CAPITOLO XXII

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Passò un altro anno e l'unico evento che aspettavano in molti era di sapere che genere avrebbe rivelato il piccolo Joffrey. Adesso aveva dodici anni e stranamente non aveva dato ancora nessun segno. Rhaenyra iniziò a preoccuparsi, ma i suoi figli gli dissero che probabilmente sarebbe successo entro poco tempo.

Intanto i piccoli principi crescevano e i due gemelli si legavano sempre di più con i loro draghi. Col passare del tempo non erano state deposte altre uova, solo i gemelli le avevano ottenute. Ma la cosa che adorava fare di più Joffrey, era quella di giocare con l'unico bambino della sua età che conosceva, il piccolo Leo. I bambini erano molto legati ormai e passavano la maggior parte del loro tempo insieme. Il principe Velaryon però non sembrava felice di vedere il suo amico con un collare così pesante, ma per fortuna quando erano soli poteva non utilizzarlo.

E proprio mentre i due giocavano, le grida del piccolo Lannister attirarono l'attenzione delle guardie. Luke ed Jace furono i primi ad arrivare e subito chiesero cosa fosse accaduto. Joffrey era svenuto e Leo era rimasto accanto a lui, tenendo stretta la sua mano. Luke tentò di fare uscire il piccolo ma lui insisteva per stare con Joffrey. Lo fecero stendere sul letto e aspettarono l'arrivo del maestro che si era già presentato portando un collare. Inaspettatamente, il volto del maestro si fece molto sorpreso ≪Un Alpha≫ disse sorridendo verso i fratelli maggiori. Ad un tratto la porta si aprì, Aegon ed Aemond arrivarono ≪Come sta Joffrey?≫ si precipitarono anche loro accanto al bambino ≪Avevo ragione, ora toccherà a voi aiutarlo≫ disse sorridente Lucerys stringendo la mano del fratellino ≪È un Alpha?≫ chiese Aegon sorpreso, Jace annuì felice. Invece il piccolo Leo iniziò a piangere, sapeva che ora non potevano giocare più insieme ma per sua fortuna i due principi Velaryon lo rassicurarono dicendo che avrebbero ancora giocato insieme, solo che adesso sarebbero stati controllati di più e lui avrebbe dovuto indossare sempre il collare. Il bambino sembrò calmarsi di poco e si lasciò coccolare dal giovane Lucerys.

Rhaenyra arrivò seguita dal marito e da Alicent, chiedendo del figlio e non appena scoprirono che il bambino si era rivelato essere un Alpha rimasero tutti molto sorpresi. Joffrey non sembrava averne l'indole, di certo era molto diverso dai suoi zii alla sua età. Lui adorava stare con la sua famiglia, leggere e passare il tempo con il suo piccolo drago rosso, Tyraxes, ormai abbastanza grande per essere cavalcato. Ma adesso, tutti sembravano felici, la Regina aveva un figlio Alpha dopo due Omega Dominanti, ma per sua fortuna Aegon ed Aemond erano pronti ad aiutarlo. Ormai consideravano Joffrey come un fratello minore ed erano già pronti per difenderlo dagli altri Alpha, ma ora, invece, dovevano insegnargli come comportarsi ≪Affido Joffrey a voi, vi aiuterà a sapere come comportarvi se uno dei vostri figli si rivelerà essere un Alpha≫ disse la Regina sorridendo verso i fratelli. Ancora i bambini erano molto piccoli ma alla fine aveva ragione.

Quando si svegliò, vide tutti attorno a sé e non ne comprese subito il motivo. Era ormai notte ma vide per primo il piccolo amico che si era addormentato accanto a lui ≪Come ti senti?≫ sussurrò piano una voce familiare, era Aemond che era seduto lì vicino. Cercò di non svegliare nessuno e si avvicinò al bambino. Gli mise una mano sulla fronte, la febbre era sparita ≪Cosa mi è successo? E perché siete tutti qui?≫ chiese Joffrey, Aemond si chinò vicino al nipote ≪Sei svenuto mentre eri con Leo, è rimasto sempre con te, sai?≫ Joffrey guardò il piccolo che dormiva accanto a lui. Si toccò subito il collo e notò l'assenza del collare e non lo vide nemmeno sul suo comodino ≪Non dovrai usarlo, sei un Alpha≫ gli disse Aemond scombinandogli i capelli, il bambino sorrise ma poi pensò la stessa cosa che aveva detto prima Leo, e subito guardò verso di lui ≪Non preoccuparti, potrete ancora giocare insieme≫ lo rassicurò lo zio. Svegliò piano anche gli altri all'interno della stanza. Mentre Joffrey svegliava l'amico che appena lo vide sveglio si gettò tra le sue braccia felice che si fosse svegliato. Chiesero immediatamente al bambino come si sentisse, ma adesso stava bene e tutti ne gioirono.

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