16.

                                    

                                          
La mattina fui svegliata dal rumore di mio fratello che rientrava a casa, non che potessi comunque fargliene una colpa visto che erano le 11:30 passate.
Mi alzai dal letto e con ancora un occhio chiuso e uno aperto andai a salutarlo.
Invece di trovare solo lui però, trovai anche Dusan.
Ero spettinata, struccata e in pigiama.
Voglio morire.
"Buongiorno Ali" rise mio fratello intuendo molto probabilmente i miei pensieri.
"Buongiorno" dissi con voce assonnata.
"Ciao Dus" gli sorrisi.
"Ciao Ali, possiamo parlare un attimo?" mi chiese lui.
Cercai di evitare lo sguardo indagatore di mio fratello e annuii. Lo portai in camera mia e chiusi la porta.
"Che succede?" gli chiesi sedendomi sul letto.
Lui venne accanto a me e mi guardò.
"È difficile nascondere questa cosa a Fede" disse abbassando la voce.
"Lo so, anche io vorrei raccontargli tutto. Non gli ho mai nascosto niente però non vorrei dirglielo per paura che poi le cose tra di noi non possano funzionare" risposi.
"Volevo parlarti proprio di questo"
"Di cosa?" chiesi.
"E se lui non fosse d'accordo?" disse continuando a riferirsi a mio fratello.
"Se lo farebbe andar bene"
"Ho paura di aver sbagliato Alice, forse non dovevo dirti nulla e continuare ad essere amici come se nulla fosse" disse.
"Perché adesso dici questo?"
"Perché non mi hai detto di Nicolò?" mi fermò.
"Ancora con questa storia? Cosa avrei dovuto dirti?!" 
Continuava sempre a mettere in mezzo Nicolò ma non ne capivo il motivo.
"Che si è dichiarato a te, magari?"
Cosa? Come faceva a saperlo?
"Come lo sai?" chiesi.
"Mi ha mandato un messaggio ieri sera scusandosi con me per averti messa in difficoltà, era convinto che tu me ne avessi parlato. Ci ho fatto la figura dello scemo perché non ne sapevo niente di questa vostra conversazione"
"Non te l'ho detto perché per me non significava nulla, ho deciso di provare a far funzionare le cose con te, non con lui" mi giustificai.
"Non è vero che non ha contato nulla perché è normale che ci sia sempre una parte di te che proverà un minimo di sentimento per Nicolò. Perché siete cresciuti insieme, sempre uno accanto all'altro. E io su questo non posso competere, ho avuto la mia occasione per 5 anni e l'ho sprecata. Nicolò sarebbe il ragazzo giusto per te, non io, perché io in fondo non posso darti niente. Non ci siamo messi insieme perché dovevamo prima capire la situazione, e mi sa che abbiamo fatto bene"
Ero incredula davanti alle sue parole.
Dov'era il Dusan innamorato di una settimana prima, che voleva davvero stare con me?
"Io spero che tu stia scherzando, io non voglio stare con Nicolò. Si può sapere perché ti stai facendo tutti questi film? Mi dispiace ma dopo avermi illusa che tra di noi possa succedere qualcosa non ti lascerò andare" gli dissi sicura.
"Alice..."
Lui provò a parlare, ma con un coraggio che non mi appartiene lo zittii con un bacio.
"Sta un po' zitto che mi sei mancato" gli sussurrai.
"Non capisci" continuò a cercare di parlare.
"Nemmeno tu"
"Non posso competere con Nicolò"
"Non c'è nessuna competizione con Nicolò, lui è il mio migliore amico, tu...non so cosa sei ma sei diverso" gli dissi.
Continuai a vederlo dubbioso.
Sbuffai, mi alzai dal letto e andai verso la porta.
"Che fai?" mi chiese.
Tornai da mio fratello che nel frattempo era intento a mangiare qualcosa.
"Chicco devo dirti una cosa" iniziai.
"Alice dai" Dusan mi affiancò cercando di fermarmi.
Mi voltai per un secondo a guardarlo.
"State insieme" disse mio fratello con tutta la calma del mondo alzando anche gli occhi al cielo, come se fosse una cosa ovvia.
Io e Dusan ci guardammo senza parole.
"Pensate che sia nato ieri? Se ne sono accorti pure i muri"
"E non sei arrabbiato?..." gli chiesi.
"No, perché dovrei? Di chi dovrei fidarmi se non del mio migliore amico?" sorrise.
"Sono senza parole" dissi facendo una risata isterica.
"Comunque non stiamo insieme però ci piacciamo Fede, davvero" gli dissi.
"Siete adulti, fate quello che ritenete meglio. Io appoggerò qualsiasi decisione"
@ali.chiesa ha aggiunto un contenuto alla sua storia