iv. Louis

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Papà era stato molto combattuto riguardo il lasciarmi tornare nella foresta dopo che mi ero persa, così invece di farmi togliere le mie escursioni, lo convinsi che gli avrei dato il mio telefono tutte le sere così che potesse assicurarsi che fosse carico. Punteggio: Mira: 1 Papà: 0.

Avrei dovuto abbandonare il mio prezioso telefono, ma non è che avessi qualche social o qualche amico con cui scrivermi. Papà non mi aveva mai lasciato usare i social, e non ne capii mai il perché, in più studiare a casa non significava avere un sacco di amici.

Così dopo una lunga conversazione sui pericoli della foresta e blah blah blah non perderti blah blah blah, ero libera di andare. Sono sicura che Papà avrebbe voluto venire con me, ma quel giorno avrebbe iniziato i suoi turni al centro di primo soccorso, e lo assicurai che non mi sarebbe successo niente di male.

"Allorà non ti vedrò là?" Papà domandò, prendendo portafogli, telefono e chiavi mentre si preparava per uscire. Le rughe sulla sua fronte stavano iniziando a mostrarsi di nuovo. Si preoccupava veramente troppo.

"No. Non mi succederà niente di male." Lo assicurai, spingendo il suo corpo verso la porta senza successo. Le mie braccia magre non erano nemmeno confrontabili con la sua enorme sagoma. Giocava a basket alle superiori, quindi era un tipo abbastanza grosso. Papà sembrò trovare la mia mancanza di forza divertente e si piegò in avanti in modo esagerato.

"Sei sicura, Mira? Magari dovrei restare solo per esserne sicuro." Ridacchiò mentre io mi lamentavo per il peso.

"Sì, sono sicura Papà. Adesso vai! Farai tardi!" Lo esortai, riuscendo finalmente a farlo uscire dalla porta aperta della baita. Lui rise prima di voltarsi e darmi un bacio sulla fronte.

"Va bene, bambina. Stai attenta, tieni il telefono con te. Tornerò presto." Disse, per poi camminare lungo il marciapiede verso il suo vecchio furgoncino, e partire per il centro di Briarwood.

Finalmente, ora potevo andare nella foresta in pace.

Ero determinata a scoprire da dove venissero quei fiori di yucca. Avevo anche fatto delle ricerche su un vecchio portatile che aveva Papà, e sicuramente, i fiori che ora decoravano la cucina in un vaso viola erano di yucca.

Così dopo aver preso le mie cose ed essermi messa il mio cappotto verde militare sopra il maglione e i jeans che indossavo, partii per la mia missione per trovare i fiori di yucca del giorno prima.

Aveva piovuto la notte precedente, quindi una fitta nebbia mi avvolse appena uscii. Non riuscivo a vedere molto lontano, ma questo dava alla foresta un tocco mistico e magico che amavo. Stringendo meglio il cappotto quando soffiò un improvviso vento freddo, mi avviai verso la foresta piena di domande ancora senza risposta.

Tirai fuori dalla tasca i fogli ripiegati che avevo scarabocchiato prima, leggendoli mentre mi aprivo una strada nella foresta. Avevo lasciato dei piccoli segnali sotto forma di piccole pile di sassolini intorno agli alberi il giorno prima, e presto trovai il mio piccolo percorso senza troppa difficoltà.

I miei fogli sostenevano che i fiori di yucca non crescessero da nessuna parte in Washington. Perché non solo uno, ma un intero percorso formato da essi fosse nella foresta era oltre ogni mia immaginazione. Mentre seguivo il mio sentiero, estrassi una penna dal mio zaino e feci una rozza mappa sul retro dei miei appunti sui fiori di yucca. Pensai che avrei riavuto bisogno di questa mappa in caso non avessi trovato niente quel giorno.

I miei lunghi capelli frustrarono intorno alle mie spalle mentre la brezza scorreva di nuovo attraverso la foresta, la sua forza era manomessa dai folti alberi. Trassi un respiro profondo, sentendo l'aria frizzante vorticare nei miei polmoni prima di espirare, la mia mente era completamente a suo agio e il mio cuore quel giorno si rifiutava di abbandonarmi.

Sorcery // Louis Tomlinson AU [italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora