Capitolo XXII

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"Ancora non capisco perché non sei tornata a casa" sbuffa Giorgia.

È scesa in città per una visita della bambina.

Ne abbiamo approfittato per passare del tempo insieme.

Ho staccato un'ora prima.

Giulio aveva tutto sotto controllo.

E poi Filippo era sceso con lei.

Quindi potevo godermi tutti e tre.

Come ai vecchi tempi.

"Perché il percorso è lungo, tornare subito alla solita routine potrebbe riattivare il solito malumore e invece noi vogliamo eliminarlo dalla nostra vita".

"Ma questo non ha ripercussioni su Filippo?".

"Sì, ma lui non sa che ci siamo riavvicinati".

"Amy...".

"So già quello che stai per dirmi...me lo ha detto anche Pierpaolo" abbasso lo sguardo.

Filippo è cambiato.

Filippo sta soffrendo.

Filippo è al limite.

Aspetto lo scoppio della bomba.

Non posso disinnescarlo.

È una questione troppo complicata per un bambino.

Ma allo stesso tempo non lo lasciamo mai solo.

Ci andiamo piano.

Sia io che Giulio ci mostriamo sereni.

Perché lo siamo.

E Filippo ritorna ad abituarsi a noi.

So che in questi mesi lo abbiamo messo da parte.

Mi sento una madre di merda per questo.

Io che ho dedicato tutta me stessa a lui.

A farlo stare bene.

Ora sono il principale motore dei suoi problemi.

Ci stiamo impegnando a normalizzare la situazione.

I suoi genitori si amano.

Questo lo sa.

È un bambino sveglio e sensibile.

Non sono ancora pronti a vivere insieme.

"Io e Giulio gli parleremo, cercheremo di tranquillizzarlo".

"Si sta chiudendo in se stesso, e non è da lui".

"Visto? Non sono la madre perfetta che dicevi".

"Sei umana, Amelia, tutto qui" Giorgia mi abbraccia.

Osservo mio figlio camminare ad un paio di metri davanti a noi.

Segue lo scalino del marciapiede.

Si sforza di stare in equilibrio.

Un piede davanti all'altro.

La metafora della sua attuale condizione.

In equilibrio tra una famiglia unita e una famiglia fuori fase.

Un giorno davanti all'altro.

Mi sento male per questo.

E anche Giulio.

Ma stavolta ci siamo messi in primo piano.

Sbagliando probabilmente.

"Sono felice però che tu e Conti abbiate chiarito, emani una luce diversa...non sarà mica che ti mancava il sesso?!" mi prende in giro.

Dimmi che dobbiamo stare insieme (Cartapesta III)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora