Serge, Vespra, Marth, Medir, Karsan.
Cinque amici che in una giornata apparentemente normale si ritrovarono a cadere in una discrepanza del terreno causata da scosse di terremoto inusualmente forti.
Poco prima di svenire, erano sicuri che fosse giunta la loro ora; eppure, forse per fortuna, forse per destino, non fu così.Quando si svegliarono, i cinque amici si guardarono intorno. Si trovavano in un'immensa distesa verde, circondata da diversi tipi di paesaggio: c'era una foresta con alberi dalle foglie viola con chiome larghe e folte che abbracciava gran parte della radura. Nella direzione opposta c'era un'altra foresta, ma stavolta gli alberi erano verdi scuri, rossi e arancioni, inoltre erano più alti e slanciati dei precedenti. Sembravano ricordare dei sempreverdi. Questo bosco, che sembrava crescere su una collina molto alta, o forse una montagna bassa, era meno esteso dell'altro: alla sua sinistra e alla sua destra si poteva intravedere la continuazione della pianura, anche se la parte a destra presentava altre collinetta più basse in lontananza.
Al centro dell'ampio spiazzo, c'era un edificio costruito in legno. Anche se non era più grande di una casa, era evidente che fosse più importante data la sua posizione, la sua forma e il fatto che avesse una piccola torre con un orologio al centro.
Quando i ragazzi si furono ripresi dalla confusione e si furono guardati attorno, sguardi tra il perplesso e lo spaventato si manifestarono sui loro volti, e il passare dei secondi non faceva che aumentare la paura.
"Ragazzi" esordì Serge "dove siamo finiti?"
"E come dovremmo fare a saperlo secondo Te?" Rispose bruscamente Vespra Vespra.
"Credete che siamo morti?" Chiese Marth.
"Io mi sento abbastanza vivo" Ribadì Medir.
"Perché, sai come ci si sente da morti?" Gli domandò Karsan con tono beffardo.
"andiamo, sai cosa volevo- EHI!"
Serge aveva interrotto Medir pizzicandogli il braccio.
"ma che ti salta in mente?!"
"Hai la tua conferma. Da morti non avrebbe senso provare dolore".
Gli altri presenti assentirono.
"Ma ancora non sappiamo dove siamo" intervenne Vespra.
"Beh, secondo me c'è una sola cosa che possiamo fare per ora" disse Karsan girandosi verso l'edificio con la torre.
"Vuoi andare la dentro?" esclamò Marth.
"E perché no, scusa?" controbatté l'altro.
"Hai la minima idea di che cosa potremmo trovare la dentro?"
"Ovvio che no".
"Appunto! Per quanto ne sappiamo potrebbe esserci una creatura terribile. Avere visto un che posto siamo? Guardate quegli alberi," disse mentre indicava la più grande delle due foreste "hanno le foglie viola! Insomma, perché mai qualcuno dovrebbe costruire un'edificio del genere nel bel mezzo del nulla?!"
"Karsan non ha tutti i torti." Si intromise Serge. "Non sappiamo chi o cosa c'è la dentro, ma non abbiamo molte alternative, e francamente se restiamo qui abbiamo più possibilità di imbatterci in animali selvatici e, come hai detto tu Marth, non possiamo sapere quali creature si trovino in un posto del genere".
Dopo qualche istante, Vespra, Karsan e Medir assentirono.
"E va bene, andiamo tutti nell'edificio misterioso, cosa mai potrebbe a dare storto?" disse Marth in modo sarcastico.
Gli altri presenti lo ignorarono e si avviarono verso la costruzione in legno.
"Ehi, aspettatemi!" Gridò Marth correndo dietro ai suoi amici.
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Cronache da Fairy Town
FantasyLe vite delle persone sono come delle storie: allegre, tristi, avventurose, e molto altro. Questo racconto non è altro che l'intersecarsi di alcune storie. Come si incroceranno queste storie e come diventeranno? Questo spetta a voi scoprirlo, se sie...