LUNA'S POV:
Sono sempre stata una ragazza molto solitaria, non ho mai avuto tantissimi amici. Ricordo che quando andavo alle superiori avevo giusto 3 amiche di cui fidarmi e con le quali uscivo, ma poi giustamente una volta finita la scuola abbiamo preso strade diverse e ci siamo perse di vista.
Poi ho iniziato a lavorare e a frequentare l'accademia di fotografia e queste sono state le mie due uniche priorità.
Spesso sono uscita con Francesco e con il suo gruppo di amici, ma nella maggior parte dei casi succedeva che già a metà serata mi ritrovavo da sola in un angolo del locale perchè purtroppo l'ansia ha sempre avuto la meglio su di me.Soffro di attacchi d'ansia e di panico da quando sono piccola. La prima volta che mi è successo avevo 11 anni ma purtroppo ero troppo piccola per capire cosa mi stesse succedendo, così non l'ho detto a nessuno pensando che non sarebbe mai più successo. E invece l'ansia ha continuato a crescere giorno dopo giorno, fin quando ho smesso per fino di uscire di casa per paura che mi potesse succedere per strada in mezzo alla gente. Così ne ho parlato con mia madre, che ha subito preso in mano la situazione e mi ha portata da una psicologa.
Avevo paura, e non riuscivo a capire perchè tutto ciò stava succedendo proprio a me. Ho vissuto una vita abbastanza felice, la mia famiglia è sempre stata molto unita ed i miei genitori non mi hanno fatto mancare mai nulla. Sicuramente ci sono state delle discussioni e dei momenti difficili, ma mai niente di così tanto grave che non potesse essere risolto.
Eppure il mio corpo ha deciso, nonostante tutte le cose belle della mia vita, di produrre meno serotonina, o comunemente chiamato "ormone della felicità", del previsto. Ed è da quando ho 11 anni che combatto contro questo mostro, anche se ho degli integratori che mi hanno aiutato a tenerlo a bada. Ma è stato difficile negli anni stare attenta a tutto ciò che facessi, perchè basta anche solo una piccola cosa che potrebbe destabilizzarmi completamente.Quindi adesso, eccomi qui, in piedi di fronte ad un palazzo mai visto prima, che cerco di istaurare un rapporto di ..... amicizia?!
Il cancello del palazzo è aperto, così velocemente mi ci fiondò dentro ed inizio a salire le scale. So che l'appartamento di Adelaide è al secondo piano, perchè me lo ha scritto sul bigliettino che mi ha dato ieri con sopra scritto il suo indirizzo.
Busso al campanello e subito da dietro la porta spunta il viso di Adelaide.
"Luna, finalmente!"- Esclama, e per fortuna questa volta non mi abbraccia. Non sono una alla quale piace molto il contatto fisico e credo che lei lo abbia capito.
"Ciao."- Le sorriso dolcemente.
"Entra, dai."- Mi fa segno di entrare con la mano, e così accetto il suo invito.
"Ho portato questo."- Le mostro una busta contente il barattolo di gelato che produciamo artigianalmente nel nostro bar, mentre lei richiude la porta alle nostre spalle.
"Che carina! Ma non dovevi, seriamente. Ho comprato un sacco di schifezze, per il nostro pomeriggio insieme."- Mi dice, afferra la busta, e si avvicina al frigo per posarlo. Io la seguo, iniziando ad osservare un po' in giro.
La casa di Adelaide è un piccolo monolocale con i colori del rovere e del grigio. Alla nostra destra c'è un piccolo soggiorno, con un divano a 3 posti grigio e di fronte una piccola parete attrezzata con su sopra una tv, qualche libro, delle foto, e altre cianfrusaglie. Posto vicino alla porta d'ingresso, un mobiletto basso con sopra uno svuota tasche, ed affianco un appendiabiti con sopra qualche giacca. Alla nostra sinistra, invece, c'è un piccolo tavolo rotondo con 4 siede tutte colorate, e subito dopo il piano cucina con lavello ed affianco un frigo. In fondo c'è una porta chiusa che presumo sia la porta del bagno, e vicino ci sono delle scale dove sopra si può vedere già da qui c'è un letto appoggiato a terra ed un grande armadio che occupa tutta la parete."Già non è un granchè, ma è quello che posso permettermi al momento."- Mi dice Adelaide, cogliendomi in flagrante.
"E' molto carino."- Le rispondo in imbarazzo. Non mi permetterei mai di giudicare qualcuno per i sacrifici che compie ogni giorno, non voglio che pensi che sia così.
"Allora, sei pronta per la maratona di Mare Fuori?"- E nel mentre prende da un mobiletto della cucina quelle che penso che siano le schifezze che intendeva.
"Tolto il dente, tolto il dolore."- Sussurro più a me che a lei, per incoraggiarmi.
"Ti piacerà, fidati di me."- Mi dice, e non scherzava affatto sull'aver comprato un sacco di schifezze. Ha comprato patatine, cioccolata, bibite gassate, di tutto e di più.
"Essendo una modella non dovresti stare a dieta?"- Chiedo confusa.
"Sì, ma facciamo che per oggi questo è uno strappo alla regola e poi non ho ancora iniziato a lavorare all'agenzia, quindi per ora posso."- Mi fa l'occhiolino.
Fortunatamente ieri è riuscita a firmare un contratto con l'agenzia di Giacomo e sono molto felice per lei. Anche un po' invidiosa, se devo essere sincera, perchè vorrei tanto che anche il mio di sogno si concretizzasse, ma ci vuole ancora un po' di tempo.
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// Quel Filo Che Ci Unisce //
FanfictionLuna ha 20 anni ed è la ragazza più buona, dolce e gentile che esista. Si è diplomata con il massimo dei voti al liceo linguistico, ed adesso si divide tra l'accademia di fotografia, ed il lavoro nel bar dei suoi genitori. I ragazzi proprio non li g...