Capitolo 8 ✔

19.7K 684 260
                                    

Quando sei felice bevi per festeggiare; quando sei triste bevi per dimenticare; quando non hai nulla per essere triste o felice bevi per far accadere qualcosa.

-Charles Bukowski
_______________

07:00 lunedì 19

I caldi raggi solari che entrano dalle tende glicine tirate della mia stanza, riscaldano l'ambiente altrimenti freddo.

Allungo un braccio oltre il comodino per spegnere la sveglia e mi costringo ad aprire un occhio, poi l'altro.

La vista ancora appannata dal sonno dal quale sono stata strappata non mi permette di vedere ancora chiaramente.

Strizzo gli occhi e li strofino con i palmi delle mani.
Mi avvicino alla finestra per permettere alla brezza fredda di entrare e noto i vetri puntellati dalle gocce di pioggia.
La rugiada è ancora presente sui rami degli alberi del mio giardino.
Guardo in alto verso il cielo e noto nuvole grigie piene di pioggia coprire lentamente il sole.

Mi giro verso il mio letto e prendo il cellulare per controllare le notifiche.

15 messaggi e tre chiamate da Fay.

Sorrido malignamente per averla tenuta sulle spine tutta la notte e sbuffo, perché la sua curiosità non sarà mai soddisfatta troppo.

Poso lo SmartPhone sul letto e scendo giù per fare colazione.
Prendo una ciotola, riempiendola col latte e mettendola nel microonde.
Mi siedo su di una sedia e scorgo un bigliettino sul tavolo. La grafia disordinata e veloce.

Buongiorno tesoro, sono andata a lavoro presto questa mattina, tornerò questa sera tardi, non aspettarmi sveglia, sai il lavoro ;)
Buona giornata a scuola
Ti voglio bene
Mamma

Quella faccina lasciak molto a desiderare. Certo, il lavoro.

Il campanello del microonde mi avvisa che il mio latte è caldo e pronto per essere bevuto.
Aggiungo i fiocchi d'avena e consumo velocemente la mia colazione.

Mi fiondo in bagno e in fretta e furia faccio una doccia.
Mi ritrovo davanti l'armadio a dover scegliere cosa mettere.
Jeans chiaro, maglione nero e stivali di gomma neri per la pioggia possono andare. Calco l'eyeliner sulla palpebra mobile formando una linea sottile e non molto visibile, aggiungo il mascara e indosso come ultima cosa un'impermeabile bianco.

Rabbrividisco per la temperatura esterna, ben diversa da quella calda che mi ero lasciata alle spalle in casa. Per la strada infilo le cuffiette nelle orecchie. How to save a life dei The Fray accompagna tutto il mio tragitto verso la scuola.

...
Where did I go wrong?
I lost a friend
Somewhere along in biterness
And I would have stay up with you all night
Had I know
How to save a life
...

Le strade sono gremite di studenti che si affrettano ad arrivare in orario, la maggior parte di loro è sprovvista di ombrello quando piccole gocce di pioggia iniziano a bagnarmi il viso. Alzo il cappuccio dell'impermeabile e aumento l'andatura.

Una volta entrata ripongo le cuffie nella borsa e mi dirigo verso la mia classe.

Ho il jeans un po' bagnato e le ciocche sfuggite al cappuccio sono appiccicate alla faccia.

Fa strano essere a scuola senza Fay, di fatti tra i quindici messaggi che mi ha mandato questa notte ce n'era anche uno che diceva che avesse le febbre e che ovviamente non sarebbe venuta a scuola.

» False Brother «Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora