Capitolo Sei

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[Lilith's Pov]

Busso ad una porta di ferro, poi resto in attesa qualche secondo ad osservare questo poco grazioso vicolo di Chicago pieno di spazzatura.

Un rumore però distoglie la mia attenzione e quando torno a guardare la porta vedo una finestrella aprirsi e un uomo dietro che mi osserva.

《Pacco regalo per il vostro capo》dico e nei suoi occhi vedo che mi ha riconosciuta subito ma poco importa, infatti tiro un calcio alla porta scardinandola e lanciandola lontano.

Entro in questo locale dove Elena mi ha spiegato che avvengono loschi affari e dentro trovo una ventina di persone che mi puntano le loro pistole.

《Avevo proprio voglia di divertirmi》dico prima di cominciare a prendere a calci in culo tutti i presenti, che, nonostante i loro proiettili rimbalzino su di me, continuano a spararmi nella vana speranza di trovare un punto debole su di me.

Alla fine resto in piedi solo io, mentre tutti gli altri sono a terra con varie ossa rotte.

Un rumore di qualcosa che cade al piano di sopra attira la mia attenzione, così mi teletrasporto e appena il fumo nero si dirada mi trovo davanti chi stavo cercando, o meglio, chi Elena mi ha chiesto di cercare.

《Te lo concedo: passare da rinomato agente sotto copertura a trafficante di droga è un cambiamento abbastanza particolare》gli dico.

Lui tenta di approfittare di me che parlo per superarmi e fuggire, ma io gli metto una mano sulla spalla e lo spingo contro il muro, facendoglielo sfondare e finire nella stanza accanto.

Cammino verso l'uomo, superando la parete distrutta e vedendolo rialzarsi per combattermi.

《Tu sai chi sono, no?
Sono la figlia di Lucifero e della prima donna, sono metà angelo e metà demone, se mi incazzo parecchio mi incendio e se anche mia moglie si incazza diventiamo l'essere più potente dell'Universo.
Detto ciò, perché non plachi i tuoi animi da combattente e ti arrendi?》gli propongo dopo avergli ricordato chi ha davanti.

《Se lo faccio, quelli mi tortureranno per sapere ciò che so》risponde portandomi a corrugare la fronte.

《Scusa la domanda, ma tu ci sei nato stupido o sei caduto dal seggiolone da bambino?
Sono la figlia del Diavolo, sono nata e cresciuta all'Inferno; cosa pensi che facessi laggiù tutto il giorno? Arrostivo i marshmellow in riva ai laghi di magma?》gli domando retorica e con del sarcasmo per fargli capire che per me la tortura non è una cosa orribile come la vedono gli umani.

《Meglio morto che in manette》afferma.

《Non ti conviene, visto che se morissi finiresti all'Inferno....da me》gli faccio presente, ma lui non mi dà retta, si volta e corre per buttarsi da una finestra, ma io sospiro arresa, poi schiocco le dita e creo una barriera davanti ad essa sulla quale ci si schianta di faccia e cade all'indietro.

Mi avvicino di nuovo a lui e mi accovaccio di fianco.

《Non sei quello sveglio della famiglia, vero?》chiedo, ma lui a questo punto mi sorride.

《Buffo che tu parli della mia famiglia, considerando ciò che le è successo a causa di una come te》risponde con voce piena d'odio.

Il mio sorriso svanisce nello stesso momento in cui capisco a chi si riferisca.

《L'Assedio di Ruth》dico.

《Avevo solo 15 anni quando accadde.
La casa dei miei genitori stava crollando a causa di uno di quei mostri a tre teste.
Mia madre morì sotto le macerie, mio padre venne frantumato contro un albero da quelle creature, io mi salvai correndo.
Corsi talmente tanto che quando mi fermai, fuori dalla città, non sentivo più le gambe》io mi rialzo e mi giro, sentendo il senso di colpa crescere dentro di me.

Legame Proibito 2 - La Dimensione FantasmaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora