Sogni Condivisi

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La notte era scesa su Londra, avvolgendo la città in un silenzio pacifico, dopo una giornata di pioggia a intermittenza. Penelope si rigirava nel letto, mentre la sua mente la conduceva in un luogo lontano. In un sogno che sembrava più vivido del solito, si trovava su un palcoscenico illuminato, di fronte a un pubblico sconosciuto. Un pianoforte al centro della scena, e accanto a lei c'era Colin. Entrambi suonavano una melodia sconosciuta ma straordinariamente familiare, le note di una canzone che sembrava nascere dalle profondità della loro anima. Il titolo le venne spontaneo: "Podemos".

" Podemos pintar, colores al alma
Podemos gritar, "Yeah"
Podemos volar, sin tener alas
Ser la letra en mi canción
Y tallarme en tu voz "

«Colin, senti anche tu?» sussurrò Penelope nel sogno, la sua voce risuonava limpida, come se fosse reale.
Colin, seduto accanto a lei al pianoforte, le sorrise. «Sì, Pen. È perfetta, sembra... nostra.»

" No soy el sol que se pone en el mar
No se nada que este por pasar
No soy un príncipe azul
Tan solo soy
Pero hay cosas que si sé
Ven aquí y te mostraré "

Penelope e Colin iniziarono a cantare e ballare insieme su quella melodia, le loro mani si muovevano all'unisono, creando una melodia che parlava di speranza, di possibilità non dette e di un legame profondo. I loro volti a un certo punto erano cosi vicini e l'emozione era così intensa che Penelope si svegliò con il cuore ancora in subbuglio.

La mattina dopo, Penelope entrò alla London Music Academy con un pensiero fisso nella mente. La melodia continuava a risuonare dentro di lei. Appena varcata la soglia dell'ingresso, vide Colin che le veniva incontro. Il suo volto era illuminato da un sorriso enigmatico, come se anche lui avesse qualcosa di importante da raccontare.

«Pen!» la chiamò. «Devo raccontarti una cosa assurda. Ho fatto un sogno strano questa notte...»
Penelope lo guardò con gli occhi spalancati. «Aspetta, aspetta... anche io ho sognato qualcosa di strano.»
Colin alzò un sopracciglio curioso. «Non sarà per caso una canzone?»
Penelope sgranò gli occhi, sentendo un brivido lungo la schiena. «La canzone si chiamava... "Podemos"?»
Colin la fissò per un attimo, incredulo. «Sì! Esatto! L'abbiamo composta insieme nel sogno... Non può essere una coincidenza.»
Entrambi rimasero in silenzio per un istante, sorpresi dalla misteriosa connessione che sembrava legarli ancora di più. Era strano, quasi magico. Ma nessuno dei due voleva metterlo in dubbio.
«Penso che dovremmo scriverla davvero,» suggerì Colin con entusiasmo. «C'è qualcosa di speciale in questa canzone, non credi?»
Penelope annuì, ancora turbata dall'intensità del sogno. «Sì, dobbiamo assolutamente farlo.»
Colin le prese la mano portandola nella sala di canto, iniziando a suonare al piano e mentre cantavano si sentirono subito trasportati in un mondo solo loro, succedeva sempre cosi quando cantavano era come se tutto il resto del mondo non esistesse. 

Nel frattempo, nel cortile, John Sterling e Michael Stirling si scambiavano occhiate furtive mentre guardavano Francesca Bridgerton, la sorella di Colin, seduta in disparte con sua sorella Eloise.
«Non posso credere che siamo entrambi innamorati della stessa ragazza,» sospirò John, passandosi una mano tra i capelli.
Michael lo guardò e scosse la testa con un sorriso rassegnato. «Lo so, amico. Francesca è speciale, ma è così chiusa... non parla quasi con nessuno.»
«Parla solo con Penelope ed Eloise. Forse dovremmo provare a entrare nel loro cerchio,» suggerì John, cercando di sembrare più sicuro di quanto fosse.
«Già, come se fosse così facile,» rispose Michael ridendo. «Francesca non è come le altre ragazze dell'accademia.»

Nel mentre, Marina si aggirava per i corridoi della scuola, il suo sguardo vagava distratto fino a quando non notò un nuovo volto. Phillip Crane, il nuovo studente appena arrivato, stava parlando con uno degli insegnanti. Alto, con occhi profondi e un'aria riservata, Phillip aveva già attirato l'attenzione di più di una ragazza, tra cui Marina stessa.
«Chi è quello?» sussurrò Marina a Cressida, che stava camminando al suo fianco.
Cressida alzò lo sguardo verso Phillip, senza particolare interesse. «Un nuovo arrivato. Niente di speciale.»
Ma non tutte la pensavano così. Eloise, passando di lì per caso, non poté fare a meno di notare Phillip. C'era qualcosa in lui, una quieta determinazione che la incuriosiva. Ma decise di non dirlo subito a nessuno, nemmeno a Penelope. Per ora, era solo una curiosità, e bhe per Eloise i ragazzi erano una distrazione dal suo obiettivo nel diventare un'influencer per parlare dei diritti delle donne e dell'ambiente. Frequentava l'accademia perche' era una tradizione di famiglia e perche' amava ballare, ma non vedeva il suo futuro nelle discipline artistiche ma le piaceva passare il tempo in quei corridoi. 

Marina, invece, sembrava già pianificare come conquistare Phillip, dato che avrebbe voluto conquistare Colin, ma la sua amicizia con Cressida non le permetteva molto di avvicinarsi a lui o meglio, aveva paura nell'avere Cressida Cowper come nemica. «Beh, io penso che sia interessante.» Disse la ragazza a Cressida.
Cressida sorrise con un'aria calcolatrice, ma i suoi pensieri erano altrove. Per quanto il nuovo arrivato potesse essere intrigante per le altre, il suo unico obiettivo era distruggere Penelope. La gelosia che provava nei confronti della sua amicizia con Colin la divorava ogni giorno di più, sopratutto perche' Colin ora che avevano il duetto d'amore da preparare insieme passava ore con lei. Cosa ci trovava in quella mezza specie di nanetta del mercato delle pulci, si chiedeva Cressida. Doveva trovare un modo per metterla in cattiva luce, e presto.

Dopo una giornata a cantare con Colin e poi a fare shopping con Eloise, Penelope era felice, anche se tornare a casa sua la incupiva sempre. Sua madre non si interessava mai a lei, e le sue sorelle facevano sempre battute sul suo fisico o sulla sua passione nel leggere libri. Suo padre era l'unico che le rivolgeva la parola e la faceva sentire speciale, ma era venuto a mancare l'anno precedente, per Penelope era stata dura riprendersi, e da quando suo padre non c'era piu' la sua casa era la sua prigione, dove voleva passare il minor tempo possibile, per questo quando non era in accademia di solito era a casa Bridgerton. Quella sera, nella sua stanza, Penelope accese il laptop e iniziò a scrivere il suo nuovo articolo per Mayfair Sussurri. Aveva sentito molte cose quel giorno, e alcune di esse meritavano sicuramente di essere raccontate.

"Cari Gentili Lettori,
la London Music Academy sembra essere piena di tensioni romantiche quest'anno. Le scintille volano ovunque. Colin Bridgerton e' stato avvistato tutto il giorno nella sala canto con Penelope Featherington, e questo ha scatenato una forte gelosia nella supernova della scuola Cressida Cowper. Nel mentre la nuova arrivata Marina Thompson non ha perso tempo a mettere gli occhi su un certo Phillip Crane, ma non è l'unica! Anche una nostra studentessa storica, famosa per la sua lingua tagliente, sembra essere interessata a lui: Eloise Bridgerton. E parlando di scintille, c'è chi non perde occasione per mettere zizzania tra alcuni dei volti più noti della scuola. Chi è che trama dietro le quinte per distruggere vecchie amicizie? Rimanete sintonizzati per saperne di più... Mayfair Sussurri non si ferma mai.

XOXO Mayfair Sussurri "

Penelope pubblicò l'articolo e si sdraiò sul letto, sorridendo. Sapeva che quel post avrebbe fatto parlare tutti. Ma c'era una domanda che continuava a ronzarle in testa: cosa significava davvero quel sogno condiviso con Colin? Era solo una coincidenza o c'era qualcosa di più? Una volta aveva letto un libro di Eros e Psyche, avevano condiviso un sogno che li aveva poi portati ad amarsi. Sorrise sognante ma poi scosse la testa. No. Colin Bridgerton non l'avrebbe mai amata, e lo sapeva, per quanto lei lo amasse una parte del suo cuore aveva sempre saputo che era destinato a qualcun'altra, le ragazze come lei super imperfette non si fidanzano con i ragazzi super cool e super popolari, ma.. Colin era gentile con lei e amorevole, e questo per ora le bastava, dopotutto cosa c'era come alternativa? Una vita senza lui? Non era contemplato. Meglio averlo a meta' e totalmente suo nei sogni che non averlo per nulla. Cosi si addormento' stretta al suo cuscino speranzosa di un'altro appuntamento con Colin tra le dolci braccia di morfeo. 

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