherzò col suo accento unico.
«No eh io so' gelosa». Ribattei guardandolo.
«Andiamo?» Chiesi, non volevo che quel momento finisse, però iniziavo a sentirmi in imbarazzo. In più rischiamo di arrivare in ritardo.
«'Namo dai».
Insieme arrivammo agli studi e, trovando anche gli altri, andammo a fare riscaldamento vocale.
Presi quell'ora anche per prepararmi mentalmente, manca sempre meno alla puntata e "Il filmografo" non mi esce ancora come dovrebbe.
Ogni tanto lanciai qualche sguardo a Gabriel, alcune volte il caso mi fece scontrare nei suoi occhi.
Sono così belli...
«Ok, per oggi abbiamo finito, ora ognuno nella propria sala, buona lezione!» Ci congedò e io mi diressi nella sala 4, che ormai vedevo più di camera mia.
«Buongiorno» salutai la vocal coach, lei ricambiò e iniziammo subito. Abbiamo molte cose su cui lavorare oggi.
A fine lezione mi trovai soddisfatta, finalmente la canzone mi viene decentemente. Anche se non è ancora il massimo.
A pranzo mangiammo quasi tutti insieme, parlando di ciò che è successo in mattinata.
Le ballerine, ad esempio, hanno fatto una lezione con la maestra Celentano e tutto è sfociato in un litigio tra loro.
Non ho capito molto ma comunque se dovessi dire la mia sarei d'accordo con Alessia e Chiara. Per quanto ne so Rebecca è stata davvero immatura, ma questo già lo avevo notato. Sì che finché non fa qualcosa a me posso anche far finta di niente, però...
Il pomeriggio lo passai a ripassare qualche canzone e a riordinare il mio armadio, perché devo scegliere cosa mettere in puntata. Poi andai al piano per canticchiare qualcosa, nulla di troppo elaborato, semplicemente mi rilassa suonare.
Finii di suonare e mi guardai un po' allo specchio, ho dei capelli strani oggi, non capisco se li odio o li amo.
«Aoo, 'namo fori?» Spuntò Gabriel, che mi distrasse dal mio monologo interiore.
«Namoo» dissi, imitando un po' il suo accento.
«Stai diventando romana» scherzò lui.
«Certo, non senti che accento?»
«Uguale proprio».
Quando arrivammo nel 'nostro posto', il giardino sul retro, ci sedemmo vicini e iniziammo a parlare di qualsiasi cosa.
«Sai prima di ho sentita al piano, suoni davvero bene». Disse ad un certo punto, rompendo il silenzio che si era formato intorno a noi.
«Grazie, mi piace molto suonare». Risposi con un sorriso sincero.
«Ci sono altri strumenti che vorresti suonare?»
«La chitarra, ma ne so poco».
«Saresti troppo perfetta e non sarebbe giusto per gli altri» Disse ridendo lui.
Io mi unii alla risata e lui si avvicinò al mio viso.
Mi diede un veloce bacio a stampo per poi avvolgermi le spalle con il braccio e stringermi a sé.
«Ti voglio bene». Disse.
«Anch'io ti voglio bene». Risposi sinceramente.
Spazio autrice
Devo assolutamente muovermi a recuperare le puntate mancanti.
Comunque, che ne pensate di questi due? Ora mi piacciono tantissimo, ma vi avviso, vi faranno esaurire. (scherzo, forse).Se vi è piaciuto lasciate una stellina.🌟
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🤍📚
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STANDARD - Vybes
Fanfiction🅂🅃🄰🄽🄳🄰🅁🄳 - 𝑙𝑎 𝑙𝑖𝑛𝑒𝑎 𝑒̀ 𝑠𝑜𝑡𝑡𝑖𝑙𝑒 Gli standard sono nascosti tra i riflettori e le apparenze. Basta un passo falso o una parola di troppo per scoprire quanto possa essere brutale la linea che divide il sogno dalla realtà. Elena...