"Azzo. Quindi a che ora possiamo finire?" Chiesi preoccupato.

"Dipende, se ci va bene prendiamo l'ultimo treno" disse dubbioso guardando Noah.

"Io dovrei rimanere qui per lavoro" disse per rispondere alla domanda silenziosa di Stefano, con un italiano quasi perfetto.

"Quindi anche stavolta e più no ché si?" Chiese Marco dubbioso, lo senti aprire la porta.
"Entra, sto un attimo al telefono."

"Mi sa che probabilmente anche stavolta sarà così ..." Dissi incurante, non sapevo se imprecare o meno.

"Va bene...Marta è arrivata.." disse secco.

Sapevo che c'era rimasto male e forse lo ero più io di lui. Ogni volta che programmavamo succedeva sempre qualcosa.
Lo salutai tristemente, lui distaccato mi salutò chiudendo con un semplice "ci sentiamo".

Guardai fuori dal finestrino, so che forse era immaturo prendermela, lo sapevo bene.

"Facendo i miei calcoli, forse riuscite ad arrivare lì per le due" disse Noah tranquillamente guardando il telefono.

"Ci stavo pensando anche io, forse prendendo anche l'aereo..delle dieci per mezzanotte potremmo essere li.."
Disse Stefano guardando il suo.
"Che faccio? Prenoto?" Mi chiese curioso.

Lo guardai stranito, non capivo di che stesse parlando.

"L'aereo per Milano." Disse Noah divertito.

"E se non riusciamo?" Dissi turbato.

Alzò gli occhi al cielo "Ti ci mandiamo a calci" disse secco.

Non sapevo se esserne contento anche di arrivarci così.

Ma nel dubbio volevo avvertire Marco. Volevo vederlo.
Provai a richiamarlo, ma mi chiuse la chiamata al terzo squillo e mi mandò un messaggio.

MARCO; Marta mi sta bacchettando. Ti chiamo appena esco di qua.

Sorrisi, per quel poco che la conosco so quanto sia severa.

Io; Tranquillo. Se riesco oggi è la volta buona che riesco a venire da te.

Marco; In ché senso? Comunque Marta si è accorta che ci sentiamo....

Io; Hehehe

Io; Ah sì? Qui mi stanno organizzando il volo per andare da te. Praticamente mi hanno già prenotato tutto.

Marco; Quindi è una conferma?

Io; Ci spero.

Il firma copie andò alla grande.
Finì addirittura in tempo per arrivare con tranquillità in aereoporto. Non mi aspettavo così tanto amore e così tanta gente. Ero veramente orgoglioso di tutto ciò. Devo tanto ai miei fan e non vedo l'ora che inizi il tour per godermi il loro affetto.

Ero così euforico di poterlo finalmente vedere. Saliti in macchina il telefono di Stefano incominciò a suonare.
Discuteva per lo spostarmi l'intervista, che dalla sua faccia non sembrava tanto una cosa positiva.
Mi guardò serio sapevo che anche stavolta era un no.
"Ale. Mi dispiace, ma non siamo riusciti a spostarti l'intervista nell'altra sede. Quindi..."

Continuò a parlare per giustificare l'accaduto. Io distrattamente scrissi un messaggio a Marco.
Alla fine lo sapevo che era troppo bello per essere vero. Vidi ché mi rispose ma non ebbi la voglia neanche di guardare quello schermo.
Salì al mio appartamento seguito da Stefano e Noah.

"Ci cambiamo e usciamo?" Chiese Noah.

"Non ho voglia." Dissi a prendo la porta.

"Infatti non dicevo a te." Disse serio.

Gli guardai preparandosi per uscire, a quanto pareva per cena sarei rimasto da solo.

"Ti ho ordinato una pizza. Almeno cerca di mangiare qualcosa che con questo broncio mi sembri che stai per andare sotto la ghigliottina." Disse Stefano prima di lasciare l'appartamento con Noah.

Ero davvero a pezzi, solo immaginare la sua risposta mi deprimeva.
Questo appartamento mi ricorda le volte in cui veniva con Elodie a trovarmi.
Lei, non sapeva che lui c'era già stato, forse troppe volte, con lei o senza di lei.
Lei, lo guardava divertita mentre lui si guardava intorno e toccava qualsiasi oggetto che vedeva e sapevo che erano anche per lui ricordi indelebili.

"Bello questo quadro." Disse Elodie.

"Vero? Me l'ha regalato un fan per il mio compleanno qualche anno fa." Dissi contento osservandolo. "Mi rappresenta no?" Dissi divertito girandomi verso di Marco che se n'è stava seduto silenziosamente sul divano.

"A te non piace?" Chiese Elodie cercando di attirare la sua attenzione.

"Si, conosco anche l'artista." Disse indifferente.

"Sempre tutto so io." Disse scherzando.

Marco guardò entrambi alzando un sopracciglio e scoppiò a ridere. La sua risata fu contagiosa, erano quelle poche volte che riusciva a rompere gli spazi tra di noi.

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VI DIRÒ È STATO ABBASTANZA DIFFICILE COSTRUIRE QUESTO CAPITOLO.
SCUSATE IL RITARDO. SPERO VI PIACCIA COMUNQUE.
PER QUALSIASI COSA SONO A DISPOSIZIONE 💕🐄

PS. SCUSATEMI ANCHE PER I VARI ORRORI DI GRAMMATICA.

RAPIDE (Mahmood&Mengoni)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora