Ariana pov's
Chiudo la porta della mia camera con tanta rabbia quanta quella con cui ho sbattuto la porta di casa.
Murtagh è fuori dall'appartamento e spero vivamente che se ne vada, mentre ho lasciato Jason in cucina e sinceramente non ci voglio parlare.
Mi metto a fare qualcosa altrimenti scoppio.
Inizio a togliere tutti i poster in camera mia, li straccio e li tolgo con forza. Sono tutti stati fatti da mio fratello; prima che diventasse un drogato era anche bravo in qualcosa.
Sono pure a metà nel riordinare la scrivania in modo brusco quando bussano alla porta della mia stanza. Questo è Jason.
Faccio un respiro profondo, ma non avrei dovuto farlo, perché inizio a pensare
«Entra» dico appena impercettibilmente sedendomi a terra con la schiena appoggiata al letto. Jason chiude la porta e si siede al mio fianco.
«Mi dispiace» dice soltanto. Perché si scusa? Non ha fatto nulla. È Murtagh il problema
«Non avevo capito che la situazione di tuo fratello è grave quanto quella del mio» spiega Jason. Ma sinceramente non ho voglia di parlarne. Sono ore che continuiamo a parlare di Marcus, di quello che succederà.
«Dovrei guadagnare la fiducia di Marcus e convincerlo a tirarvi fuori» rifletto
«Potresti impiegarci anni e poi saresti da sola dentro al giro, non possiamo rischiare. Non posso rischiarti» il mio cuore si mette a battere più velocemente. Davvero? Davvero Jason non vuole rischiarmi? Che cavolo dovrebbe significare?
«Buono a sapersi che almeno tu non lo faresti» ironizzo guardandomi le mani che sono appoggiate sulle mie gambe incrociate
«Non si rende conto che sei una persona speciale» eh? Che cazzo di versione di Jason ho davanti? Anzi, questo è Jason? Una parte di lui? «E che ti ha usato come tappetino» continua. Ok. Jason sa come tirare su le persone, circa.
Annuisco e mi giro verso di lui facendogli un cenno di testa per ringraziarlo.
«Se ti dicessi che sei molto d'aiuto Evans?» dico usando bene le parole, non lo chiamo Jason «È un disperato tentativo per fare in modo che io debba distrarti, dolcezza?» annuisco
«Assicurami che verrai alla mia festa di Capodanno prima» annuisco di nuovo guardando le sue labbra.
Jason azzera le distanze senza aggiungere altro e mi distrae come aveva capito che avessi bisogno.

Natale è alle porte e sto preparando la valigia per andare da mia madre in Inghilterra. Tutto è stato tranquillo per un po', spero che Marcus aspetti fin dopo alle feste per fare la sua mossa, altrimenti Jason se la dovrà cavare da solo.
Suona il campanello di casa e mio padre va ad aprire.
«Dio mio ragazzo, che ti è successo?» domanda mio padre «Ariana è ancora qui o è già partita?» domanda la voce familiare di Jason «È in camera»
Nel momento in cui chiudo la valigia per poter partire domani mattina, Jason entra in camera e capisco a cosa si riferiva mio padre.
«Che cazzo ti è successo? È stato Marcus?» chiedo chiudendo la porta della camera.
Jason ha un occhio nero e diversi tagli e lividi su tutta la faccia, penso lo abbiano conciato proprio per le feste
«Si e no» risponde sedendosi con un gemito sulla sedia della mia scrivania. Lo guardo in attesa che continui
«Sono andato a trovare Isaiah e sfortunatamente stava avendo un incontro privato con Marcus. I suoi scagnozzi mi hanno conciato per bene. Mi ha detto di riferirti che se non decidiamo di unirci da soli al suo giro entro la prima settimana dell'anno prossimo, possiamo dire addio ai nostri cari» deglutisce Jason «Partirà dai nostri genitori» aggiunge. Mi siedo sul letto. Cazzo. Non ci voleva. 
«Cosa facciamo?» chiedo mettendomi le mani nei capelli «Vado in Inghilterra ora e se ha detto genitori vuol dire anche che sa di mia madre e potrei metterla in pericolo andando da lei» dico «No, meglio se vai. Sarà una delle ultime occasioni per vederla. Marcus non si spengerà fino in Inghilterra se non necessario. Cercherà di colpire prima tuo padre. Lo terrò sotto controllo io» spiega Jason. Ci guardiamo
negli occhi per un lungo istante, poi sospiro
«Non ci resta che accettare di giocare al suo gioco e batterlo. Dobbiamo essere più furbi» spiego, Jason mi guarda e sospira anche lui
«Ma lo faremo insieme. Andremo i giorni prefissati nel club insieme, staremo insieme e non ci perderemo di vista, altrimenti siamo fregati. Marcus potrebbe proporci singolarmente qualcosa che può essere ingannevole. Dobbiamo pensarci e confrontarci. È l'unico modo per farlo» afferma, annuisco «Non possiamo dare spazio ai sentimenti o alle emozioni, rabbia, paura o gioia» aggiunge anche «Se Marcus ci considera una coppia dobbiamo dargli la coppia che si aspetta»
Che cazzo dovrebbe significare?
«All'interno del giro noi siamo una coppia, all'esterno siamo solo complici, chiaro? Dobbiamo fare credere a Marcus che per noi vale solo l'altro, dobbiamo essere più spietati di lui e batterlo al suo stesso gioco» conclude Jason. Annuisco
«Mettiamo il piano in atto quando torni. Dopo la festa di Capodanno tutto cambierà» che gioia. Abbiamo poco più di due settimane ancora di pace, poi inizia l'Inferno. 
«Stai attento fino a Capodanno» gli dico, lui annuisce, mi da un bacio sulla testa con il labbro inferiore spaccato e se ne va.
Se cerco di respingere i miei sentimenti per Jason quando scopiamo e come farò se fingeremo di stare insieme?
Ma l'unica risposta corretta è: non provo nulla per Jason quindi non c'è problema.
Più o meno.

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